Mi tornano in mente le parole scagliate da Pasolini contro gli studenti del '68, in particolare verso gli scontri di Valle Giulia. Recitavano così:
Vi odio, cari studenti - Pier Paolo Pasolini
Avete facce di figli di papà. Buona razza non mente. Avete lo stesso occhio cattivo. Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo) ma sapete anche come essere prepotenti, ricattatori e sicuri: prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano. Quanto a me, conosco assai bene il loro modo di esser stati bambini e ragazzi, le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui, a causa della miseria, che non dà autorità. La madre incallita come un facchino, o tenera, per qualche malattia, come un uccellino; i tanti fratelli, la casupola tra gli orti con la salvia rossa (in terreni altrui, lottizzati); i bassi sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi caseggiati popolari, ecc. ecc. E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci, con quella stoffa ruvida che puzza di rancio fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente, è lo stato psicologico cui sono ridotti (per una quarantina di mille lire al mese): senza più sorriso, senza più amicizia col mondo, separati, esclusi (in una esclusione che non ha uguali); umiliati dalla perdita della qualità di uomini per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare). Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia. Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete! I ragazzi poliziotti che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione risorgimentale) di figli di papà, avete bastonato, appartengono all’altra classe sociale. A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi, mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque, la vostra! In questi casi, ai poliziotti si danno i fiori, amici.
Sono passati 40 anni dal 1968, ma quelle pietre, quei manganelli, quei lacrimogeni e quelle camionette in fiamme continuano a scontrarsi tra la rabbia degli uomini coscenti del marcio diffuso dal potere e gli stessi burattini di quel potere. Come diceva Pasolini, "siamo ovviamente contro l'istituzione della polizia", ma non dovrebbero essere quei burattini ad essere investiti dalla nostra rabbia: non sono loro i nostri nemici. Loro sono altri schiavi obbligati a proteggere istituzioni e uomini che meriterebbero tutte le pietre di questo mondo. Quando anche le forze dell'ordine riusciranno a mettere la loro qualità di uomini di fronte alla figura di poliziotti, e capiranno realmente chi e che cosa stanno proteggendo, le cose si metteranno male per i burattinai con in mano il potere.