Su questo punto sono abbastanza d'accordo però vorrei aggiungere due cose.
Va bene non utilizzare la parola droga, ma se qualcuno fa notare che la marijuana sia una droga non gli si può dire di no (in quanto in farmacognosia "droga" si intende "un prodotto di origine naturale che contiene delle sostanze farmacologicamente attive"), però si può far riflettere su quanto "droga" possa essere un'etichetta grezza, dato che tiene sotto lo stesso tetto due sostanze "differenti" come la caffeina e l'eroina.
Sul secondo punto, "per la cannabis il numero di decessi è pari a 0, non è mai morto nessuno", è verissimo, ma arriva sempre quello che dice "vallo a dire a quelli morti in incidenti causati da guidatori sotto effetto di cannabis" (tipo Giovanardi in una recente dichiarazione). Quindi consiglio di formulare la frase in questo modo "Il numero di decessi per diretta assunzione di cannabis è pari a 0". Non è mai morto nessuno per aver fumato troppo hashish o troppa marijuana, e se qualcuno fa una cazzata è un altro discorso, non è che la cannabis spinge scientificamente a fare cazzate. Se anche in questo caso qualcuno se ne esce fuori con gli incidenti, ricordategli che, seppur sia vero che vi siano casi di incidenti per via di chi si mette alla guida fumato, il numero dei suddetti casi è irrisorio rispetto al totale degli incidenti (e la metà di questi vengono causati da una sostanza legale, l'alcol).
Sarebbe carino parlare di William Rundolph Hearst. Hearst era un grosso produttore di carta, e la canapa poteva distruggergli l'impero che s'era creato. Con il suo giornale (uno dei più influenti nella storia americana) demonizzò in ogni moda la marijuana. Su Wikipedia è scritto come andarono le cose http://it.wikipedia.org/wiki/William...o_la_marijuana