E' storia, la solita.
Qualsiasi tipo di proibizionismo porta con se una forma di contestazione e un'altra di controllo e repressione.
Ormai e' piu' che assodato che nessun controllo e' nella realta' possibile soprattutto attraverso la repressione che oltre a trasformarsi rapidamente in persecuzione per i piu' deboli, finisce per creare un mercato ovviamente senza regole se non quelle dettate dall'illegalita' che spesso sfociano nella violenza, nella contraffazione, creando e aumentando collusioni e corruzione, gia' ben radicate atavicamente nell'essere umano.
Questo vale per qualsiasi cosa, non solo per le droghe.
Cio' che fa piu' paura ai poteri esecutivi e ancor prima alle multinazionali che hanno interessi palesi in ogni settore strategico o di grande interesse e' permettere libere scelte all'individuo basate sull'informazione e sulla consapevolezza, e' solo questa la realta'.
Poi consequenzialmente ci sono quelli che cavalcano a spada tratta queste situazioni sfruttandole per fini soprattutto politici ma alla fine sempre personali, come hanno sempre fatto i cavalier serventi.
Cosi nascono ideologie improbabili e paure tanto false quanto esagerate nella loro percezione.

Una massa mantenuta nell'ignoranza inconsapevole e' molto piu facile da controllare, quella si rispetto a pochi singoli e indipendenti pensieri che generano domande alle quali e' difficile rispondere convincendo qualcuno.