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Discussione: Coltivazione e detenzione perchè dovrebbero venire assimilate giuridicamente

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  1. #1
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    Io renderei obbligatoria una canna a tutti al compimento del 18esimo anno di età.
    Il problema è la cultura, o meglio la non cultura.
    Come ci si può fare un'idea di cosa "comporta" l'assunzione di una sostanza se non la si è mai provata? Ci affidiamo esclusivamente agli studi? Ma quali studi? Quelli sponsorizzati e promulgati dal DPA?
    Io se dovessi proprio scegliere preferirei un Fini, che almeno dice di averla provata, piuttosto che un Giovanardi che oltre al Sangiovese non sa mai di che parla.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da smilzo Visualizza Messaggio
    Io renderei obbligatoria una canna a tutti al compimento del 18esimo anno di età.
    Il problema è la cultura, o meglio la non cultura.
    Come ci si può fare un'idea di cosa "comporta" l'assunzione di una sostanza se non la si è mai provata? Ci affidiamo esclusivamente agli studi? Ma quali studi? Quelli sponsorizzati e promulgati dal DPA?
    Io se dovessi proprio scegliere preferirei un Fini, che almeno dice di averla provata, piuttosto che un Giovanardi che oltre al Sangiovese non sa mai di che parla.
    Beh, arrivare a rendere una canna obbligatoria sarebbe una follia, vorrebbe dire che bisognerebbe provare tutto prima di poterne parlare! Parlare, esporre la propria opinione, è un diritto sacro ed inviolabile, anche per gli stronzi!
    Sul fatto di provare sulla propria pelle le cose, un grande esempio fu il padre della farmacia moderna italiana, Carlo Erba (un nome una garanzia!), il quale ha lasciato una serie di diari sui suoi studi, credo ancora oggi consultabili presso la fondazione che porta il suo nome, dove descrive con dovizia di dettagli gli effetti che gli procurava l'assunzione della canapa (a lui ed ai suoi amici)...
    (cit. F. De Andrè)
    Per strada tante facce non hanno un bel colore,
    qui chi non terrorizza si ammala di terrore,
    c'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo,
    io sono d'un altro avviso,son bombarolo!
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  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Avv. Zaina Visualizza Messaggio
    Io da ex fumatore sarei favorevolissimo a proibire il fumo in assoluto
    Caro avvocato, con il dovuto rispetto mi permetto di dire che il proibizionismo non hai mai portato niente di buono e prima lo si capisce e meglio è per tutti.
    Ma è possibile che quasi 80 anni di proibizione della canapa non hanno insegnato niente? In America ci avevano già provato con l'alcool ed i risultati dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti a meno di averci sopra le cosiddette fette di prosciutto o peggio avere interessi.
    Citazione Originariamente Scritto da Avv. Zaina Visualizza Messaggio
    mentre per quanto concerne l'alcol il discorso sarebbe lievemente diverso perchè - seppur con moderazione bevo vino - si tratta di sostanza che richiede un a pluralità di assunzione oppure elevati quantitativi per incidere sulla persona.
    Ciò non toglie che un'assunzione smodata causi gravi problemi alla salute.
    Il problema è che, allo stato, come ho avuto modo di dire, le sostanze cd. stupefacenti sono tali in quanto determinano (ad avviso scientifico) gravi ed immediatealterazioni temporanee delle condizioni psico fisiche dell'assuntore, ad un livello che tabacco ed alcol non producono.
    Di nuovo con il massimo rispetto mi sembra un discorso assurdo.
    Che differenza c'è fra la canapa e la vite? Entrambe sono piante. Entrambe producono delle sostanze psicotrope. Entrambe possiedono molti estimatori e molti utilizzatori.
    L'unica vera differenza è che la vite non è stata demonizzata per quasi 80 anni e con il vino si celebra l'eucaristia.
    Uno dei danni maggiori del proibizionismo è l'aver insabbiato la cultura millenaria della canapa, e le sue enormi proprietà terapeutiche.
    La cultura del vino ad esempio è un bagaglio inestimabile, in Italia e non solo, perchè intanto è socialmente e moralmente accettato il suo uso e poi si studia, ci sono le scuole da sommelier, si impara a conoscere tutte le sue proprietà, le mille sfaccettature legate alla coltivazione della vite, alla vendemmia, ai segreti che i nostri nonni ci tramandano. Fin da bambini si impara che il vino non fa male se assunto con moderazione.
    Perchè mai (domanda retorica) non si deve avere lo stesso approccio con la canapa che come è noto ha un "potenziale" (terapeutico, ecologico, economico) infinitamente maggiore della vite?
    L'unica risposta che mi viene in mente è la paura.
    La paura di ciò che non si conosce.
    La paura che hanno gli interessi delle lobbies petrolifere e farmaceutiche.
    La paura delle chiese, in primis di quella cattolica che come sappiamo si fonda e si basa interamente sulla paura come paradigma.
    La paura che è stata inculcata sistematicamente nelle persone verso una pianta che "rendeva pazzi". In fondo gli slogan che circolavano da Reefer Madness in poi non sono molto diversi dai "buchi nel cervello" di Serpelloni.
    Sono passati quasi 80 anni ed ancora buona parte della società ha paura della marijuana.

    Citazione Originariamente Scritto da Avv. Zaina Visualizza Messaggio
    Ritengo che attraverso una progressiva desanzionalizzazione del fenomeno, si possano superare molti tabu e pervenire ad una sempre migliore comprensione del fenomeno.
    Anche io sono per una corsa a tappe ma quando lei dice di essere contro la legalizzazione ne deduco che abbiamo un traguardo differente.
    Poi non capisco: data la sua professione non voglio pensare che anche lei cada nel equivoco legalizzazione=liberalizzazione. E' bene rammentarsi che legalizzare significa regolamentare, creare una serie di vincoli socialmente accettabili (talora anche stringenti) entro i quali si possa coltivare la pianta ed usufruire dei suoi frutti. La liberalizzazione totale sarebbe solo per il migliore dei mondi possibili quindi non per questo.

    Citazione Originariamente Scritto da bluedigit Visualizza Messaggio
    Beh, arrivare a rendere una canna obbligatoria sarebbe una follia, vorrebbe dire che bisognerebbe provare tutto prima di poterne parlare! Parlare, esporre la propria opinione, è un diritto sacro ed inviolabile, anche per gli stronzi!
    Ovviamente era più che altro una provocazione anche se non del tutto.
    Parlare possono farlo tutti ma per decidere per gli altri o per un'intera nazione come può fare un legislatore bisognerebbe avere almeno una cognizione di causa.
    Secondo me

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