Io vedo una grande occasione. I giovani (noi?) sono incazzati perchè davanti non avranno il benessere economico dei padri, nè un' occupazione certa, ed il senso di impotenza ed inutilità, nella mia esperienza, oltre che ai vizi, porta alla rabbia e alla frustrazione.
La storia, che qualcuno di voi ha già "evocato", insegna. La storia non deve essere una cronologia (che a volte ha la sua importanza) ma un' esempio. In un laboratorio si conducono degli esperimenti, si osservano i risultati, si documenta il tutto. Nella storia accadono degli eventi, che portano risultati più o meno degni di nota. Se in un fuuro accadono eventi simili a quelli del passato, è plausibile e possibile che gli eventi si susseguano in maniera simile al passato, pur tenendo conto di tutte le varie differenze.
Allora, c' è un FATTO che è INCONTROVERTIBILE: siamo in CRISI. Prendiamolo come postulato: anche voi conoscete la condizione finanziaria, quella sociale, quella BELLICA.
Vi ricordo o comunque vi rendo noto che la parola crisi è stata coniata da un popolo che non era estraneo all' osservazione della storia; un popolo che è una pietra miliare dell' evoluzione della coscienza umana: i greci.
Ed è dal greco antico, che arriva la parola crisi. Che nell' etimologia originale non significa disastro, nè sventura: "crysys" significa "CAMBIAMENTO".
Ed io non vedo l' ora che tutto cambi!
Noi facciamo tardi la sera, non vogliamo mai tornare a casa e ficcarci nel letto, immagino che sia perchè siamo persone più sensibili di tante altre e giustamente ABBIAMO PAURA DI COME POTRA' ESSERE IL GIORNO DI DOMANI! Perchè, per ora, sarà peggiore.
Spero di cercare continuamente di far virare la lancetta del cambiamento verso un mondo più bello per tutti, che dia un filino di speranza e la voglia di svegliarsi domani. Magari, anche di andare a letto la sera.