Tutte le fonti di energia producono scorie, più o meno dannose, non per limiti tecnici degli impianti ma per limiti teorici della termodinamica!
Quindi, o abbassiamo i consumi (c'è qualche interessante saggio sul circolo virtuoso che si verrebbe a creare in caso di una oculata decrescita economica), ma la vedo difficile, o impariamo a gestire le scorie, la monnezza, i resti, le emissioni, quel che è, in modo da minimizzarli e renderli meno nocivi!
Sul nucleare, ci sono buone possibilità con i reattori a neutroni veloci; è una tecnologia-prototipo che permette di riciclare l'uranio impoverito prodotto dalla reazione termonucleare, in modo che le scorie siano dell'1% (attualmente, in un normale impianto nucleare, l'ammontare delle scorie è del 95%) e non contengano plutonio, cosicché non potrebbero essere usate per farci delle armi.
Per chi fosse interessato, è uscito un articolo su Scientific American nel dicembre 2005 (non posso allegarlo perché è troppo pesante, circa 600kb)

Io comunque punterei sull'idrogeno, è più velocemente realizzabile ;-)