M.R.: Il modello per legalizzare la cannabis in Italia che propongo è quello di una estensione al mercato della cannabis della attuale regolamentazione vigente sui tabacchi lavorati. Coltivazione, manifattura e distribuzione affidata a imprese pubblicamente autorizzate. Divieto di pubblicità e promozione di campagne informative sui rischi per la salute. Imposizione di una elevata “tassa sul vizio” circa l’80% del prezzo di vendita. Il ruolo di questa imposta è cruciale. Essa è un’imposta di tipo “correttivo”, volta a contenere la domanda entro livelli accettabili e fornire un contributo fiscale utile per compensare la collettività dei costi connessi al consumo di cannabis. La legge dell’offerta e della domanda dimostra infatti che il contenimento dei consumi è raggiungibile tramite una contrazione dell’offerta, contrazione che può essere imposta tramite restrizioni alla quantità offerta, come nel caso della proibizione, o aumenti del prezzo d’offerta, causati dall’imposizione fiscale. In pratica la tassazione è uno strumento efficace, come la proibizione, per contenere il volume di scambi. Inoltre, la tassazione consente la riscossione di un secondo dividendo, usando la leva fiscale, la riduzione dei consumi anziché essere costosa, consente invece alla collettività di riscuotere. tramite l’erario, un beneficio fiscale, cioè le imposte sulle vendite.
Questo secondo me e' puro delirio senza alcun senso della realta'.
E' quasi peggio del piu' bieco proibizionismo, anzi e' proibizionismo monopolizzato.
Le cose che leggo sono piu' che sicuro che non succederebbero mai, gli scenari sarebbero ben altri e tutto questo creerebbe un altro tipo di fenomeno...Se cosi' fosse allora diventerei anche molto ricco.