Al di là della positività di fondo della pubblicità ad una posizione antiproibizionista, ritengo, comunque, che questi ordini del giorno - che provengono da enti territoriali privi di competenze e poteri concreti - servano solo a creare confusione ed ad ingenerare nelle persone false aspettative.
Che il Consiglio comunale di Torino approvi un documento che chiede al Governo di abrogare per decreto la FINI-GIOVANARDI è una notizia del tutto irrilevante, perché non cambia i termini del problema.
Anzi si tratta di un'iniziativa superflua, di mera facciata, priva di effetti giuridici e di fatto concreti, una trovata politica per avere visibilità mediatica, altrimenti impossibile.
E' come se un parroco scrivesse al Papa affinché fosse abrogato ad esempio il celibato dei sacerdoti.
Pensate addirittura che nel furore di potere dire la propria sul tema cannabis si arriva - come pare abbiano fatto a Torino - a chiedere al Governo di abrogare per decreto la legge attuale, quando proprio l'uso del decreto è la ragione della sospetta incostituzionalità della FINI - GIOVANARDI.
Mi chiedo, ma prima di parlare - sovente a sproposito - questi nuovi paladini perché non si informano?
E soprattutto, si rendono conto della responsabilità che comporta la propalazione di certe notizie, che si prestano a travisamenti?