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Discussione: Proposta di referendum

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  1. #1
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    Vede, caro Philmusic io sono molto pragmatico.
    Inutile seguire strade velleitarie che non portano a concreti risultati.
    Il referendum dei radicali è solo una pia intenzione, priva di qualsiasi concretezza.
    Un'operazione per tenere il pallino dell'argomento stupefacenti, nell'assenza di concrete volontà di cambiare la legge.
    Sia sufficiente leggere il quesito proposto:
    Volete che sia abrogato il D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, limitatamente all'articolo 73, comma 5, limitatamente alle parole: "della reclusione da uno a sei a anni e" e comma 5-bis, limitatamente al primo periodo, limitatamente alle parole: "detentive e", e al terzo periodo: "In deroga a quanto disposto dall'articolo 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata?”
    Si tratta di un pannicello tiepido contro una malattia gravissima.
    Non ha nessun senso compiuto abrogare la pena detentiva per il 73/5°, quando la decisione sulla qualificazione giuridica della condotta materiale e la sussunzione di quest'ultima nell'ipotesi della lieve entità è lasciata ancora alla discrezionalità della magistratura, che ovviamente può decidere a "macchia di leopardo"?
    I radicali propongono, poi, un quesito superficiale ed ininfluente, su di un presupposto profondamente errato.
    Nei casi di lieve entità (pena reclusione da 1 a 6 anni oltre pena pecuniaria) è, infatti, del tutto eccezionale che una persona - al termine del processo -. venga posta in carcere per scontare effettivamente la pena (a meno che non sia ultra recidivo).
    Tenete conto, poi, che l'art. 73/5 regolando i casi di lieve entità, concerne condotte spiccatamente illecite come lo spaccio.
    Non dimentichiamo, inoltre, che la detenzione a fini personali (e si spera la coltivazione a fini personali) non è sottoposta a sanzione!
    Può succedere, quindi, che una persona venga arrestata all'inizio (in flagranza) e dopo qualche ora o giorno venga rimessa in libertà.
    Dunque il referendum se accolto e se votato positivamente, inciderebbe sulla pena da infliggere, solo all'esito del giudizio e - diversamente dal convincimento dei promotori - non potrebbe affatto evitare eventuali arresti "preventivi", perché la valutazione sulla sussistenza della lieve entità interverrebbe - da parte del giudice - solo al momento dell'interrogatorio di garanzia o all'udienza di convalida.
    Ribadisco la convinzione che si tratti di un'operazione più di immagine, che di sostanza, e mi auguro che voi utenti comprendiate che, in questo modo, e senza una modifica normativa seria, si buttano solo tempo e danari (perché i referendum costano) e si suscitano - con un'informazione insufficiente, ai limiti della scorrettezza - attese che non possono in realtà, concretizzarsi.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Avv. Zaina Visualizza Messaggio
    Vede, caro Philmusic io sono molto pragmatico.
    Inutile seguire strade velleitarie che non portano a concreti risultati.
    Il referendum dei radicali è solo una pia intenzione, priva di qualsiasi concretezza.
    Un'operazione per tenere il pallino dell'argomento stupefacenti, nell'assenza di concrete volontà di cambiare la legge.
    Sia sufficiente leggere il quesito proposto:
    Volete che sia abrogato il D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, limitatamente all'articolo 73, comma 5, limitatamente alle parole: "della reclusione da uno a sei a anni e" e comma 5-bis, limitatamente al primo periodo, limitatamente alle parole: "detentive e", e al terzo periodo: "In deroga a quanto disposto dall'articolo 54 del decreto legislativo 28 agosto 2000, n. 274, il lavoro di pubblica utilità ha una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva irrogata?”
    Si tratta di un pannicello tiepido contro una malattia gravissima.
    Non ha nessun senso compiuto abrogare la pena detentiva per il 73/5°, quando la decisione sulla qualificazione giuridica della condotta materiale e la sussunzione di quest'ultima nell'ipotesi della lieve entità è lasciata ancora alla discrezionalità della magistratura, che ovviamente può decidere a "macchia di leopardo"?
    I radicali propongono, poi, un quesito superficiale ed ininfluente, su di un presupposto profondamente errato.
    Nei casi di lieve entità (pena reclusione da 1 a 6 anni oltre pena pecuniaria) è, infatti, del tutto eccezionale che una persona - al termine del processo -. venga posta in carcere per scontare effettivamente la pena (a meno che non sia ultra recidivo).
    Tenete conto, poi, che l'art. 73/5 regolando i casi di lieve entità, concerne condotte spiccatamente illecite come lo spaccio.
    Non dimentichiamo, inoltre, che la detenzione a fini personali (e si spera la coltivazione a fini personali) non è sottoposta a sanzione!
    Può succedere, quindi, che una persona venga arrestata all'inizio (in flagranza) e dopo qualche ora o giorno venga rimessa in libertà.
    Dunque il referendum se accolto e se votato positivamente, inciderebbe sulla pena da infliggere, solo all'esito del giudizio e - diversamente dal convincimento dei promotori - non potrebbe affatto evitare eventuali arresti "preventivi", perché la valutazione sulla sussistenza della lieve entità interverrebbe - da parte del giudice - solo al momento dell'interrogatorio di garanzia o all'udienza di convalida.
    Ribadisco la convinzione che si tratti di un'operazione più di immagine, che di sostanza, e mi auguro che voi utenti comprendiate che, in questo modo, e senza una modifica normativa seria, si buttano solo tempo e danari (perché i referendum costano) e si suscitano - con un'informazione insufficiente, ai limiti della scorrettezza - attese che non possono in realtà, concretizzarsi.
    Caro avvocato grazie per tenerci coi piedi per terra . Tutto quello che dice è pura verità ma come avrà già potuto constatare ci illudiamo subito per niente con la grande speranza che qualcosa un giorno cambi .
    Ora mi viene da chiederle una cosa : come e cosa dovremmo fare ? C'è realmente un modo per poter cambiare questa situazione ? Quà ormai non si sà più dove sbattere la testa . Dobbiamo aspettare il salvatore come in Ken il guerriero ?
    La ringrazio nuovamente e buona giornata .

