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Discussione: E’ ufficiale, la Spagna è persa

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  1. #31
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    Pinellos ti assicuro che, da emigrato, posso capire la frustrazione che a volte si prova nel vivere personalmente la crisi e leggere banalità che cercano di spiegarla.
    Ma anche il tuo pensiero non va oltre questo punto.

    Scrivi di non apprezzare i discorsi generali, ma dire che la colpa è di tutti è quanto di più generalista e banale si possa affermare: La colpa è di molti ma non di tutti, degli stessi che ora cercano di "spalmare" su tutta la Società le responsabilità delle loro azioni per dividersi le colpe (mal comune, mazzo gaudio).
    Posso accettare una "generalizzazione" della colpa solo se analizziamo, appunto, più in generale il sistema economico ed arriviamo a concordare che il capitalismo ha concluso il suo ciclo storico (come previsto 150 anni fa) e iniziamo a discutere di un nuovo sistema economico di cui abbiamo bisogno ora.

    Se però restiamo ancorati alla vecchia idea che il benessere deriva solo dall'industrializzazione, dal consumo, dalla cementificazione e dallo sfruttamento del territorio, non andiamo molto lontano.


    Anche io sono ignorante rigurado l' economia e la finanza, però mi ricordo che alle elementari mi è stato mostrato come la nostra Società si basa su un semplice schema piramidale:
    L'agricoltura, l'allevamento e le risorse del territorio (settore primario) servono a garantirci la soppravvivenza e a soddisfare le nostre necessità primarie. La lavorazione delle materie prime ci permette di realizzare utensili, macchinari e fabbriche (settore secondario) che ci forniscono beni materiali e soddisfano alcune necessità secondarie. I prodotti e i beni materiali ci permettono infine di creare beni immateriali, artistici e culturali, ed offrire servizi (settore terziario) che soddisfano alcune necessità sociali di terzo livello.

    Appare subito evidente che non si può discernere un settore dall'altro e pensare che i problemi ambientali non siano da relazionare con quelli economici; ogni settore dipende da quello che lo precede, e tutti dipendono dall'ecosistema in cui sono inseriti.
    Il sistema economico e i servizi funzionano grazie all'industria, l'industria funziona grazie alle risorse del territorio e all'agricoltura, l'agricoltura funziona (es.) grazie alla fiume che porta acqua e al vento che porta pollini. Se contaminiamo il fiume e deviamo il vento, non abbiamo più agricoltura in quel territorio, quindi le industrie si fermano, quindi i servizi e l'economia diventano inutili.
    60 milioni di persone si ritroveranno nel prossimo futuro a crepare di fame (in mezzo ad una bellissima natura in cui tutte le fabbriche sono chiuse per fallimento e tutti se ne vanno a spasso per i boschi... bella prospettiva!)
    Sicuramente sei molto preparato in Economia, ma lo sei poco in Storia.
    Durante la guerra solo una parte della popolazione italiana moriva di fame, ricordi quale? Gli abitanti delle città che si ritrovavano circondati da cemento, fabbriche e negozi vuoti. Allora, chi ci riusciva, scappava in campagna dove i contadini continuavano a coltivare la terra.

    La Natura si mangia, il cemento no. Anche alle Canarie.
    Ultima modifica di mad man; 13-07-12 alle 14:59

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