Aggiungo solo che mi ritengo sfortunato e fortunato allo stesso tempo....
la sfiga ha voluto che il mio nome entrasse in un'aindagine a ragnatela di un p.m. superbastardo, che ha firmato la mia carcerazione e la richiesta che io ci rimanessi come misura cautelare per evitare inquinamento di prove e fuga fino a fine indagini.
La fortuna che nell'interrogatorio con Magistrato son riuscito a star calmo e raccontar col sorriso sule labbra cos'è per me davvero la marijuana...il perchè era suddivisa, i miei progetti di vita che integrano l'uso di canapa,il mio stile di vita, il mio lavoro.
Mi ha fatto quasi zero domande e io un supermonologo, alla fine del quale Lei ha semplicemente detto, non ho nessun'altra domanda.
Dopo 2 ore mi han scarcerato senza darmi ne i domiciliari ne l'obbligo di firma e il mio avvocato c'è rimasto, confidandomi che al 99% dei casi, quando il p.m. richiede il massimo, il giudice propende per la via di mezzo, mentre in questo caso il giudice se n'è sbattuto altamente delle richieste del p.m.
Credo di esser stato bravo e fortunato allo stesso tempo e di aver trovato questo magistrato(donna e pure carina) che ha saputo ascoltarmi davvero e legger nei miei occhi l'innocenza di un ragazzo che si fa qualche canna e che non è un pericolo per la socetà(come ce ne son tantissimi altri).
love and light