“Speziale innocente”, bomber finisce nei guai
Ecco cosa succede se contesti una sentenza.
Pubblicato da gli Altri Online
il 20 novembre 2012.
L’attaccante del Cosenza calcio, il 24enne Pietro Arcidiacono, dovrà stare fermo tre anni per effetto del Daspo (cioè il divieto di andare allo stadio) emesso dalla questura di Catanzaro. Un provvedimento che rischia di spezzargli la carriera e rovinargli la vita.
Di quale orrenda colpa si è macchiato Arcidiacono per meritarsi una condanna così pesante (più pesante di quella che i tribunali sportivi e non sportivi hanno riservato ai protagonisti del calcio scommesse o di altre simili malefatte)? Arcidiacono ha sostenuto pubblicamente l’innocenza di un suo caro amico – Antonino Speziale – ragazzetto di Catania che è stato condannato dal tribunale come responsabile della morte dell’agente Raciti, avvenuta nella città siciliana qualche anno fa durante gli incidenti davanti allo stadio. Speziale si è sempre dichiarato innocente, il suo amico Arcidiacono ci crede e lo ha gridato sabato scorso, allo stadio, mostrando una maglietta con la scritta “Speziale è innocente”.
È stata considerata una azione diffamatoria nei confronti della polizia, e dunque paragonata dal questore di Catanzaro a un atto di violenza e punita con il provvedimento amministrativo – avallato da nessun tribunale, ovviamente, perché il reato non esiste – che di fatto rovina la carriera ad Arcidiacono. Da quanto tempo, in Italia, un questore non aveva il potere di emettere direttamente sentenze, senza neppure passare per il tribunale? Diciamo dal 1945…
È chiaro che è necessario subito un intervento delle autorità che risolva il problema. Deve prendere posizione il ministro dell’Interno, e nel frattempo il Cosenza calcio deve prendere posizione e protestare contro la decisione del questore. È importante che qualcuno riaffermi che viviamo in un paese dove è considerata sacra la libertà di opinione. La mazzata contro Arcidiacono – che oltretutto, sul piano sportivo, danneggia in modo probabilmente irreversibile il campionato del Cosenza – è una violazione palese del diritto. Ha un valore negativo che va molto oltre il campo sportivo. È molto preoccupante: quando le istituzioni iniziano loro comportarsi da ultrà, ci si avvita in una situazione assai pericolosa. È probabile che il questore di Catanzaro abbia preso la decisione un po’ in fretta. È in tempo per ripensarci e modificarla.
http://www.glialtrionline.it/2012/11...-una-sentenza/