Il 5 maggio ha visto l'uscita del 66 anno di età Alicia Castilla, che è stata tenuta in prigione per 94 giorni. la polizia ha scoperto piante di marijuana nella sua casa di Atlántida, Uruguay.
In modo simile ai Paesi Bassi, le leggi in Uruguay consentire il possesso di cannabis per uso personale (anche se in Uruguay l'importo ritenuto congruo per il consumo personale è decisa da un giudice). La coltivazione invece è completamente proibito, un paradosso che costringe gli utenti a uno (illegalmente) acquisti da rivenditori penali o infrangere la legge per coltivare cannabis per uso proprio. Alicia Castilla, autore di due libri sulla cannabis, ha scelto la seconda opzione.
Alicia Castilla, attivista e autore cannabis, Cannabis Senora aka
Nel gennaio 2011 la polizia ha fatto irruzione nella casa che aveva comprato con l'intenzione di avere 'un posto tranquillo dove trascorrere la sua vecchiaia', e hanno scoperto 29 piantine di cannabis eunuchi.
"Penso che sia un'ingiustizia che una persona è in carcere per l'impianto di quello che consumano", ha detto Castilla quotidiano spagnolo El Pais. La nonna affettuosamente chiamata "Cannabis Senora" dai suoi sostenitori hanno espresso sollievo emotivo in questo turno in un caso che ha attirato l'attenzione di tutto il mondo, soprattutto nella sua nativa Argentina.
Dopo il suo arresto, Alicia Castilla fu imprigionato in Canelones, una prigione squallida e violenta dove i detenuti sono assassini e dipendenti da crack. Dopo 45 giorni e le ripetute richieste, è stata trasferita al CNR, un centro di riabilitazione. Qui ha avuto accesso a un computer portatile e iniziò la stesura di un terzo libro, ispirato dalle sue esperienze.
Fino a poco tempo fa la Corte Suprema in Uruguay si rifiutava di concedere la libertà provvisoria ad Alicia Castilla, ma un appello per la libertà vigilata è stato finalmente concesso dal procuratore Fernando Valerio. Alicia deve ora attendere la sentenza definitiva, che è già stata rinviata.