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Discussione: Spiegare la nostra passione ai nostri figli!

  1. #71
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    Citazione Originariamente Scritto da M'agganjo Visualizza Messaggio
    Secondo me l'influenza che i genitori possono avere sui figli sarà sempre marginale
    Su questo non sono daccordo. Io c'ho 18 anni e ti parlo da figlio e non da padre, e ti posso garantire che se un padre si è sempre fatto rispettare dal figlio questo prenderà molto in considerazione quello che gli viene detto dal padre.
    Io penso che oggi pochi padri sanno farsi rispettare dai figli, e questo è il motivo perche i 14enni molte volte si fanno ''trasportare'' dagli amici assumendo droghe pesanti ecc.. perche portano piu' rispetto verso un amico un pò piu grande che verso il padre.

    Per l'haine: Io sarei orgoglioso di avere un padre come te che mi dice quello che fa nel bene o nel male, vedrai che crescendo capiranno il messaggio che gli hai voluto mandare
    Per ogni problema complesso, c'è sempre una soluzione semplice. Che è sbagliata.

    Fuck Russian empire.

    Rap is Tupac.

  2. #72
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    Citazione Originariamente Scritto da M'agganjo Visualizza Messaggio


    1) Ma dai, non puoi fare una determinata cosa spinto dalla semplice statistica. I tuoi figli non li conosci tramite la statistica, li conosci perché sei il padre. Va bene trattare certi argomenti, ma li devi trattare prendendo in considerazione come sono fatti i tuoi figli, non in base alla statistica. Va bene parlare loro di alcol, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti ubriachi? Va bene parlare di marijuana, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti fai uno spino? Va bene parlare di sesso e precauzioni, ma c'è bisogno di dire che ogni tanto ti fai una bella trombata? Vuoi confessare anche che ti masturbi? È questo il punto che non capisco.



    2) Qualsiasi cosa tu faccia o tu dica, loro faranno sempre le loro esperienze. Mi riferisco a qualsiasi esperienza e non necessariamente alla droga (magari i tuoi figli non sentiranno mai il bisogno di toccare alcol, tabacco, marijuana o magari sì). Secondo me l'influenza che i genitori possono avere sui figli sarà sempre marginale (tranne alcuni casi) e sono del parere quindi che i genitori stessi devono essere marginali su certi temi. Mio padre m'ha confessato che quando era nell'esercito, a 19 anni, si fumava qualche canna. Mi ha detto che in esercito girava di tutto ma che lui alla fine fumava solo canne e altra robaccia non ne toccava. In pratica ha trovato il modo più o meno implicito e marginale di dirmi che la cocaina, l'eroina e il crack son cose diverse dalla marijuana.


    3) E questo dovevi dire ai tuoi figli. Sei un modello imperfetto, magari sei da prendere come esempio per certe cose mentre per altre no. Dovresti dire ai tuoi figli che il loro compito non è di emularti in tutto e per tutto, non devono copiare anche le tue "debolezze". Possono farlo, possono pure emulare le tue debolezze, ma peggio per loro. Tutto questo per dire "vorrei darti il buon esempio ma mi pesa troppo il culo per smettere".
    Figo come quota questo forum. Vado per punti.

    1) Tu credi veramente che un genitore qualsiasi possa dire in totale coscienza di conoscere perfettamente i propri figli? Sei serio? Ti faccio presente che spesso gli ultimi a sapere sono proprio i genitori, tu poi evidentemente non immagini come e non hai di quanto un alcolista o un drogato sia capace di nascondere certe cose proprio alle persone a lui/lei più vicino. Meglio leggere, informarsi e armarsi ... parlare, confrontarsi, discutere.

    Poi temo di scandalizzarti nel dirti che ho parlato di sesso e masturbazione con loro, infatti sanno di non essere un prodotto dell'immacolata concezione. aahahahaah! Ti dirò di più: essendo io quello che lava le loro lenzuola, ho ritenuto che con estrema sensibilità si potesse parlare di masturbazione, senza colpevolizzarli, dato che si tratta di una cosa piuttosto naturale. Come anche il sesso. Benvenuto nell'anno domini 2013. ahahahahah!
    Mi è capitato di dire loro che mi sono ubriacato anche, certo.
    Detto così forse ti suona terribile, in verità forse sono colpevole di dare per scontato molto del mio percorso come padre.

