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Sul mais transgenico l’Europa si spacca
Contrari 19 Stati ma gli Ogm potrebbero passare
L’opinione pubblica europea è in grande maggioranza ostile alle coltivazioni transgeniche anche se l’Agenzia per la sicurezza alimentare ha dato per ben sei volte parere positivo
L’Europa fa tilt con gli Ogm. Sebbene diciannove Paesi abbiano votato «no», il consiglio dei ministri Affari generali dell’Ue non è riuscito a esprimere la maggioranza qualificata necessaria per non autorizzare la coltivazione del supermais 1507 dell’americana Pioneer. Il destino della pannocchia transgenica passa ora nelle mani della Commissione esecutiva che, sulla base delle disposizioni dei Trattati, ha facoltà di decidere tenendo in conto il parere tecnico positivo (espresso sei volte) dall’Agenzia per la sicurezza alimentare. I più attendono una fumata bianca. A meno che, con un colpo di scena, l’esecutivo decida di ritirare il dossier d’arbitrio per chiedere nuove evidenze scientifiche.
Chiamiamolo il pasticciaccio brutto di Rue de la Loi, storia di disfunzioni giuridiche, incertezze nazionali e regole obsolete. Può essere difficile spiegare ai cittadini che il mais geneticamente modificato a stelle e strisce potrà essere prodotto nonostante sia stato bocciato dall’Europarlamento in gennaio (parere non richiesto, ma tant’è) e da ministri degli affari europei in numero tale da rappresentare più della metà degli elettori continentali. Altrettanto complesso riconoscere che il numero 1507 è il secondo granturco transgenico autorizzato, col Monsanto 810 in giro da 15 anni. L’Ue ha aperto le porte, si dirà. E’ una questione che spacca l’opinione pubblica. Il mais 1507 contiene due geni estranei alla pianta convenzionale che producono un insetticida (la tossina Bt) e garantiscono la tolleranza a un erbicida totale, il Glufosinato ammonio. I critici dicono che uccide anche falene e farfalle non pericolose e mette in pericolo l’ambiente. Il caso è talmente divisivo da non aver mai visto i governi trovare un accordo. In presenza di una proposta di decisione scritta dalla Commissione, sentito all’avviso dell’Efsa, occorre una maggioranza qualificata per tornare indietro, sennò è l’esecutivo a disporre del dossier. Recentemente è andata così per la superpatata Amflora Basf che però si è rivelata un insuccesso commerciale.
«Siamo contro senza se e senza ma», ha giurato il ministro Enzo Moavero al termine del Consiglio dove la battaglia è stata condotta dai francesi. A favore cinque Paesi (Spagna, Regno Unito, Estonia e Svezia), mentre quattro si sono astenuti (Germania, Portogallo, Rep. Ceca, Belgio), con una strategia che ha sollevato sospetti perché, nel non decidere, il quartetto ha consentito che la pratica andasse avanti. Interessi industriali o lobbismo? Il maltese Tonio Borg, commissario Ue per la Salute, ritiene suo dovere esprimersi positivamente in linea con le indicazioni dell’Efsa. Il servizio giuridico del Consiglio ha un avviso diverso: ritiene che, sino al momento in cui non cominciano le operazioni formali di voto (ieri non ci sono state), la Commissione ha sempre la facoltà di emendare o ritirare la proposta. Il comunicato finale afferma però che «tocca ora alla Commissione autorizzare il 1507».
Oggi scade il termine entro cui il Consiglio doveva approvare il mais Pioneer che, fra l’altro, è in discussione dal 2001, «dal tempo delle torri gemelle», ha ricordato Borg. Se entro stasera la Commissione non emenda o ritira il testo, sembra inevitabile che sia costretta a deliberare, ma non è detto che lo debba fare subito. Potrebbe tergiversare in attesa degli eventi.
Gli stati, nel frattempo, hanno due piani. Per venerdì intendono convocare una riunione per tentare di chiudere sulla direttiva che autorizza stati e regioni bandire localmente gli Ogm: la speranza è cucire un’intesa al Consiglio Ambiente del 3 marzo. Il secondo passo è ragionare su una riforma delle regole, anche per evitare contraccolpi nell’opinione pubblica in vista delle elezioni. In piena ondata euroscettica, approvare il supermais contro due maggioranze elette è la peggiore delle pubblicità possibili.
Link:http://www.lastampa.it/2014/02/12/ec...8L/pagina.html
Articolo interessante su Monsanto e Syngenta, lo sterminio mondiale di api e l'apocalisse OGM in generale:
http://topinfopost.com/2013/05/28/ru...obama-monsanto
topinfopost.com/2013/05/28/russia-warns-obama-monsanto
<NOTA: La faccenda di Putin e il min. ambiente russo che si scagliano contro Obama per la sudditanza USA verso la Monsanto è una info che poi venne smentita. (eh, vatti a fidar del governo russo! )
Sono vere però tutte le altre info dell'articolo: Syngenta e Monsanto e le api in via d'estinzione (come riportato anche da greenpeace e tutta la stampa internazionale>
i1.wp.com/topinfopost.com/wp-content/uploads/2013/05/baz4.jpg
Ultima modifica di KGB; 06-03-14 alle 02:53
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L'industria (oligopolio) dei semi (2008):
[mg]http://peoplecleaner.com/wp-content/uploads/2012/11/Non-GMO-Seeds-2.jpg[/img]
peoplecleaner.com/wp-content/uploads/2012/11/Non-GMO-Seeds-2.jpg
Monsanto
DuPont
Syngenta
Bayer
BASF
Dow Chem.
