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Discussione: Solidarietà a Fabrizio Cinquini

  1. #51
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    Citazione Originariamente Scritto da ecko Visualizza Messaggio
    Ritengo sbagliato e sinceramente poco professionale rilasciare delle dichiarazioni senza averne appurato la veridicità.
    ti capisco Ecko,

    mi è capitata la stessa cosa, fidandomi del Governo Italiano quando la Commissione Giustizia ha calendarizzato la proposta Farina.
    Poi hanno eliminato la calendarizzazione, modificando adirittura la pagina web originale, e mi sono dovuto prendere un sacco di m***a da gente che sosteneva divulgassi il falso.
    Questo per dire che di professionalità non si può più confidare in Italia dal governo Anticostituzionale agli avvocati, ai commercianti, tecnici, professionisti, giornalisti, ecc.....
    non è che siamo noi a pretendere dagli italiani una cosa che non possono esaudire... PROFESSIONALITA'
    Seguimi sui Social NetWork ed aiutaci a diffondere le informazioni Hidden Content
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  2. #52
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    Citazione Originariamente Scritto da Mkb Visualizza Messaggio
    ti capisco Ecko,

    mi è capitata la stessa cosa, fidandomi del Governo Italiano quando la Commissione Giustizia ha calendarizzato la proposta Farina.
    Poi hanno eliminato la calendarizzazione, modificando adirittura la pagina web originale, e mi sono dovuto prendere un sacco di m***a da gente che sosteneva divulgassi il falso.
    Questo per dire che di professionalità non si può più confidare in Italia dal governo Anticostituzionale agli avvocati, ai commercianti, tecnici, professionisti, giornalisti, ecc.....
    non è che siamo noi a pretendere dagli italiani una cosa che non possono esaudire... PROFESSIONALITA'
    Caro MBK
    condivido il suo sconcerto, ma mi permetta di osservare che - senza alcuna volontà polemica - le differenze tra le due questioni sono chiaramente palesi.
    Non si tratta, quindi, di non potersi fidare di varie categorie (o del Governo, anche se la calendarizzazione della discussione di una legge dipende dalla Presidenza dello specifico ramo del Parlamento e non dall'esecutivo), si tratta , invece, di avere molta pazienza e di capire che le parole spesso sono più pesanti dei macigni e bisogni essere sempre sicuri di quello che si dice.
    Poi capita a tutti di sbagliare (chi è senza peccato......), ma tutti gli errori, soprattutto quelli di comunicazione, devono servire a crescere ed a prevenirne altri, non devono venire - come, invece, sovente purtroppo avviene - ripetuti, ne va della credibilità del singolo.

  3. #53
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    Riguardo alle petizioni: Avaaz e Change.org sono agenzie di ingegneria sociale (finanziate dai sionisti) e le loro petizioni servono a nulla - non a quelli che le sottoscrivono almeno... - per cui sconsiglio caldamente di appoggiarsi a simili organizzazioni per diffondere battaglie, tanto più se legittime, in quanto possono indurre altre persone ad essere inserite e profilate nei loro database.

  4. #54
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    Citazione Originariamente Scritto da Pawan Kumar - ASCIA Visualizza Messaggio
    Ho un altro aggiornamento dai difensori di Fabrizio Cinquini:

    "Questa mattina (1 ottobre) abbiamo appreso che il dott. Fabrizio Cinquini, nonostante la decisione del Giudice di Lucca di riconoscere gli arresti domiciliari per i fatti che lo hanno coinvolto, ancora non ha potuto raggiungere la propria abitazione.

    Tanto poiché sono sopraggiunte le conseguenze di altri fatti che impediscono l'esecuzione del provvedimento di scarcerazione.