    2) Indubbiamente faranno sempre le loro esperienze, un conto è poi farle con in mano degli strumenti adeguati dati da una persona matura ed adulta, un altro completamente disarmati o suggestionati dai loro coetanei che ne sanno tanto quanto loro ... e ti stupirò ancora: i genitori contano ed influenzano i propri figli più di quanto immagini.

    3) Anche qui la colpa è mia di aver dato forse troppo per scontato e di conseguenza un'immagine deformata: è da tempo che i miei figli sanno che loro padre è altamente imperfetto. Ci tengo proprio a rimarcare spesso questo punto.
    Tra l'altro spesso con altri genitori si parla di modello di riferimento ed io ho sempre detto che se il nostro percorso pedagogico dovesse avere come unico referente le nostre esperienze, rischiamo ,oltre ad essere sempre in difetto, anche di non poter più dire nulla ai nostri stessi figli.
    Faccio un esempio: se tu fossi stato bocciato due volte e tuo figlio a sua volta va male a scuola, che fai? lasci perdere o cerchi di fargli capire comunque quanto sia importante lo studio?

  3. #73
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    1) Più che scandalizzato provo senso di ammirazione, avere un rapporto aperto e coerente fino a questo punto non credo sia roba per tutte le famiglie. Non mi suona terribile ora che mi è più chiaro il tipo di rapporto che hai con i tuoi figli. Nella mia famiglia c'è talmente imbarazzo verso certi argomenti che non sono neanche stati mai accennati.
    Poi pensa che io ho un fratello quasi trentenne che fuma tabacco e si fa le canne (anche se ora, facendo l'autista, se ne fa molto di meno rispetto a qualche anno fa) e mi minaccia di spezzarmi le gambe semmai mi scoprirà con uno spino o una sigaretta in bocca. Se da una parte l'argomento non viene proprio trattato dall'altra ho un fratello che lo tratta in modo parecchio estremo (ma è solo un cretino, lo sa pure lui di esserlo).

    2) Ah boh, io parlo come 18enne che si trova dall'altra parte della barricata e parlo per esperienza mia, effettivamente potrebbe non essere così per le altre famiglie, io non ho molto in considerazione i miei genitori per il semplice fatto che loro di considerazioni non ne fanno affatto su niente (per dirti, mio padre che mi racconta la cosa dell'esercito è stato l'UNICA volta che ha mai parlato di sostanze illecite, e lui era un po' brillo visto che s'era ad una cena e lui aveva bevuto).

    3) E qui sono totalmente d'accordo

  4. #74
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    No aspetta a provare ammirazione, perché è vero che sono piuttosto sicuro questa possa essere la strada giusta, però sarà il tempo a darmi ragione.
    Quando avranno 40 anni e saranno cresciuti come spero, magari ci scrivo un libro ahahahahhaah!

    Sono assolutamente imperfetto, insisto, ma almeno credo di essere in buonafede (che è spesso la scusa di chi fa gran danni, ahimé) e comunque non potrei mai giudicare tuo fratello o i tuoi genitori, in coscienza no.

    Questo come chiosa a questa interessante conversazione, per la quale ti ringrazio.

    No piuttosto era il come reagite di fronte ad accuse veramente fuori bersaglio che mi interessava, perché se non fossero stati i miei figli, come ho detto qualche post fa, io sarei uscito con un bel vaffa di quelli a 120px. Mi sa che l'avevo presa un po' troppo larga come al mio solito.

