mi chiamo Andrea, ho 55 anni e sono un pastore sardo Ho un gregge di 35 pecore e ogni mattina mi sveglio alle cinque....... . La sera rientro tardi.... . Il mio lavoro non mi abbandona mai, che sia domenica o che sia Natale o Capodanno.......
Amo la mia famiglia. Li vedo pochissimo, tutti, moglie compresa. Mia moglie mi adora, nonostante a volte io puzzi in maniera insopportabile..........
Lavoro dodici ore al giorno, 365 giorni all’anno..... affinché i miei figli possano studiare e vivere il loro tempo........ in totale serenità.......
...... Che cosa ho io in meno di un impiegato di banca, di un direttore di banca? Il direttore di banca produce forse latte da bere, formaggio da mangiare? il direttore di banca produce debiti eppure la comunità lo apprezza più di quanto apprezzi me che mi preoccupo di sfamarla.
Lavoro dodici ore al giorno, 365 giorni all’anno e se non accetto quel prezzo imposto dai grandi acquirenti (quelli che poi, magari vanno in Romania a trasformare, a quattro soldi di salari, e ci ricaricano il 500%) e dalla fantasmagorica Unione Europea, posso anche morire di fame.
Ma la vita di un uomo si misura in qualcosa di più di un pezzo di pane.
Io mi chiamo Andrea, ho 55 anni, quattro bocche da sfamare, 35 pecore da pascolare, e nonostante tutto mi sono svegliato alle 4 per venire ad un sit in davanti alla Regione Sardegna. Non disprezzo chi mi governa, voglio solo che rispettino la costituzione e i diritti al lavoro e ad una vita dignitosa. Chiedo solo quello e lo faccio pacificamente. A gran voce, ma pacificamente........ , finchè non si sentono gli scarponi degli sbirri marciare verso di noi. E poi uno sparo, un altro, sono lacrimogeni. Qualcuno è ad altezza uomo..........
La marcia si fa più fitta e i manganelli si alzano.
Io mi chiamo Andrea, ho 55 anni, sono un pastore sardo. Ho una moglie e tre figli da sfamare, 35 pecore da pascolare,
lavoro dodici ore al giorno, 365 giorni all’anno e ho un braccio spezzato. Sento le sirene dei carabinieri che hanno arrestato altri 14 padri di famiglia. Sento le sirene dell’ambulanza che mi sta portando via.
Mentre mi caricano in lettiga, sento anche un ragazzo in divisa ridere e dire che lui ha colpito dove capitava, che problemi non se n’era posti, che aveva anche calpestato con gusto una donna inciampata mentre scappava.
Lo guardo senza odio. Sorrido
pensando che ha l’età di mio figlio, l’età di Dario. Dovresti essere a giocare alla playstation, penso. Ma forse, in fondo, tu credi che sia la stessa cosa..........
........ QUESTA È LA DIGNITÀ DEI SARDI.....