Siamo dinanzi a casi di dichiarata disinformazione da parte di un pseudo fronte proibizionista.
Vale a dire che, scientemente, personaggi, del calibro del signore cui fate riferimento, sostengono tesi infondate, perchè funzionali a posizioni precostituite, diversamente non supportate da argomenti che possano richiamare l'attenzione, cercando di sfruttare la comune ignoranza in materia.
L'evocazione indiscriminata ed ingiustificatamente allarmistica di pericoli generici e scientificamente infondati e la criminalizzazione delle idee avverse, divengono, così il machete in mano a chi, per legittimarsi, deve ricorrere alla violenza argomentativa, perchè privo di onestà intellettuale e siccome desideroso di ergersi a paladino della società civile.
Vedete, però, l'ignoranza e l'incapacità di accettare limiti cognitivi o di preparazione su certe materie, o su settori di certe materie, costituiscono denominatori comuni a tutti i politici di tutti gli schieramenti partitici.
Questa è la colpa principale che io addebito loro, cioè ai parlamentari.
Io riconosco che sulla cannabis conosco solo alcuni aspetti giuridici, e che non possiedo una preparazione approfondita in ordine a taluni profili biologici e scientifici, si da potere discettare liberamente su tali specifici aspetti ed argomenti.
Mi chiedo, allora, come si possa pretendere di legiferare, senza avere cognizioni adeguate sul piano giuridico e come ci si possa offendere se si viene motivatamente criticati?