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Discussione: Radicali all'attacco

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  1. #1
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    Buongiorno,io,invece,non capisco questo scetticismo,nei confronti dei radicali,che sono stati gli unici a:
    1)Promuovere nel 1993 un referendum.che ha cancellato la legge iervolino-vassali,molto simile alla fini-giovanardi.
    2)autodenunciarsi in più situazioni ed occasioni,distribuendo bustine con una canna dentro,per essere processati,chiaramente sperando di essere assolti,per creare un precedente processuale,utile per tutti.
    3)Nell'articolo riportato,si parla di liberalizzazione.
    E' molto fuorviante la parola liberalizzazione,perchè questo è lo stato attuale delle droghe,reperibili praticamente a qualsiasi ora del giorno e della notte,almeno nelle città.
    Invece il termine giusto è legalizzazione,che appunto,ha visto i radicali sempre in prima linea,pronti ad immolarsi ed a farsi processare(quasi tutti sono,o sono stati,processati e condannati e costretti a limitazioni della propria libertà).
    Benvenuto nella schiera antiproibiizionista all'Italia dei valori,che,anni fa,si schierò con le destre e i cattolici del centro sinistra,contro la legalizzazione(intervento in parlamento di Di Pietro,che ho ascoltato personalmente)

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da crazyjoe1 Visualizza Messaggio
    Buongiorno,io,invece,non capisco questo scetticismo,nei confronti dei radicali,che sono stati gli unici a:
    1)Promuovere nel 1993 un referendum.che ha cancellato la legge iervolino-vassali,molto simile alla fini-giovanardi.
    2)autodenunciarsi in più situazioni ed occasioni,distribuendo bustine con una canna dentro,per essere processati,chiaramente sperando di essere assolti,per creare un precedente processuale,utile per tutti.
    3)Nell'articolo riportato,si parla di liberalizzazione.
    E' molto fuorviante la parola liberalizzazione,perchè questo è lo stato attuale delle droghe,reperibili praticamente a qualsiasi ora del giorno e della notte,almeno nelle città.
    Invece il termine giusto è legalizzazione,che appunto,ha visto i radicali sempre in prima linea,pronti ad immolarsi ed a farsi processare(quasi tutti sono,o sono stati,processati e condannati e costretti a limitazioni della propria libertà).
    Benvenuto nella schiera antiproibiizionista all'Italia dei valori,che,anni fa,si schierò con le destre e i cattolici del centro sinistra,contro la legalizzazione(intervento in parlamento di Di Pietro,che ho ascoltato personalmente)
    ..e oggi con i loro voti in parlamento hanno contribuito a salvare un camorrista!
    sommato all'altro "verdetto" di oggi ci sarebbe da prendere baracca e burattini e da andarsene da questo Paese di merda....

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da luolz Visualizza Messaggio
    ..e oggi con i loro voti in parlamento hanno contribuito a salvare un camorrista!
    sommato all'altro "verdetto" di oggi ci sarebbe da prendere baracca e burattini e da andarsene da questo Paese di merda....
    Riporto l'intervento di Maurizio Turco,per correttezza.E' chiaro che nessuno di noi conosce la storia di questo Cosentino,ma,pare che chi lo accusa sia in contraddizione.
    Poi,per carità,mica tutto quello che fanno i radicali,lo approvo;li considero sicuramente gli antiproibizionisti piu' accaniti,nella loro storia hanno fatto grandi cose,ma anche errori,altrimenti non sarebbero al 2%.
    Chiaro che,personaggi scomodi come loro,sono sempre stati isolati mediaticamente,perdendo la possibilità di competere.


    Dichiarazione di voto del deputato radicale Maurizio Turco sul caso Cosentino che sarà depositata prima del voto della Giunta per le autorizzazioni.

    Il contesto ed il testo nel quale maturano le accuse rivolte al collega Cosentino fanno riferimento all’esistenza, storicamente accertata e giudiziariamente cristallizzata, del gruppo camorristico denominato ‘clan dei Casalesi’.

    La natura, la struttura, i protagonisti e le dinamiche del ‘clan dei Casalesi’ sono state approfonditamente delineate nelle sentenze conclusive e definitive dei processi denominati Spartacus 1 e Spartacus 2, oltreché nel saggio “Gomorra”.

    Sia le citate sentenze, sia il noto saggio, prendono in esame ed approfondiscono un lungo arco temporale di vita dell’associazione criminale di Casal di Principe, paese nel quale è nato ed ha lungamente vissuto l’on. Cosentino. Ciò nonostante e sino al 2005, cioè sino a quando l’on. Cosentino non ha ricoperto un ruolo politico di livello nazionale, le strade del clan dei Casalesi e dell’on. Cosentino non si sono mai, neppure per sbaglio, incrociate. Nessuna traccia nei procedimenti e nei saggi.

    Oggi l’on. Cosentino viene accusato di condotte che non hanno, in sé, a alcun rilievo penale e delle quali l’on. Cosentino ha fornito ampia ed esaustiva spiegazione nelle memorie depositate presso questa commissione e che, se vorrà, mi incaricherò di rendere pubbliche.

    Gli inquirenti prima ed il GIP poi, vestono queste condotte di rilevanza penale in relazione alla circostanza per la quale l’on. Cosentino sarebbe addirittura il referente politico nazionale del Clan dei Casalesi; affermazione questa che però appare essere del tutto apodittica e slegata da qualsiasi accertamento concreto di un qualsivoglia fatto specifico.

    Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che svolgono chiamate di correo nei confronti del collega, senza peraltro attribuirgli mai fatti concreti specifici, oltre a non essere supportate da alcun riscontro obiettivo ed individualizzante- per quanto emerge dalla stessa lettura dell’ordinanza di custodia cautelare – appaiono essere in diversi punti platealmente smentite da dati storicamente accertati di segno assolutamente diverso.

    Ritengo pertanto che la richiesta di esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del collega sia infondata e frutto di un obiettivo fumus persecutionis.”

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