Partiamo dal presupposto che sono certo dell'assoluta estraneità delle religioni in questo attentato come in molte delle tragedie avvenuti negli ultimi anni. Detto ciò, anche volendo fare un'analisi sulla falsa prospettiva servitaci dall'informazione bisogna soffermarsi sul sottile filo di coscienza e consapevolezza che separa la satira dall'insulto, bisogna non confonderli. Non vi è nulla di esemplare, di eroico, di anticonformista, nessuna valida critica costruttiva nelle vignette religiose. Erano insulti xenofobi anticredenti giustificati e camuffati dalla libertà di satira. Punto. Difendo la satira coraggiosa, schierata dalla parte del popolo contro l'oppressione, contro il sistema, contro i potenti. E' troppo facile nella nostra società difendersi col diritto di satira, condannando la religione di un popolo indietro di 50 anni fondamentalmente a causa nostra. Personalmente preferisco il sano dibattito, piuttosto il monologo, ma che argomenti le proprie tesi e le proprie certezze e certe vignette sono davvero chiuse, giusto per non fomentare ancora, a qualsiasi confronto.
Condanno nella maniera più assoluta l'attentato nella sede del giornale di sinistra che sosteneva nelle sue originarie intenzioni la lotta a tutti gli estremismi religiosi ma sono ben altre le cose le mi fanno scandalizzare.