
Originariamente Scritto da
Avv. Zaina
In sintesi.
Come ho detto più volte un diritto e' una situazione personale che viene ritenuta meritevole di tutela giuridica. Non credo sia necessario fare esempi .
Tutte le sostanze che attraverso un'assunzione anche a dosi minime, possono creare una condizione di alterazione psico fisica rientrano nel concetto di stupefacenti.
Per convenzioni internazionali si sono stabiliti elenchi che ricomprendono sostanze del tipo indicato e che, quindi, sono vietate.
Secondo la farmacopea (non entro nella fondatezza del giudizio, che mi limito a riportare) i derivati della cannabis, così ome le droghe pesanti,hanno un effetto drogante anche a dosi minime.
Questo e' il dato che le renderebbe tutte nocive e le distinguerebbe - scientificamente - da sigarette ed alcol.
Ribadisco non sto affermando che il ragionamento sia giusto, mi limito ad una ricostruzione di argomenti.
Sino a che sul piano scientifico questa sarà la situazione, la legalizzazione non è' possibile, neppure sul piano parziale, cioè limitatamente a derivati della cannabis.
Non può esservi il diritto ad assumere liberamente sostanze che incidono sulla psiche, perché in tale modo quasi condotta compiuta sotto l'effetto degli stupefacenti (magari per rinforzare un proposito altrimenti inattuabile) verrebbe valutata come normale,o comunque non grave come invece deve essere considerata.
Si potrebbe, quindi, legalizzando, permettere di guidare un veicolo dopo avere assunto sostanze, creando un situazione di pericolo assoluto. Si dovrebbero, così, introdurre soglie percentuali come per l'alcol, ma si tratterebbe di scelte controverse .
Il parallelo con le sigarette non regge perché sigarette, per quanto nocive, non producono effetti psicotropi.
Devo dire - per quanto condivida in pieno e senza riserve le vs. Conclusioni riguardo all'alcol - che L'alcol, spesso, invece, crea disturbi connessi con la personalità se assunto, però, in quantità indubbiamente superiore agli stupefacenti.
Come potete capire la legalizzazione presuppone un intervento legislativo di rilevante e difficile complessità' .
Le depenalizzazione pone, invece, l'assuntore nella condizione di non essere perseguito ne' penalmente, ne' amministrativamente .
Essa importa una presa di coscienza e di responsabilizzazione da parte del singolo.
Si trattadell'esercizio cosciente di una facoltà del privato cittadino, che impone l'approccio anche a doveri civici.
Credo, comunque, alla soluzion del problema non giovino certo forme di vittimismo. Chi fa uso di cannabis non è più ritenuto un drogato, ne' un diverso.
Si tratta di una scelta condivisibile o meno, ma che non comporta di norma discriminazione.
Il sentire sociale distingue nettamentw fra cannabis da un lato, eroina e cocaina, dall'altro.
Resta, però, il fatto che mentre la depenalizzazione dell'uso di qualsiasi sostanza e' concepibile perché non si tratta di condotta assimilabile allo spaccio, la legalizzazione, polche' comporterebbe necessariamente un intervento generale per tutte le droghe, permetterebbe a proliferazione incontrollata anche di sosTanze pericolose.