Citazione Originariamente Scritto da Lotonero Visualizza Messaggio
ma chi certifica questa necessità mettendoti in condizione di poter coltivare legalmente?
Per quanto riguarda la coltivazione personale il ddl parla di «autorizzazione rilasciata da una apposita commissione ministeriale di esperti, istituita secondo le modalità previste con decreto del Ministero della salute non avente natura regolamentare, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione»

Credo quindi che, una volta munito di certificato o prescrizione medica, il paziente non debba fare altro che chiedere l'autorizzazione a questa commissione ministeriale.
I parametri? Bella domanda. Solitamente è la comunità scientifica stessa a dettare i parametri, a dire se questo cura questo o cura quest'altro. La legge di conseguenza si adegua.
Se la legge non si adegua di solito succede questo (notizia di tre giorni fa): http://www.drugpolicy.org/news/2014/...itions-eligibl
"Il giudice Thomas Shedden ordina allo stato dell'Arizona di aggiungere il PTSD (disturbo post-traumatico da stress) alla lista delle condizioni debilitanti idonee per la marijuana medica". Più passano gli anni, più vengono pubblicati articoli scientifici sulla cannabis che attestano le sue proprietà e qualità terapeutiche.

la vedo utopistica che un medico dell'italia di oggi, a meno che non sia neolaureato e di larghe vedute, ti certifichi uno stato d'animo per il quale sei legittimato a coltivare cannabis medica
Il problema secondo me non è tanto il "medico dell'italia di oggi", il problema è la legge che, essendo molto vaga e confusa sulla prescrizione dei farmaci cannabinoidi, induce i medici a non prescriverla per evitare guai giudiziari.
Son d'accordo con te sull'aggettivo utopistico, è difficile legiferare una legge che permetta la coltivazione al paziente stesso, ma perlomeno abbassare il costo dei farmaci cannabinoidi e facilitarne la prescrizione e l'acquisto non sarebbe cosa da poco, ed è assai più realizzabile.