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Discussione: Vegetariani, vegani, antispecisti,antivivisezionisti..

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  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da Haria Visualizza Messaggio
    Parlate di istinto primordiale che noi (per fortuna) non abbiamo più da parecchio.
    In realtà il mio discorso non era pro o contro l'alimentazione a base di carne, era un discorso un po' più grande che ho cercato di condensare per renderlo più comprensibile.
    Premetto che anche se i pensieri che esprimerò rappresentano una mia interpretazione, partono tutti dall'insieme delle riflessioni di Freud ed altri pensatori sull'argomento. Chiedo quindi scusa a chi conosce meglio di me l'argomento se lo esporrò in maniera un po' "rozza".

    Rispetto al discorso sull'istinto naturale si può affermare che:

    - L'istinto rappresenta un comportamento di tipo biologico, in cui diversi ormoni operano e ci fanno aggire in modi difficili da controllare.
    L'esempio più classico è l'adrenalina che nelle situazioni di pericolo ci provoca tachicardia.

    - La pulsione invece rappresenta un comportamento di tipo psico-biologico, ovvero sono un'elaborazione inconscia di una risposta comportamentale ad un segnale biologico innescato dall'istinto.
    L'esempio classico è la pulsione sessuale come risposta alla percezione chimica di feromoni.

    - La perversione invece rappresenta un comportamento conscio, quindi di tipo psicologico, in risposta ad una pulsione.
    Essendo un'elaborazione conscia di un pensiero, può essere un'amplificazione distorta della pulsione scatenante oppure può essere anche un comportamento esattamente contrario alla pulsione stessa, all'istinto naturale o al senso comune.
    Un esempio può essere un comportamento autolesionista.



    A questo punto credo sia doveroso mettere un attimo da parte queste considerazioni e fare una puntualizzazione sullo scopo "pratico" dell'Etica, quindi riporto la definizione di Wikipedia:

    "L'etica può anche essere definita come la ricerca di uno o più criteri che consentano all'individuo di gestire adeguatamente la propria libertà nel rispetto degli altri" (esseri umani).
    "Essa pretende inoltre una base razionale, quindi non emotiva, dell'atteggiamento assunto, non riducibile a slanci solidaristici o amorevoli di tipo irrazionale.
    In questo senso essa pone una cornice di riferimento, dei canoni e dei confini entro cui la libertà umana si può estendere ed esprimere
    "

    Per dirla brutalmente, l'etica (una volta capito che la comunità può fare più del singolo) si è sempre posta il problema di come si può permettere all'umanità di fare tutto ciò che vuole senza autodistruggersi.
    La prima conclusione razionale è stata che, essendo ogni uomo circondato da altri uomini, l'unico modo per farlo era che la libertà assoluta di ogni membro di una comunità venisse limitata dalla libertà degli altri membri in misura uguale.
    La seconda conclusione razionale è stata che per non subire un trattamento indesiderato o un danno, ogni membro di una comunità deve astenersi (anche se contro le proprie pulsioni) dal comportarsi in quello stesso modo con un altro membro della comunità.
    A qusto punto iniziano a differenziarsi i primi concetti di Etica e Morale e (cito) "sebbene essi spesso siano usati come sinonimi, si preferisce l'uso del termine 'morale' per indicare l'assieme di valori, norme e costumi di un individuo o di un determinato gruppo umano.
    Si preferisce riservare la parola 'etica' per riferirsi all'intento razionale (cioè filosofico) di fondare la morale intesa come disciplina non soggettiva.
    "


    Ora non vorrei dilungarmi troppo, per cui salto subito alla conclusione del pensiero.
    Devo però avvertirvi che si tratta di uno spoiler sulla vità, quindi se non volete rovinarvi parte del finale, smettete di leggere :

    L'unico e solo motivo biologico per cui gli esseri umani, come tutti gli esseri viventi della terra, si aiutano tra loro è per trarne un vantaggio personale superiore al vantaggio che otterrebbero abbandonandosi ad istinti e pulsioni.
    A questo servono i neurotrasmettitori che il cervello della madre libera per istinto quando rileva gli ormoni prodotti del figlio, a "scrivere" nell'inconscio della madre la pulsione della maternità.

    Quando però il vantaggio di un comportamento "giusto" è minore del costo della rinuncia (costo etico e sociale), ogni creatura si abbandona alle proprie pulsioni.
    Questo è il motivo per cui l'orso maschio vive solo e mangia anche altri orsi mentre i lupi vivono in branco e cercano di aiutarsi a vicenda.



    Detto questo, ho iniziato a riflettere seriamente sulla questione etica (razionale, non emotiva) sollevata da Randagio circa la sofferenza causata agli altri animali.
    Se osservo il mio gatto catturare una lucertola a cui ha strappato una zampa, giocarci fino ad ucciderla senza poi mangiarla ma abbandonandola ai vermi; oppure il mio cane schiaciare una lumaca solo per vedere cosa nasconde il guscio, non posso pensare che l'idea (tutta umana) di "crudeltà" o "sofferenza inutile" sia qualcosa di realmente estraneo alla Natura.

    Però sono ancora in fase elaborativa di tutti questi pensieri, come di quello legato al senso di colpa sempre in relazione all'Etica, se un giorno raggiungo l'illuminazione vi faccio sapere...
    Capace anche che divento vegano..
    Ultima modifica di mad man; 08-09-11 alle 20:49

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