La caccia ai fantasmi continua imperterrita, anzi mi sembra con sempre maggiore enfasi! E con risultati sempre più scarsi. Sembra sempre di più un accanimento inutile contro gli studenti (per "il loro bene") che non è difficile immaginare come vedano le forze dell'ordine e le istituzioni scolastiche oramai. Tutto ciò mi sembra proprio controproducente, in termini di prevenzione: fare sentire criminalizzati i ragazzi che fanno uso di cannabis li stimola soltanto a stare sempre più in campana, a sentirsi schierati contro il proibizionismo e a motivarli a trasgredire per senso di ribellione, che è tipico di quell'età, senza proporgli concrete alternative valide che possano motivarli ad evitare l'uso di cannabis. Così si interrompe ogni possibile canale di comunicazione positiva con i ragazzi: anziché dissuaderli dall'uso di cannabis a scuola, o altrove, li si incentiva a farne uso per ribellione, e a sentirsi più fighi se se la scampano ai controlli. Per loro diventa una sfida, un gioco contro le forze dell'ordine e i professori col preside. Questi sono principi elementari di psicologia adolescenziale e della comunicazione.
E poi tutto questo accanimento solo per la cannabis, mi sembra che non trovino mai altre droghe più pericolose, sarà perché i ragazzi non ne fanno uso (e sarebbe già una indicazione buona) o perché non le cercano? Non ho mai sentito di controlli per l'abuso di alcoolici nelle scuole, e mi chiedo se gli studenti facciano anche uso di alcoolici nelle ore scolastiche.
E mi chiedo anche perché non vengano invece utilizzate pari risorse per rendere le lezioni scolastiche più interessanti per arricchire quindi gli studenti di esperienze scolastiche piacevoli ed istruttive, (come fanno nelle scuole europee) che sarebbe un'ottima alternativa al portarsi da fumare a scuola per vincere la noia provocata da certi professori (incapaci di trasmettere un po' di interesse nella materia da loro insegnata), divertirsi a sfidare le autorità scolastiche e a giocare a guardie e ladri con le forze dell'ordine e i loro cani.
Queste controlli nelle scuole stanno succedendo solo in Italia, non li fanno nel resto dell'Europa: lì, cercano di migliorare le capacità di insegnamento degli insegnanti, non di fare i controlli di polizia coi cani. E ci sono molti meno studenti che fumano erba. Gli stranieri rimangono allibiti a sapere di queste cose che succedono nelle scuole in Italia!
La Fini-Giovanardi è stata abolita, ma i metodi persecutori sono ancora rimasti, queste, secondo me, sono indicazioni che vengono "dall'alto", provate a indovinare da dove...
In questo modo, ormai, per molti giovani studenti usare cannabis è diventato anche una specie di bandiera per manifestare una sfida al potere, ad una scuola insufficiente, ad un futuro negato. Adesso aivoglia a convincerli a non farne uso: scamparla ai controlli li fa sentire più fighi, essere arrestati li fa sentire più eroi martiri. In ogni caso è una sconfitta dei metodi proibizionisti persecutori. E le forze dell'ordine vengono distolte dal combattere i veri narcotrafficanti e la vera criminalità (che ringraziano). E gli italiani pagano.
Saranno anche questi i costi sociali della cannabis? No, sono i costi sociali del proibizionismo, che, sommandosi ai danni provocati alle decine di migliaia di arresti effettuati, con le carceri e i tribunali intasati, sono ben più grandi di quelli che pretenderebbero di prevenire per la cannabis, che continua, invece ad essere sempre più usata, oltretutto!
E' ora di legalizzarla!
Sempre da droghe.aduc.it:
http://droghe.aduc.it/notizia/cani+a...ish_129264.php
ITALIA - Cani antidroga nelle scuole del milanese: un grammo di hashish e cinque 'trituratori' di marijuana
31 marzo 2014 16:01
Controlli antidroga sono stati effettuati dai carabinieri in alcuni licei di Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, entrambi comuni in provincia di Milano. Le operazioni rientrano nell'ambito di un più ampio progetto di contrasto e prevenzione dello spaccio all'interno degli istituti superiori, che nell'ultimo mese si è concentrato nei due comuni alle porte del capoluogo lombardo. Gli ultimi controlli si sono svolti sabato 28 marzo, quando i carabinieri in borghese del Nucleo operativo della compagnia di Sesto San Giovanni - con l'aiuto del Nucleo cinofili di Casatenovo (Lecco) e di Orio al Serio (Bergamo) - hanno ispezionato quattro classi dell'istituto superiore 'Montale' di Cinisello Balsamo e tre classi degli istituti 'Spinelli' ed 'E.Falk' di Sesto San Giovanni'. Dalle verifiche sono emersi cinque trituratori di marijuana con tracce di stupefacente, ma non è stato possibile individuare i proprietari. E' stato segnalato all'autorità, invece, uno studente di 18 anni sorpreso con un grammo di hashish all'interno dell'Istituto Tecnico Industriale statale 'Cartesio' di Cinisello, dove si sono svolti gli stessi controllo lo scorso 21 marzo.



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) che non è difficile immaginare come vedano le forze dell'ordine e le istituzioni scolastiche oramai. Tutto ciò mi sembra proprio controproducente, in termini di prevenzione: fare sentire criminalizzati i ragazzi che fanno uso di cannabis li stimola soltanto a stare sempre più in campana, a sentirsi schierati contro il proibizionismo e a motivarli a trasgredire per senso di ribellione, che è tipico di quell'età, senza proporgli concrete alternative valide che possano motivarli ad evitare l'uso di cannabis. Così si interrompe ogni possibile canale di comunicazione positiva con i ragazzi: anziché dissuaderli dall'uso di cannabis a scuola, o altrove, li si incentiva a farne uso per ribellione, e a sentirsi più fighi se se la scampano ai controlli. Per loro diventa una sfida, un gioco contro le forze dell'ordine e i professori col preside. Questi sono principi elementari di psicologia adolescenziale e della comunicazione.
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