    I difensori"
    Desidero rivolgermi all'avv. Simonetti.
    Caro Simonetti sbagli a prendertela con Ecko, perché il suo comunicato tradiva solo una grande delusione perché non vi era corrispondenza fra l'annuncio ed il fatto, visto che la concessione degli arresti domiciliari al dott. Cinquini, oltre a costituite una notizia positiva, era, comunque stata divulgata direttamente da Te con grande risonanza mediatica.
    Se ci rifletti converrai sul fatto che non era del tutto corretto sostenere che il dott. Cinquini "era a casa", in quanto pur avendo egli ottenuto gli arresti domiciliari, tale provvedimento - come si è saputo poi - non era (ed ad oggi non è) concretamente eseguibile, per il sovrapporsi di altra/e misura/e detentive.
    Dunque non mi pare, esaminando con pacatezza la questione, che ECKO abbia diffamato alcuno.
    Minacciare querele, mi pare francamente, non solo una reazione ingiusta ed eccessiva, ma anche un fuor d'opera che non giova affatto al ricompattamento dei vari movimenti che si interessano di cannabis
    Desidero, poi, dirTi che atteso che io sono quel qualche utente che tu hai indicato come colui che ha chiesto la pubblicazione dell'ordinanza, permettimi di dirti con la tutta la stima possibile che nutro nei tuoi confronti, che sbagli ad eccepire - in modo inutilmente infastidito e un poco sprezzante -la sussistenza della privacy per negare la conoscibilità a tutti dell'ordinanza.
    Tu sai molto bene che i provvedimenti giurisdizionali ben possono venire pubblicati (esistono migliaia di banche dati), al più eventualmente a condizione che non si divulghi il nome dell'interessato.
    D'altro canto anche Tu in talune occasioni, privacy o non privacy, hai dato notizia di ottimi risultati ottenuti e del testo di sentenze su qualche noto sito giuridico.
    Peccato, non so se avrai i tuoi buoni motivi pe negarci questa conoscenza, ma per favore non parlarci di privacy, che non c'entra assolutamente nulla.
    Cordialmente
    Ultima modifica di Avv. Zaina; 02-10-13 alle 17:42

  5. #55
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    Buonasera Avv. Zaina, immagino che lei si rivolga all'Avv. Simonetti per il suo commento sulla home page di Enjoint.
    Non credo che l'Avv. Simonetti intenda procedere per querele, quanto tutelare la sua dignità. Per quanto riguarda la privacy, visto che, come lei stesso ha scritto, i provvedimenti giurisdizionali possono essere pubblicati a condizione che non si divulghi il nome dell'interessato, nel caso di Cinquini sapremmo immediatamente tutti di chi si tratta, mi chiedo, perciò, se pubblicarlo non sia automaticamente una violazione della privacy, considerando che forse potrebbe essere lo stesso Cinquini a non volere che si pubblichi, come, per esempio, è stato per volontà di Cinquini che non si è tenuto il sit-in davanti il Tribunale di Lucca il 26 sett., noi non lo sappiamo. Fidiamoci dei suoi difensori.
    Per quanto riguarda la notizia inesatta della sua liberazione, per come l'ho vissuta direttamente, si tratta di un equivoco scaturito dalla situazione processuale complessa di Cinquini e del sistema giuridico italiano, che, per esperienza, è sempre prodigo di queste brutte sorprese, e credo che lei possa confermarlo con la sua esperienza personale: si rinviano udienze perché non si presenta un perito (come a Lucca) o perché c'è una nuova sentenza della Cassazione e bisogna aggiornarsi, si ritarda l'uscita dal carcere perché sopraggiungono altri provvedimenti per altri processi in corso, a me sembra, purtroppo, abbastanza normale in Italia. Se si danno notizie di aggiornamento quasi in diretta, si rischiano questi equivoci ogni volta. Certamente staremo tutti più attenti.
    Mi sembra che questa storia ci possa servire da lezione a tutti. Avere notizie complete dal sistema giudiziario italiano è difficile per gli stessi avvocati difensori. Simonetti e Miglio erano in buona fede. Da come ho capito, loro hanno dato il comunicato della liberazione di Cinquini quando hanno avuto in mano l'ordine di scarcerazione e di concessione degli arresti domiciliari del giudice di Lucca. Ma Cinquini, poiché è stato arrestato mentre era ancora agli arresti domiciliari ed in affidamento ai servizi sociali per la coltivazione precedente, dipende anche dal giudice di sorveglianza della procura di Firenze (altra città, capoluogo di regione) il quale, presumibilmente, (e anche tempestivamente) ha revocato l'affidamento ai servizi sociali e gli arresti domiciliari per il reato di coltivazione precedente, impedendo l'uscita dal carcere di Cinquini. I difensori, che si aspettavano una telefonata di Fabrizio da casa, dopo la pubblicazione della nostra notizia, hanno invece ricevuto la telefonata della moglie che li informava che Fabrizio non era uscito dal carcere. Hanno telefonato alla procura di Firenze per chiarire la cosa e ce lo hanno comunicato. Da notare che non hanno ancora visto coi loro occhi le carte di quel processo, perché c'è un altro difensore. Per questo devono andare subito a Firenze da Roma. Credo che chiunque potesse cadere in un equivoco del genere, dovuto alla complessità giuridica della vicenda, aggravato anche dalla tempestività del giudice di sorveglianza nel negare, per quanto in suo potere, la scarcerazione di Cinquini. O forse, invece, il giudice di sorveglianza aveva già negato i domiciliari a Cinquini nei giorni passati e gli avvocati difensori non lo sapevano perché non era un loro processo. Questo lo vedremo, non lo sappiamo, bisogna vedere gli atti dell'altro processo precedente.

