Le regole troppo ferree e rigide non vengono mai rispettate. Non piacciono neanche a me.
Le regole che vengono rispettate da tutti, o quasi, sono quelle che vengono spontaneamente riconosciute come giuste da ognuno.
Sull'anarchia concordo con moran.
Anch'io non intendo l'anarchia in una comunità come il caos in cui ognuno fa liberamente quello che gli pare indifferentemente a quello che provoca agli altri, ma come un equilibrio di sensibilità e di autocontrollo reciproco e spontaneo, nella consapevolezza che la propria libertà finisce dove comincia quella degli altri e comportarsi di conseguenza con rispetto, sentendosi a proprio agio e facendo sentire gli altri a proprio agio, in armonia. Come quando si suona della buona musica insieme. In una piccola comunità non dovrebbe essere difficile.
Se ne riceve un tesoro in cambio: per me il bello del vivere in comunità è il fatto di volersi bene, di essere spontaneamente solidali e aiutarsi volentieri, di lavorare insieme con allegria ed entusiasmo, mangiare insieme, suonare e far festa insieme. Con le persone giuste l'ho vissuto tante volte, con i miei ragazzi era la normalità familiare. L'esempio che ha fatto @tiffenau dei suoi amici del borgo col mulino è ottimo. Con questa atmosfera e questo tipo di sentimenti è proprio bello vivere in un villaggio. Noi moderni, con tutto il nostro bisogno di spazio individuale, abbiamo perso un po' di questa capacità di stare bene semplicemente insieme agli altri, vivere in armonia in un villaggio è la nostra occasione e il modo migliore per recuperarla. Si costruisce insieme giorno per giorno.