MILANO - Quell'operaio piccoletto e magrolino era un vero stakanovista: quando si infilava nelle intercapedini del padiglione 18 della Fiera Rho-Pero per fare delle riparazioni, non ne usciva più. A un certo punto, i suoi datori di lavoro si sono insospettiti: che ci faceva, per ore, dentro quei pertugi strettissimi? Così hanno chiamato la polizia, e si è arrivati all'incredibile scoperta: all'interno di un pozzo di aerazione, ben nascoste da pannelli avvitati e raggiungibili soltanto con un complicato percorso di cunicoli e scalette, c'erano quattro minuscole «serre» rivestite in materiale riflettente, con lampade temporizzate e irrigatori d'acqua, dove crescevano rigogliose le piantine di marijuana. L'operaio è stato denunciato a piede libero, perché non ci sono prove che abbia ceduto la droga a terzi: l'«erba» di produzione propria, a quanto pare, la teneva tutta per sé.
Le piantine
IL PANNELLO MANOMESSO - Tutto è cominciato con la segnalazione alla polizia da parte di Fiera Milano S.p.A. e di una ditta appaltatrice che ha in carico la manutenzione dei padiglioni espositivi. Gli agenti del commissariato Rho - Pero hanno così messo sotto osservazione un operaio che spesso si tratteneva oltre il dovuto nelle intercapedini del padiglione 18, per eseguire delle manutenzioni. All’interno di un locale tecnico al primo piano, gli agenti hanno scoperto un piccolo pannello che era stato manomesso: da lì, attraversando uno strettissimo passaggio del diametro di soli 30 centimetri e lungo tre metri, era possibile entrare strisciando in un condotto, e da lì, da un taglio praticato in una rete metallica, raggiungere di nascosto un pozzo di aerazione alto circa 30 metri.
LE SCALE NEL POZZO - I poliziotti più magri del commissariato sono riusciti con molta fatica a infilarsi nel cunicolo e a raggiungere il pozzo di aerazione: qui hanno scoperto che a diversi livelli (10, 12, 15 e 20 metri), raggiungibili con lunghe scale a pioli «volanti» appoggiate pericolosamente ai bordi, erano stati ricavati quattro vani, di circa 3 metri quadrati ciascuno, attrezzati per coltivare le piante di marijuana. Le microserre erano rivestite con pannelli riflettenti - tipo carta stagnola - e alimentate con un sistema automatico di irrigazione e con lampade temporizzate. Le microserre erano ben nascoste con pannelli rimovibili, sigillati con le viti, in modo tale che gli «armadi pensili» - ciascuno fornito di acqua, luce e calore - erano perfettamente nascosti alla vista di eventuali altri operai della manutenzione di passaggio nel pozzo di aerazione.
IL SEQUESTRO DELLA DROGA - Nei vani è stato trovato e sequestrato circa un chilo e mezzo di marijuana essiccata. L'operaio sospettato, N. C. N., 35 anni, incensurato, è stato fermato: in casa sua sono stati trovati due barattoli con altri 250 grammi di marijuana. L'uomo al momento è stato solo denunciato in stato di libertà, perché per ora non ci sono prove che abbia mai venduto la marijuana. Fiera Milano ha subito avviato le procedure per l’allontanamento dell’operaio, contattando la ditta appaltatrice di cui è dipendente, riservandosi inoltre di intraprendere tutte le iniziative che si rendessero opportune a tutela della propria immagine e onorabilità.
http://milano.corriere.it/milano/not...32977069.shtml
dobbiamo sentirci tutti più al sicuro adesso, sappiamo che esistono poliziotti magri...