    Di fatto, nell'equivoco, ci siamo caduti tutti, in buona fede:

    1) la prima notizia, di una sola riga, la pubblica lunedì 30 sett. Soft Secrets ed è ancora postata così:

    http://www.cannabis.info/IT/notizie/...caso-cinquini/

    Il dott. Cinquini si trova agli arresti domiciliari. Questa mattina ha lasciato il carcere.

    2) Un utente del forum di Enjoint lo riferisce al forum nel primo pomeriggio, chiedendone conferma, successivamente ecko la conferma per primo, su conferma di Trisciuoglio:

    https://www.enjoint.info/forum/showthread.php?t=21202

    Ho avuto poco fa la conferma, da Andrea Trisciuoglio di LapianTiamo, che Cinquini è uscito dal carcere. Appena avremo ulteriori notizie in merito le divulgheremo sicuramente.

    3) la sera ce lo confermano anche gli avvocati col loro comunicato.
    4) la sera stessa ho scritto l'articolo con la loro dichiarazione, senza immaginare in alcun modo che Fabrizio non potesse essere a casa, come tutti, del resto.
    5) la mattina successiva pubblichiamo l'articolo e subito dopo i difensori ricevono la sorpresa della notizia di Cinquini ancora in carcere. Ce lo hanno comunicato subito e nel tardo pomeriggio ci hanno inviato il loro comunicato.

    A me sembra eccessivo attribuire tutte le responsabilità solo a Simonetti e a Miglio, per una situazione equivoca così imprevedibile per chiunque. Nella gioia e nell'entusiasmo della notizia della presunta liberazione di Cinquini tutti abbiamo dato la notizia come tutte le altre di sempre, e poi l'abbiamo aggiornata. Non credo che avremmo dovuto aspettare 2 o 3 giorni per verificarla prima, ma, in questi casi di sorprese repentine e imprevedibili da parte della Legge, basta dare una tempestiva rettifica e un chiarimento non appena possibile.
    Puntare il dito contro gli avvocati difensori, anziché apprezzare la loro disponibilità nel collaborare a darci gli aggiornamenti quasi in tempo reale e sostenerli in questa complessa vicenda processuale del Dott. Cinquini, ci sembra eccessivo.
    Lasciamoli lavorare tranquillamente, che hanno già ottenuto gli arresti domiciliari in una situazione difficile, con altri provvedimenti restrittivi in vigore, stanno lavorando bene, vediamo che cosa gli sarà possibile ottenere ancora e ringraziamoli per tenerci aggiornati, rispettando le loro decisioni. Penso che sia il modo migliore di sostenere il nostro caro Cinquini.
    Mi auguro di aver contribuito a dare una corretta informazione e a rasserenare gli animi, siamo tutti dalla stessa parte e dobbiamo aiutarci, sicuramente stando tutti più attenti, ma l'inevitabile è inevitabile e bisogna accettarlo serenamente. Tutto il resto proviamo a migliorarlo.
    Ultima modifica di Pawan Kumar - ASCIA; 02-10-13 alle 20:08

