seguono i miei appunti dal libro "buddhism and its critics" by paul carus
naturalmente, anzi spero in correzioni e commenti
Brahmanesimo la culla del buddhismo
Il problema alla radice di tutte le religioni riguarda l’origine e la liberazione dal male.
La vita ci coinvolge nel male, miseria, fatica, lotta, malattia, vecchiaia e morte. Il vero contenuto della vita sembra fatto di male, come mezzo per liberarsene la religione del brahmanesimo prevede sacrifici agli dei nei quali si da’ la vittima al fuoco dell’altare per l’espiazione dei peccati commessi dagli dei, dagli antenati, da tutti gli uomini, e da noi stessi. Brahma e’ Uno e Tutto, e riversa in varie altre divinita’. I vedanta ne sono la filosofia, che puo’ essere vista come non-dualismo, un monismo spiritualistico, o piuttosto un panteismo, che insegna la dottrina di brahma, l’anima universale, il tutto, e la sola realta’, mentre tutte le cose e individui sono mere apparenze, o illusione (maya) e ignoranza (avidya).
La filosofia samkhya
E’ di speciale interesse perche’ e’ il punto di partenza del buddhismo. L’anima, secondo tale pensiero, e‘ il principio di appercezione, mentre la materia e’ quella che produce effetti sul mondo reale. La loro unione come negli organismi viventi e’ paragoanata ad uno zoppo in groppa ad un cieco. L’anima quindi per essere beata e libera deve staccarsi dal modo materiale. il buddha rifiuta i metodi di salvezza dei brahmini, cioe’ sacrifici, preghiere e cerimonie, occorre separare in modo assoluto anima e corpo. Anzi, tramite l’ascetismo automortificarsi, nel senso letterale del termine. La materia quindi e’ vista come male assoluto dai brahmini legata all’anima da bene, male, indifferenza.
Comparsa del buddha
Buddha e’ gautama siddharta, figlio di ricco latifondsta, la sua filosofia e’ l’approfondimento del samhkya. Ma supera il dualismo anima e materia ed applica una dottrina utile e pratica nella vita di tutti i giorni. Della dottrina del samhkya buddha adotta l’esistenza della miseria e il tentativo di liberare l’uomo dal male, cercando la salvezza nell’illuminazione. Buddha pero’ denuncia l’inutilita’ e la crudelta’ dei sacrifici, non ammette le caste, e nega la divina ispirazione dei vedas, per cui venne considerato irreligioso. La via di mezzo, come buddha chiamo’ il proprio pensiero, si astiene, da due estemismi, automortificazione ed auto indulgenza.
Fine prima parte