Desidero segnalare che la decisione delle SSUU della Corte di Cassazione dello scorso 29 maggio determina, quindi, la possibilità per chiunque sia stato condannato per reato connessi ad hashish e marjiuana, di chiedere la revoca della sentenza passata in giudicato - attraverso l'attivazione del rimedio processuale previsto dall'art. 673 c.p.p. -, anche nell'ipotesi nelle quali attinte dalla declaratoria di incostituzionalità siano le norme penali incidenti sul trattamento sanzionatorio.
E' da ritenere che esse siano state considerate "analoghe alle norme incriminatrici".
Dunque, pare di potere ricavare il principio per cui l'intervento delle SSUU riconosca la facoltà di richiedere la rimodulazione della sanzione inflitta sulla base di una pena, dichiarata illegale (come avvenuto per la legge FINI GIOVANARDI), basandosi su di una lettura corretta della L. n. 87 del 1953, art. 30, commi 3 e 4, la quale presenta una previsione più ampia dell'art.673 c.p.p. e che rimane lo strumento processuale per riproporre la questione al giudice dell'esecuzione.
Non è corretto affermare, come fanno alcuni organi di stampa, che la decisione attiene solo a situazioni di lieve entità.
Come al solito i giornalisti si dimostrano non all'altezza perchè si limitano a leggere senza capire che era il caso specifico attinente alla lieve entità e non è la sentenza che limita l'efficacia a tali casi, e perchè riportano acriticamente questo dato ingenerando confusione.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento al 3339030931.