  6. #56
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    Prendo atto della sua lunga e complessa spiegazione, non vedo necessità di replicare anche se talune osservazioni lo meriterebbero.
    Credo solo che un poco più di prudenza ed una maggiore permeabilità alle altrui osservazioni, che non costituiscono affatto un attentato alla dignità, ne' devono venire vissute come un affronto, non guasterebbero.
    Se poi si evoca una presunta sacralizzazione della privacy in relazione ad una persona,(Cinquini) per la quale è' stato messo in moto un meccanismo mediatico di amplissima portata, (che ha raccontato tutta la sua vita ed esperienza giudiziaria) questa e' una libera scelta, rispetto alla quale non si può - però- pretendere od imporre un'incondizionata adesione, proprio perché argomento poco convincente ed incoerente.
    Dopo che si è raccontato tutto del dott. Cinquini (con buona pace della privacy) mi risulta molto singolare che proprio il provvedimento che attenua la pressione cautelare nei suoi confronti non debba essere posto a conoscenza di coloro che lo hanno sostenuto.
    Forse che descrivere il suo stato detentivo non poteva violare la privacy?
    Non si usi un torto alle nostre seppur limitate intelligenze, per favore!
    Caro Pawan non commetta, poi, l'errore di affermare che l'intelligente ed azzeccata scelta di chiedere di evitare manifestazioni fuori dal Tribunale di Lucca sia riconducibile ad una logica di tutela della persona dell'indagato.
    Si tratta, invece, di un'opzione acuta e professionale che mira evidentemente e saggiamente ad escludere frizioni e teoriche strumentalizzazioni (magari da parte di estranei) che possono provocare danni collaterali sul piano processuale all'interessato.
    Ricordo anch'io di essermi opposto in un processo a Rovereto a che alcuni enti e partiti manifestassero fuori del Tribunale per non esasperare sul piano politico, quello che resta pur sempre un processo penale.
    Quanto al fatto che il valente Avv. Simonetti debba tutelare la sua dignità in relazione al comunicato di Ecko le confesso che questa asserzione mi stupisce ed amareggia perché proprio lei che è' un recente enjointer (accolto mi pare con rispetto e libertà) ha potuto constatare che questo forum (Enjoint) e questo sito -diversamente da altri -non mortifica alcuno, e si connota per equilibrio e pacatezza.
    Quando qualcuno è andato sopra le righe, e' stato subito ricondotto ad un atteggiamenti di maggiore sobrietà .
    Non è' certo un circolo snob inglese, ma la dignità di chiunque (la sua, la mia quella di chiunque) e' ampiamente tutelata.
    In altri l'insulto e' all'ordine del giorno, chi non la pensa in un certo modo viene posto all'indice (ne so qualcosa per le mie posizioni sulla legalizzazione).....
    Mi permetto, da ultimo, e suo tramite di rivolgere un caloroso e paterno invito al valido Avv. Simonetti (che potrebbe essere tranquillamente mio figlio, posto che è' nato che facevo l'avvocato da 'due anni e dono, dunque ormai vecchio) ad essere meno spigoloso e suscettibile e invece più aperto alle considerazioni che gli vengono rivolte, anche se non condivise.
    Simonetti sa il fatto suo, e' battagliero e non ha motivo di avere fretta ed impazienza, dando l'impressione di rifiutare a priori il confronto.
    Soprattutto apprezzo il fatto che si batte per il medesimo fine perseguito da questo sito, dove non vi sono classifiche di merito, o stars ma siamo tutti uguali.
    Ultima modifica di Avv. Zaina; 02-10-13 alle 22:58

