leggo solo ora...
in bolivia sono anni che si parla di 'sta cosa, ma sarà molto difficile che si vada da qualche parte.
la coca in bolivia cresce in due varietà di forma simile a quella del tè, ma con una fondamentale differenza tra loro: nella zona del chapare la coca ha foglie piccole e molto "grasse", mentre nella zona del sud le foglie sono molto larghe e sottili.
le seconde, opportunamente tritate, vanno benissimo per farci degli infusi e altre bevande fredde, mentre quelle del chapare sono indicatissime per la produzione della cocaina, poichè il succo più concentrato viene estratto meccanicamente com maggior sucefficienza.
efficienza fa ridere quando si parla di studenti che ricevono 50 dollari per camminare in una vasca piena di gasolio, ma quello è...
questa distinzione a livello di destinazione d'uso è verissima, tanto più che nel sud non si sono praticamente mai trovate raffinerie, e i controlli sono molto meno severi.
nel chapare, invece, controllano perfino quanti rotoli di carta igienica hai (1 a testa max), ma se devi far passare 6 macchine di italiani che non potrebbero guidare non c'è problema. eravamo tutti volontari, ma con gli stessi metodi una simpatica vecchina faceva uscire camionate intere di foglie...
Moralez vorrebbe chiaramente legalizzare la produzione solo x la varietà da tè, che contiene anche molti meno chetoni utili per lo stupefacente, ma rendendo disponibile questa varietà all'estero per i narcotrafficanti il problema del "ce ne serve di più" sarebbe molto meno grave del "devo farla arrivare illegalmente dalla jungla"...
non dimentichiamo che moralez è nato come sindacalista dei minatori, storicamente i piu' violenti nelle manifestazioni, e cavalca moltissimo il suo essere quechua...
un prete ai bei tempi andati mi disse "se dic'anni fa avessi saputo cosa sarebbe diventato non l'avrei avvertito che il ponte era minato...", o il succo era quello
comunque è tutto troppo diverso per pretendere che gli americani ci capiscano qualcosa...