occidentale e orientale purtroppo cominciano a non avere più senso...
forse l'unica distinzione ancora plausibile è tra antico e nuovo...
che poi il nuovo sia estremamente ARCAICO e l'antico sia più moderno dei moderni, è pure vero..
quando un uomo stanco del "nuovo" che altro non è che l'arcaico che si rinnova...ha una crisi...si rifugia nella saggezza degli antichi....che è qualcosa di eterno...quella non è una critica alla vita "in generale"...
ma semmai una critica alla civiltà moderna, alla civiltà industriale e dei consumi...che non ti lascia nient'altro che questa prigione...piena di gadget..
una critica all'uomo che fa prevalere la paura....e quindi l'ansia di perdere......all'amore...
e ogni critica individuale è una critica universale...
"in cui la sofferenza esiste senza un motivo preciso e la morte è solo funzionale alla specie"
come fai a dire questo con assoluta certezza?
esiste, esiste un motivo preciso...bisogna solo cercarlo con pazienza attraverso un lavoro su di sé..
e che la morte sia solo un fatto funzionale alla specie....mi sembra una visione un po' limitata...
...come se davvero credessimo solo a ciò che vediamo....
un uomo ha possibilità pazzesche, inimmaginabili...
non possiamo credere di essere solo "cinghiali laureati in matematica pura" (cit.)