  7. #57
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    Purtroppo non ho ancora aggiornamenti riguardo a Cinquini, ma vorrei condividere alcuni ricordi e alcune riflessioni che mi vengono dall'esperienza di essere stato detenuto per mesi con la consapevolezza di non essere stato pericoloso e di non aver fatto del male a nessuno, come Cinquini e tantissimi altri (troppi).
    Da come risulta che il nostro caro Dottor Cinquini si sia comportato nel carcere di Lucca (ha cercato subito di aiutare i detenuti: ha denunciato le condizioni drammatiche dei detenuti, risse, tentati suicidi, cattive condizioni igieniche, ha fatto firmare lettere di protesta ai detenuti, ha intrapreso un lungo digiuno di protesta) io me lo immagino forte e sereno, addirittura allegro, ma determinato nella sua lotta.
    Dentro i carceri italiani è pieno di persone innocue, tanti sono i ragazzi giovanissimi arrestati per coltivazione di poche piante di canapa e c'è un numero sorprendente di brave persone veramente innocenti, vittime di errori giudiziari e/o di avvocati d'ufficio che si disinteressano di loro, soprattutto fra gli extracomunitari. Lo so perché ho avuto modo di aiutarli, non scrivevano bene l'italiano, si fidavano di me e gli ho scritto degli atti di difesa, addirittura un bravo ragazzo nigeriano di 22 anni, Eniga, che parlava solo inglese, era dentro innocente da 1 anno, gli sarebbero stati concessi gli arresti domiciliari da tre mesi prima, se solo avesse indicato una persona che lo ospitasse e se ne curasse, e lui ce l'aveva pure un amico disposto, ma l'avvocato d'ufficio era sparito da tre mesi ed era irrintracciabile! Gli ho scritto a penna, sui fogli a righe dei taccuini che vendono in carcere, la richiesta in italiano degli arresti domiciliari e la dichiarazione di responsabilità che il giudice richiedeva per il suo amico, gliele ho fatte firmare e spedire al suo amico che l'ha firmata a sua volta e consegnata al Tribunale: dopo una settimana è stato scarcerato e mandato a casa dell'amico!
    Eniga, come tanti, poteva essere mio figlio, era più giovane dei miei due figli più grandi, era molto buono e religioso, cristiano, parlammo in inglese per molte ore di religione, filosofia, culture, Africa, eravamo proprio amici. Quando lo stavano portando via nel corridoio della sezione, volle fermarsi a tutti i costi davanti la nostra cella, si divincolò dalle guardie che avevano fretta, era felicissimo di andare via dal carcere, e mi regalò il suo dizionarietto tascabile inglese-italiano, dove aveva scritto il suo nome perché mi ricordassi di lui e poi: "IN GOD I TRUST" (HO FEDE IN DIO). Mi disse, ringraziandomi commosso, che serviva di più a me per aiutarci tutti gli altri che ne avevano bisogno. E se ne andò senza dizionario in un paese dove non capiva la lingua. Per me quel dizionarietto è uno degli oggetti più preziosi che posseggo.
    Da quel giorno, oltre ai vari altri soprannomi che avevo collezionato fino a quel momento, i detenuti mi chiamarono anche scherzosamente "l'avvocato". La mia cella divenne una specie di centro di assistenza legale e linguistica per extracomunitari disperati abbandonati da tutti e scrissi per loro, come meglio potevo, le cose di cui avevano diritto, sempre a penna e sui fogli a righe dei taccuini. Immaginatevi quanti altri amici mi sono fatto!
    Potrei raccontarne decine di storie dal carcere come questa, si incontrano anche persone straordinarie e può essere un'esperienza umana intensa e ricchissima, per chi riesce a coglierla.
    Nella sezione, i detenuti innocenti e quelli innocui, come i coltivatori di cannabis, tendono a simpatizzare tra loro e a stare insieme per aiutarsi e proteggersi dal contatto quotidianamente drammatico coi detenuti più violenti e pericolosi, e questo crea un'atmosfera di grande solidarietà fra loro, nascono amicizie fraterne.
    Il Dott. Fabrizio Cinquini secondo me si è fatto amare da tutti lì dentro e da tutti sarà stato soprannominato amichevolmente "il Dottore" e chissà quanti avrà aiutato e quanti ricordi di solidarietà umana si porterà dentro dalle sue esperienze carcerarie. Credo proprio che quando lo hanno portato via dalla sezione lo avranno voluto salutare tutti il loro amico Dottore e non pochi avranno avuto un momento di forte commozione.
    All'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Massa non so come si stia, lui ha dichiarato che si sta meglio, credo che la situazione di solidarietà umana fra detenuti sia la stessa e che anche lì il nostro Dottore non perda l'occasione di aiutare chi ne ha bisogno, persino le guardie. Basta una sola persona così, in una sezione di un carcere, e la vita dei detenuti diventa più sopportabile per tutti. E anche quasi tutti i peggiori criminali professionisti si raddolciscono e scherzano.

  8. #58
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    Nell’udienza che si terrà domani a seguito delle vicende giudiziarie di Fabrizio Cinquini, dovrebbero emergere elementi favorevoli alla sua scarcerazione, abbiamo ottenuto l’assicurazione, dagli avvocati difensori Miglio e Simonetti, che saremo informati in tempo reale sugli avvenimenti per potervi informare immediatamente dell’auspicata attuazione della sentenza che aveva previsto per Cinquini la misura degli arresti domiciliari e che per un assurdo disguido burocratico non è potuta avvenire.