  5. #75
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    a mio parere la cosa più importante per avere un buon rapporto con i propri figli è il dialogo. Anche nella mia famiglia i miei genitori non sono mai entrati in questi argomenti in maniera così approfondita, si me ne hanno parlato ma sempre in maniera molto superficiale. Quando i miei scoprirono che mi facevo le canne le uniche cose che hanno fatto è stato mettermi in punizione e mia madre voleva mandarmi dallo psicologo perchè credeva che assumessi questa sostanza a causa di problemi legati alla depressione quando invece lo facevo solo per cazzeggiare con gli amici. Fortunatamente o sfortunatamente dipende dai punti di vista ho uno zio che ha avuto problemi con la cocaina e il suo approccio con me è stato molto diverso ha iniziato a parlarmi dei suoi problemi e a spiegarmi che l'approccio con la marijuana non deve essere un obbligo ma solo un piacere..mi ha detto che se mi volevo fare una canna ogni tanto non c'era alcun problema a patto che quando fumavo glielo dovevo dire e se avesse scoperto che mi facevo le canne ogni giorno sarebbe andato subito a dirlo a mia madre...questi problemi però io li ho affrontati all'età di 16 anni ma se tu consideri i tuoi figli già abbastanza maturi non vedo il problema...sei un padre con le palle complimenti!
    Ultima modifica di Marko; 19-05-13 alle 17:16

  6. #76
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    No piuttosto era il come reagite di fronte ad accuse veramente fuori bersaglio che mi interessava, perché se non fossero stati i miei figli, come ho detto qualche post fa, io sarei uscito con un bel vaffa di quelli a 120px. Mi sa che l'avevo presa un po' troppo larga come al mio solito.
    Se qualcuno mi dà del tossico il massimo che mi viene da fare è ridere, e non dico ridere in modo provocatorio, mi viene proprio una spontanea e genuina risata. Come quando mi insultano la mamma, so che sono offese idiote e io di offendermi non ne ho voglia né ho voglia di partire in quinta con gli insulti. Ho esclamato solo una volta, un tantino arrabbiato, un "deh mi hai bruciato i coglioni altro che neuroni, lo vuoi capire che è una cosa che non ti riguarda minimamente?" a un compagno di scuola che da giorni mi assillava con i "devi smetterla, questa roba ti brucia i neuroni, ti brucia il cervello, poi non riesci più a smettere, stai diventando un tossico, blabla". All'inizio ho pure provato a discuterci con calma e seriamente ma lui faceva discorsi troppo ottusi che mi facevano venire il sangue amaro, per cui ho lasciato perdere.
    C'è da dire che gran parte dei miei coetanei, anche quelli che non fumano niente, hanno idea più o meno di quanto possa far male realmente uno spinello fumato ogni tanto, e sanno benissimo che le dipendenze le creano ben altre sostanze.
    Ultima modifica di M'agganjo; 19-05-13 alle 18:07

  7. #77
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    ricordo quando anch'io da teenager pensavo e discutevo con gli amici su questa questione.
    ora ho due figli piccoli e la mia mentalità a riguardo non è cambiata per nulla.

    già ora fumo tabacco in presenza loro solo all'aperto e stando attento che non gli arrivi il fumo. per la cannabis l'ultima volta che ho fumato avendo il mio primo figlio con me, lui era davvero piccolo e non poteva capire più di tanto ... ma a me è piaciuto. (specifico che non è che mio figlio non stà con me, ma che purtroppo da troppo tempo non trovo nulla da fumare, e nelle sporadiche occasioni che mi è capitato mio filgio non era con me).
    cmq ora sto coltivando e se mai riuscirò a cavarci qualcosa di sicuro non mi nasconderò da lui. come per il tabacco andrò in balcone e fumerò. c'è da dire che cmq sono arrivato a un punto in cui non ho più voglia di fumare tutte le sere e a tutti i costi. quindi lo farò ogni tanto, probabilmente dopo che lui sarà andato a dormire, non per tenerglielo nascosto, ma perchè penso di non aver voglia di fumare con "lui" almeno fin che non sarà un po' più grandicello. poi chi lo sa, magari l'occasione potrà capitare. di sicuro penso sia sbagliato nascondersi.
    di fatti non sarà un tabù (a differenza di quello che è successo coi miei genitori) e spero un giorno di poter fumare ogni tanto assieme a lui, primo di tutto per dimostrargli che le cose bisogna conoscerle e sperimentarle, secondo perchè proprio per questo non può prendermi per il culo dato che le ho sperimentate anch'io (dandogliene la prova), terzo perchè uno spino al tramonto, su una barca in rada, o su una seggiovia che risale verso la cima di una montagna ecc. sono esperienze troppo belle da non condividere proprio con tuo figlio. Logico poi la maggior parte delle canne è giusto che se le faccia con gli amici.

    proprio ieri passando di fianco a un gruppo di pischelli che stavano grigliando in un parchetto in fondo al paese e che stavano tracannando birra (io e mio figlio eravamo in macchina), mi è capitato di pensare ... chissà se tra una decina d'anni sarò qui a spartirmi un "francobollo" con mi figlio, mentre ci passiamo anche una cannetta di erba buona?

    boooooo!!!!!
    Hasta la legalización. Siempre vida o muerte!

