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La confusione non aiuta la lotta!
Due delle possibilità per riaprire il discorso sulla legalizzazione sono saltate in pochissimo spazio di tempo, la prima delusione l’abbiamo avuta a marzo, con il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha ritenuto la legislazione vigente più che consone alle aspettative sociali, rigettando il ricorso presentato dagli avvocati Miglio e Simonetti, la seconda ci ha colpito per la contraddittoria conclusione dei lavori della Sessione Speciale dell’ONU per la politica sugli stupefacenti, che non ha risolto il problema della persecuzione nei confronti dei consumatori e di fatto ha ignorato il cambiamento in atto in molti Paesi europei, latino-americani e statunitensi.
Ci rimane quindi l’ultima possibilità per ottenere un cambio di rotta della politica proibizionista ed è quella relativa al prossimo dibattito parlamentare sulla proposta di legge presentata dall’intergruppo, prevista entro il mese di giugno.
Non crediamo sia facile, nonostante la firma di adesione di più di 300 parlamentari, che l’asse ideologico, al quale la componente cattolica del PD è legata insieme alla destra di Alfano e Verdini, venga abbattuto e anzi, da quello che vediamo all’interno della maggioranza governativa e dai nuovi assalti mediatici contro la legalizzazione, crediamo che la battaglia rischia di essere persa con buona pace del buon senso, esattamente come è avvenuto all’ONU, ma la speranza per un rinnovato impegno dei parlamentari che si sono esposti su questa problematica non è del tutto affidata alla buona volontà dell’individuo, ma a quella della politica nel suo insieme, tra chi comprende che la battaglia non è solo per rivendicare un diritto civile, ma anche contro il narcotraffico, gli interessi legati al petrolio e a quelli delle case farmaceutiche e chi, invece, dell’avversione verso i diritti civili e degli interessi di cui sopra ne fa una ragione di vita.
Ci confronteremo in occasione della Fiera Indica Sativa Trade, con Pippo Civati e Rita Bernardini, membro il primo e presidente onorario la seconda, dell’intergruppo parlamentare che ha presentato la proposta di legge, per meglio comprendere le possibilità e le opportunità che si offrono per una risoluzione in tempi brevi della legalizzazione e per garantire il nostro sostegno alla loro iniziativa.
Sarà utile anche un chiarimento sulla confusione che ha caratterizzato l’avvio della raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, un avvio che presupponeva una strategia condivisa e che all’ultimo momento ha visto un lancio prematuro, adesioni e defezioni, ma che potrebbe rimanere l’ultima carta da giocare, legalmente, per far tornare il parlamento a discutere della politica sugli stupefacenti qualora il dibattito parlamentare non dia i risultati sperati.
Giancarlo Cecconi – ASCIA