    Direttivo ASCIA

  9. #59
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    L'Avv. Simonetti, a proposito dell'udienza di oggi, ci ha comunicato quanto segue:

    L'udienza del Dott. Cinquini è stata rinviata a venerdi 6 dicembre stante il deposito (solamente al momento dell'udienza) della consulenza tecnica d'ufficio relativa alla sostanza stupefacente in sequestro.

    Il rinvio si è reso necessario al fine di mettere la difesa nelle condizioni di studiare la perizia di cui sopra

  10. #60
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    Chincarini ha parlato col Dott. Fabrizio Cinquini

    http://www.gonews.it/2013/chincarini.../#.UoimYtIyLSy

    Chincarini visita il carcere: “Un’eccellenza nel panorama nazionale”

    15 novembre 2013 16:46Politica e Opinioni Massa
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    Maria Luisa Chincarini
    Poi ha avuto un colloquio privato con il medico di Pietrasanta Fabrizio Cinquini: "Una situazione ingiusta"
    Questa mattina Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale e Segretario della IV Commissione Sanità e Politiche Sociali, ha visitato la Casa di reclusione di Massa, continuando le visite e le ispezioni effettuate negli ultimi mesi negli istituti della nostra regione.

    “Il carcere di Massa è un’eccellenza nel panorama regionale e nazionale”, ha commentato Chincarini ai cancelli del penitenziario. “Pur racchiudendo in sé tutte le criticità e, soprattutto, le gravi contraddizioni del sistema carcerario del nostro Paese, come sovraffollamento e carenze di personale, quello del capoluogo apuano è divenuto in pochi anni, grazie al profondo impegno della nuova Direzione, un modello non soltanto di reclusione ma anche di reintegro e recupero. Un’intera ala della struttura, infatti, ha le caratteristiche di una grande azienda: il settore di tessitura e la sartoria, l’officina meccanica e la falegnameria danno impiego ad un gran numero di detenuti, insegnando loro anche un mestiere. In più sono stati avviati una serie di percorsi di reintegro e volontariato che rendono davvero questo carcere integrato con la città”.

    Chincarini ha poi commentato la situazione del medico di Pietrasanta Fabrizio Cinquini, da luglio in carcere in attesa di giudizio per coltivazione di cannabis, con il quale ha avuto un lungo colloquio riservato.

    “Cinquini mi ha parlato della sua fede nella scienza e della sua sperimentazione nuova per trovare quei farmaci che con minori effetti collaterali possano dare il massimo dell’efficacia terapeutica, anche riducendo la somministrazione di oppiacei che sono assai più pericolosi”, ha spiegato Chincarini. “ Cinquini dovrebbe essere ai domiciliari, se non fosse per una lungaggine burocratica che lo vede ancora recluso. Ho visto il neurochirurgo visibilmente provato per una situazione ingiusta”.

    “Io sono convinta che la legge debba essere sempre rispettata e non sono in alcun modo favorevole alla liberalizzazione delle droghe leggere”, ha aggiunto Chincarini. “Non dobbiamo però dimenticare che la scienza a volte è fatta anche da visionari e sperimentatori cui talvolta il tempo ha dato ragione, basti pensare al nostro Galileo Galilei, padre della scienza moderna”.

    “Sia ben chiaro – ha ribadito Chincarini – la legge deve essere uguale per tutti, e la magistratura emetterà il suo giudizio, ma desta preoccupazione, mentre il Paese è scosso dalle telefonate umanitarie del Ministro Cancellieri che in pochi giorni è riuscita a scarcerare la figlia di Ligresti, che uomo che certo non ha rubato milioni di euro alla collettività e probabilmente ha violato la legge in buona fede sia costretto ad attendere in cella il giudizio della magistratura, quando invece avrebbe diritto agli arresti domiciliari. Spero per questo in un atto non di clemenza, ma certo di buon senso, che consenta al medico di Pietrasanta di attendere il suo giudizio a casa sua,giacché non rappresenta una minaccia per la collettività, anzi, al contrario, tutto quello che ha fatto, a torto o a ragione, l’ha fatto per l’amore dei suoi pazienti alla ricerca di nuove terapie per ridurne la sofferenza”.

    Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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