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Discussione: Coltivazione evoluzioni giurisprudenziali

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  1. #1
    L'avatar di el-barto
    el-barto è offline Cancellato su richiesta dell'utente
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    bello direi

    mi permetto di aggiungere anche la mia :

    1) x ora queste evoluzioni giurisprudenziali (purtroppo) sono soggettive ai singoli giudici <--- quindi ottimo sarebbe che vengano applicate "universalmente" ,e non che ciascun giudice decida a proprio volere la pena o la condotta [..credo che poi ci sarebbe troppa corruzione , e non si sa mai che giudice può arrivare alla poltrona !! il classico "amico" che chiude un occhio su di uno e lo lascia fare e il tutto magari a discapito di uno "sfigatello" di turno, senza amici (..o chissà che altro serve x avere il culo parato) bruto o povero sia , tanto per dare un esempio ]

    ciò per dire che non mi spiego tutt'ora il trattamento subito e riservato alla signora Anna Carrossino (questa cosa mi fa molto riflettere, e soprattutto a chi avrà mai calpestato i "piedi" ,se non dire interessi?)

    2) 4 piante non ha senso e lo trovo anch'io molto discriminante
    soprattutto lo trovo come una privazione del potenziale e della fantasia che può avere un coltivatore (il quale a mio parere si sbizzarrisce e si diverte nel fare ciò che fa... così come c'è chi ha il suo modo di coltivare da seme o da talee)
    3) 20 forse può essere troppo (come anche no) ---> se poi la legalizzassero anche in Italia , secondo me il giusto sarebbe da valutare "singolarmente" , ergo uno potrà e/o dovrà prima segnalare il quantitativo ...cosi da non superare la barriera del legale !!
    4) per evitare lo spaccio (mafie ecc) in una futuro alternativo basterebbe diminuire il suo valore (tipo il basilico) e/o renderlo quel che è ...una medicina "quasi gratis" e soprattutto disponibile a tutti (e non che costi 20$ e passa, come in quel paese in cui hanno deciso di arricchirsi con una piantina che fino a ieri era considerata "nemico pubblico n°1" dell'economia petroliera/farmaceutica ecc ecc...
    5) credo che con la cannabis legale , più che la criminalità -che potrebbe anche sparire, perchè diciamocelo sarebbero tutto un pò più easy
    e credo anche ferventemente che la marijuana potrebbe estinguere/curare un'altra malattia universale e cioè le "cattive idee" (non lo so ma secondo me uno che fuma cannabis non ha voglia di fare del male <-> cosa che non vale per l'alcool , cavolo ma è l'alcool il nemico e non l'erbetta)


    Bu , potrebbe andare o no ? (spero di non aver scritto delle sciocchezze)

  2. #2
    StRaM è offline Cancellato su richiesta dell'utente
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    Citazione Originariamente Scritto da el-barto Visualizza Messaggio
    mi permetto di aggiungere anche la mia :

    1) x ora queste evoluzioni giurisprudenziali (purtroppo) sono soggettive ai singoli giudici <--- quindi ottimo sarebbe che vengano applicate "universalmente" ,e non che ciascun giudice decida a proprio volere la pena o la condotta
    Secondo me hai toccato un punto fondamentale di questa involuzione della giurisprudenza!

    In merito a ciò leggevo delle considerazioni di un utente che ha commentato un articolo sul sito ADUC che non si riferiva al tema della coltivazione ma che però affronta il tema delle decisioni dei giudici in barba alle decisioni della corte di cassazione, perdendo così ogni certezza di condotta da parte dei singoli giudici!!!!!!!!

    Qualche estratto:

    La sentenza della Corte Costituzionale numero 230/2012 è una ulteriore dimostrazione della tesa di un mio vecchio professore di diritto il quale sosteneva che il diritto, essendo materia ascientifica, è cosa altamente opinabile.

    Con questa sentenza la Corte Costituzionale ha statuito di fatto che ogni giudice è un dio che veste la toga e quindi può infischiarsene dei giudizi anche della Corte di Cassazione a sezione riunite e sentenziare con effetti anche opposti.

    E con quali motivazioni la Corte Costituzionale giustifica la facoltà di ogni giudice a sentenziare sullo stesso fatto in maniera difforme rispetto alla Corte di cassazione a sezione riunite ?

    In quanto, se ciò non fosse possibile,

    " ... non si concilierebbe col criterio di ragionevolezza e produrrebbe, altresì, un effetto di «ingessamento» della giurisprudenza, a torto sottovalutato dal rimettente” (Corte Cost. 230/2012).

    Con questa sentenza innovativa la Corte Costituzionale ha stabilito che la giurisprudenza come le donne è ... mobile, che ogni giudice è una repubblica a se stante e che la certezza del diritto è un mito che ogni dio con toga può infrangere .

    Le conseguenze già si vedono e a farne le spese è anche la stessa Corte Costituzionale beffeggiata di fatto da giudici che con le loro sentenze irridono ai pareri dei consessi superiori.

    http://droghe.aduc.it/articolo/canna...tore_22262.php
    Ultima modifica di StRaM; 14-07-14 alle 11:01

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