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da w la natura Visualizza Messaggio
    Caro avvocato grazie per tenerci coi piedi per terra . Tutto quello che dice è pura verità ma come avrà già potuto constatare ci illudiamo subito per niente con la grande speranza che qualcosa un giorno cambi .
    Ora mi viene da chiederle una cosa : come e cosa dovremmo fare ? C'è realmente un modo per poter cambiare questa situazione ? Quà ormai non si sà più dove sbattere la testa . Dobbiamo aspettare il salvatore come in Ken il guerriero ?
    La ringrazio nuovamente e buona giornata .
    Qui non vi è necessità di Ken il guerriero, qui vi sarebbe necessità solamente di persone serie.
    Ho il triste presentimento che tutto sia divenuto ormai uno spettacolo sulla pelle di coloro che, invece, dovrebbero essere i destinatari di scelte decisive.
    Il fatto che Mr. B. abbia firmato il referendum sulla droga (dopo che il suo governo ha proposto l'aberrante modifica del 2006) vi offre la cifra dello stesso, cioè poco o niente.
    Eppure, nonostante tanti siti, tante organizzazioni, tanti saccenti che si piccano di essere depositari della verità (e non solo in materia di stupefacenti) nulla muta e si deve leggere sciocchezze a non finire.
    Il pianeta droga è divenuto un contesto di autoreferenzialità, dove chiunque si sente autorizzato a dire la propria (coma al bar per il calcio) senza avere la benchè minima idea di quel che dice.
    Due anni fa ebbi modo di partecipare a Rimini ad un incontro sulle carceri promosso dai radicali e tentai di confrontarmi con un noto parlamentare che ha fatto della cannabis il suo cavallo di visibilità....ebbene, appena cercai di avviare una veloce disamina, mi accorsi che la persona in questione aveva più interesse a farsi grande con gli allocchi presenti, che a parlare di temi seri.
    Potrei dirle che da anni mi batto perchè si formuli un testo di legge alternativo (ed io l'ho ipotizzato), ma tutti i politici o presunti tali si sono sempre girati dall'altra parte , salvo sponsorizzare le proposte dei loro amici di partito anche se ridicole.
    Bisogna che i siti come enjoint ed altri comincino a pensare che se non si risolve la questione anche la loro sopravvivenza è a rischio...

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