Da SUGAR BLUES: CAPITOLO 9

CANI MORTI E MARINAI INGLESI

<< Milioni di tonnellate di zucchero non potevano essere trasportate attraverso gli oceani per secoli senza qualche sventura insolita. Ne successe una a una nave che trasportava un carico di zucchero, naufragata nel 1793. I cinque marinai superstiti vennero alla fine soccorsi, dopo esser rimasti isolati per nove giorni. La mancanza di cibo li aveva ridotti in condizioni pietose: erano sopravvissuti nutrendosi solo di zucchero e rum (come molti possono testimoniare, me compreso, è assolutamente possibile sopravvivere decentemente, per nove giorni o anche più, senza cibo né acqua. Con un po’ d’acqua e senza cibo è possibile sopravvivere ancora più a lungo).
L’eminente fisiologo francese F. Magendie si ispirò a questo incidente per condurre una serie di esperimenti con animali, i cui risultati pubblicò nel 1816. Nutrì alcuni cani con zucchero, o con olio d’oliva e acqua: tutti i cani morirono dopo grave deperimento.
I marinai naufragati e i cani dell’esperimento del fisiologo francese provano, una volta per tutte, la stessa cosa: come elemento di base della dieta, lo zucchero è peggio di niente. dell’acqua pura ti può tenere in vita per un tempo abbastanza lungo, zucchero e acqua ti possono uccidere. “Gli esseri umani furono incapaci di sopravvivere a una dieta di solo zuccheroâ€? (E.V. McCollum. A History of Nutrition, p.88).
C’è la storia dell’odissea di una ragazzina gravemente ferita in un incidente aereo, che si tenne in vita per più di un mese mangiando solo neve. Due naufraghi, andando alla deriva sul relitto di una barca a vela, che si era rovesciata nel Pacifico, sopravvissero per 72 giorni, nell’estate del 1973, solo con una tazza d’acqua piovana ogni cinque giorni, una d’acqua salata, un cucchiaio di crema d’arachidi al dì e qualche sardina (Los Angeles Time (UPI), 27 settembre 1973). Alla fine del 1970, un ragazzino di nove anni scappò di casa e si tenne in vita per dieci giorni nel deserto dello Wyoming senza cibo, con temperature che scendevano talvolta fino a 15 gradi sotto lo zero. Quando lo ritrovarono, era ancora in ottime condizioni (East West Journal, vol I, n.12, p. 1).
Lo zucchero raffinato è letale per gli esseri umani in quanto fornisce quelle che i dietologi chiamano calorie “vuoteâ€? o “nudeâ€?. Per di più, esso è peggio di niente, perché porta via al corpo vitamine ed elementi minerali preziosi e la sua digestione, detossificazione ed eliminazione impongono una grave richiesta all’intero organismo. L’equilibrio è così essenziale per il nostro corpo che disponiamo di diversi mezzi contro lo shock provocato dall’ingestione d’una grossa quantità di zucchero. Minerali come il sodio (dal sale), il potassio e il magnesio (dalle verdure) e il calcio (dalle ossa) sono mobilitati e utilizzati nel processo chimico: vengono prodotti acidi neutri, che cercano di riportare l’equilibrio acido-alcalino del sangue a uno stato più normale.
Lo zucchero consumato ogni giorno causa una condizione continua di iperacidità e occorrono sempre più minerali, da riserve sempre più profonde nel corpo nel tentativo di correggere lo squilibrio. Infine, per proteggere il sangue, viene tolto così tanto calcio dalle ossa e dai denti che comincia un decadimento e un indebolimento generale.
L’eccesso di zucchero prima o poi colpisce ogni organo del corpo. All’inizio, questo viene immagazzinato nel fegato sotto forma di glucosio (glicogeno). Poiché la capacità del fegato è limitata, un consumo quotidiano di zucchero raffinato (superiore alla quantità necessaria di zucchero naturale) rende ben presto il fegato gonfio come una palla; quando il fegato si riempie al massimo della sua capacità , l’eccesso di glicogeno viene rimandato al sangue sotto forma di acidi grassi. Questi vengono trasportati in ogni parte del corpo e immagazzinati nelle zone più inattive: il ventre, le natiche, il petto e le cosce.
Una volta che queste zone relativamente inoffensive sono state saturate, gli acidi grassi cominciano a distribuirsi negli organi attivi, come il cuore e i reni…>>
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