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<EDIT>
versione aggiornata al 2013:
msu.edu/~howardp/SeedStructure2013.png
animazione del concentramento del mercato delle sementi:
seedanimation_files/page12-movie.mov
----------
OT:
l'oligopolio delle bevande (BOYCOTT COCA COLA! )
https://www.msu.edu/~howardp/softdrinkvarieties.png
msu.edu/~howardp/softdrinkvarieties.png
</EDIT>
Ultima modifica di KGB; 06-03-14 alle 04:25
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Contando che quasi tutto ciò che mangiamo viene da Cargill, praticamente...è proprio beeeeeeeeeene
And you tried to accumulate But the world is full of hate
So all of your best thoughts just adrift through space
I know a place where we can carry on,
We can carry on, we can carry on...
And this people like you, ooh, people like me
People need to be free, yeah!
There's a place in the sun where there is love for everyone
Where we can be yeah! (Bob Marley) Hidden Content
Interessante aggiornamento sugli OGM........
http://www.greenbiz.it/panorama/twee...tati-in-europa
Il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, questa mattina ha votato il testo della nuova legislazione UE sugli OGM, con 480 voti a favore, 159 contrari e 58 astensioni. Lo ha comunicato la Commissione Ambiente in tempo reale tramite Twitter.
Nelle giornate e nelle ore immediatamente precedenti al voto, la questione OGM ha suscitato dibattiti e incertezze. Greenpeace prima del voto ha espresso il timore che le aziende biotech avranno un ruolo centrale nel processo di messa al bando e ha messo in luce le possibili conseguenze della nuova legge.
Il voto di oggi proteggerà davvero l'Europa dagli OGM? Anche Slow Food nelle ultime ore ha espresso preoccupazione. "Il testo che domani il Parlamento Europeo voterà in seduta plenaria non ci soddisfa a pieno" – ha dichiarato Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia.
A un'attenta analisi, infatti, secondo il presidente di Slow Food emergono alcune debolezze che suscitano dubbi in merito a questioni ambientali e territoriali. Slow Food sottolinea che il testo in votazione è troppo vago in merito alle motivazioni ambientali che uno Stato potrebbe invocare per motivare la propria decisione. Ciò lascerebbe spazio a contestazioni in sede di Corte di Giustizia da parte dell'agroindustria, pur essendo menzionate le ragioni socio-economiche.
Inoltre, la proibizione o limitazione della coltivazione di Ogm sul territorio di uno Stato non può in alcun modo limitare la circolazione di tale Ogm sul territorio del Paese autore della proibizione.
"Esprimiamo inoltre il timore che il reiterato divieto a porre ostacoli alla libera circolazione di materie prime, mangimi o cibi Ogm autorizzati nell'UE, contenuto nel testo in approvazione, possa essere utilizzato per sostenere che l'etichettatura obbligatoria costituisca detto ostacolo, mentre essa rappresenta l'elementare, necessario supporto della libertà di scelta di ogni cittadino", ha concluso Pascale.
Si tratta di una questione etica, secondo Slow Food. Come, in base al regolamento Eu 1169/2011, il cittadino risulta autorizzato a non consumare alimenti di origine animale per una scelta etica personale – e gli sono fornite tutte le informazioni necessarie in questo senso; allo stesso modo, deve poter continuare a scegliere di non consumare Ogm ed essere parimenti informato per poterlo fare.
Come spiega il Parlamento Europeo, la nuova legge è stata introdotta perché alcuni Stati membri hanno chiesto maggiore libertà e flessibilità di limitare o vietare la coltivazione di Ogm sul loro territorio. E' stata dunque votata una modifica della legislazione vigente per dare agli Stati membri la libertà di limitare o vietare la coltivazione di OGM per motivi ambientali, oltre che per rischi legati alla salute e all'ambiente, secondo le valutazioni dell'Efsa.
Il Parlamento Europeo ricorda inoltre che il mais Monsanto MON810 è l'unico prodott attualmente coltivato in Europa e che gli Stati europei potranno opporsi alle richieste delle aziende biotech di introduzione di nuovi OGM sul loro territorio.
Il Parlamento Europeo precisa che gli Stati membri dell'UE possono vietare le colture Ogm per altri motivi, come la pianificazione urbana e rurale, l'impatto socio-economico, la politica agricola e la volontà di assicurare l'assenza di Ogm in altri prodotti.
"Questo accordo garantirà una maggiore flessibilità per gli Stati membri che desiderano limitare la coltivazione di OGM sul loro territorio. Sarà, inoltre, cartello di un dibattito che è tutt'altro che finita tra pro e posizioni anti-OGM", ha detto Frédérique Ries (ALDE , BE), che sta governando la legislazione in Parlamento.
Pare però che il testo sia ancora troppo debole. La sua applicazione potrà proteggere davvero l'Europa dagli Ogm?