    Xaman'ek

  8. #78
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    @ M'agganjo, sei un maledetto diplomatico, non so come fai a resistere a non dar loro due pedate sul sedere, giuro. Ottimo per un 18enne. :-) E il 40enne qui che si sente un po' idiota di fronte a tanta maturità.

    @ xamanek: non so se mi farei mai una cannetta con uno dei miei figli, sarà che per me spesso fumare è legato a momenti molto intimi per cui provo un certo pudore ... cioè mi rendo conto che è una contraddizione, però è così.

    Detto questo, mi fa molto piacere averne parlato qui, proprio questa sera ho affrontato ancora il discorso coi ragazzi e proprio su alcune cose che sono uscite da questa conversazione e mi sono sembrati più sereni anche, malgrado le loro posizioni rimangano molto nette, ma che dio li abbia in gloria per questo va. Però mi è piaciuto poter mettere in risalto che ciò che non è sbagliato, non è necessariamente giusto. Il contrario penso lo affronterò più avanti, penso sia meglio fargli digerire una cosa alla volta. ahahahah!

    Buona serata a tutti.

  9. #79
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    io non ho mai avuto problemi di questo genere,io mi sono sempre girato gli joint d'avanti a mio figlio,e man mano che cresceva e domandava io la chiamavo"sigaretta spiritosa",e sicome mi vedeva le dicevo che mettevo dell'erba,perche a me piaceva,dicendoli anche perche lo facevo io lui in questo non mi doveva imitare,perche e sempre fumo, e il fumo nei polmoni fa male,quindi e un vizio brutto,e poi quando vedeva le piante mi faceva mille domande,sempre risposto giustamente gli dissi che era un segreto che non doveva riferirlo a nessuno,e x nessun motivo,praticamente ho fatto il contrario di quello che i miei genitori feccero con me,i miei ci nascondevano tutto,quindi non ho bei ricordi,x dirne una quando mio padre mi scopri a 17 anni con la sigaretta in bocca mi diede una sussa di pompa da dove mi aveva trovato sino a casa sempre colpendo dal culo in giu,quindi penso sia anche una questione di situazione familiare,io ad esempio ho una moglie che anche se non fuma,mi permette di coltivare sapendo i rischi,e sopratutto ragionando e rispondendo alle domande che nostro figlio ci faceva,che adesso a 20 anni,e fuma sigarette da 3 .Quindi penso che se uno non nasconde niente a casa sua e a i suoi cari(moglie e figli),questi non ti prenderanno mai x tossico.
    Ultima modifica di mighio; 21-05-13 alle 01:53

  10. #80
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    Citazione Originariamente Scritto da bartimeus Visualizza Messaggio
    Ciao a tutti =) due sere fà parlavo con i miei amici (tutti 20enni) ed è uscito un discorso su cui abbiamo riflettuto, ora vi pongo la domanda, in modo che possiate fare una riflessione e risponfere:

    Se o se avete figli come vi comportereste? gli spieghereste che fumate o prefereste nasconderglielo?

    vi dico la mia opinione: Ho 20 anni quindi l'idea di un figlio è molto lontana..comunque credo che glielo nasconderei almeno fino alla maggiore età, perchè credo che ci voglia soprattutto cervello per fumare..ci vuole la maturità per sapere quando quanto e dove fumare.

    ora tocca a voi!
    a parte il fatto che hai ancora 20 anni e sei senza figli quindi non puoi sapere cosa farai quando avrai quarant'anni e magari due marmocchi, a parte questo, ho un amico che ha circa 48/49 anni moglie e figlia di 15 anni, economicamente stanno molto bene e lui (solo lui) fuma in casa tranquillamente le sue due/tre trombelle ogni giorno
    :-D

    io non potrei :-)

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