Million Marijuana March

[ecko]

Come già detto \"noi\" ci saremo con il carro Dolce Vita. Io personalmente però sarò lontano (alla fiera Uk Hemp Expo di Telford Inghilterra). Avrei preferito sfilare per le strade della capitale, piuttosto che rinchiudermi in un capannone grigio... ma vabbè.
Buona sfilata! ;-)
[addsig]

[rouge]

Spero di non trovarmi li da solo!!! :-o
Mi sto preparando e il rastacarro scalpita felice!
Il camuffamento sarà quello degli anni addietro: Mi è venuta l'idea di un nuovo allestimento all'ultimo minuto, perciò non faccio in tempo.
Pensavo ad un travestimento da carcerato, con tanto di \"palla al piede\" per solidarizzare con Casalone e gli altri come lui.
Devo scappare a prendere mia figlia a scuola.
Booomm!!!!

[solo_bong]

:-[ :-[ :-[

ragazzi n riesco a venire neabnchio...ho provato fino all'ultimo ma c'ho da fare assistenza a una gara 2 giorni...

qualche mio amico viene giu, se vi becca vi fa provare una prelibatezza ;)

bella lì a tutti

SOLOBONG

[ecko]

Repubblica Roma



Liberazione



Decine di migliaia di antiproibizionisti
per la \"global million marijuana march\"

Le piazze di oltre duecento città del mondo sono state pacificamente invase dai consumatori di cannabis.
Almeno 30mila manifestanti hanno marciato a Roma: «Fine delle persecuzioni e diritto all'uso terapeutico»

In questi giorni di vigilia della marcia mondiale per la legalizzazione della marijuana, Radio For Peace di Bologna, un'emittente satellitare sorta dal collettivo di Radio K di Bologna, ha dialogato con decine di attivisti antiproibizionisti provenienti da quattro continenti: notizie più o meno buone provenienti dal mondo degli oltre 200milioni consumatori di canapa a livello mondiale. In questi giorni sono scese nelle piazze decine, centinaia di migliaia di partecipanti: dal Nordamerica all'Europa fino all'Australia. Poi Tel Aviv, Gerusalemme, la Russia di Putin e Città del Capo in Sudafrica. In certi punti del globo ci sono state grigliate e picnic. In Israele il Partito della Foglia Verde ha organizzato anche delle feste in spiaggia per solidarizzare con i Palestinesi. In questa terra è la cannabis l'unico \"trait-d'union\" tra giovani palestinesi ed israeliani.
Il programma delle varie street - animato da grigliate, feste ed altri eventi anche semiclandestini come succede in paesi estremamente repressivi come la Francia e la Svezia - è ormai radicato nella cultura politica. In questo senso sono state realizzate numerose interviste da New York a Stavanger, da Liubiana a Vancouver con la prospettiva di partecipare in massa al sit-in del marzo 2008 davanti al palazzo Onu di Vienna, sede dell'ufficio droga e crimine, coordinato da Antonio Maria Costa.
Su tutto la vicenda di Marc Emery , fondatore storico del Marijuana Party . Emery è sottoposto al tentativo della Dea di procedere alla sua estradizione negli Stati Uniti per aver diffuso semi di cannabis, una attività perfettamente legale nella maggior parte dei paesi occidentali. La Dea vuole condannare all'ergastolo il nemico giurato del proibizionismo e gli statunitensi lo vogliono più morto che vivo e per questo hanno investito su di lui quasi gli stessi soldi che hanno investito per cercare di catturare bin Laden. Una situazione che coinvolge le relazioni stesse tra il Canada e gli Stati Uniti come Emery stesso confida al telefono: «L'America è un posto pazzesco oggi e che è governato da gente molto strana, da gente che cerca di convincere gli altri paesi ad estendere la punibilità di azioni riconosciute come legali all'estero; un' estensione di una cosa perfettamente legale in Canada dove ci sono centinaia di negozi che vendono semi. Hanno mirato gli attivisti come me e tanti altri e vogliono farli tacere per sempre. Contrariamente che negli Stati Uniti, in Canada (in particolare a Vancouver ribattezzata Vamsterdam, il nostro quartier generale) è permesso comprare marijuana e fumarla magari con il vaporizzatore che non genera danni ai polmoni contrariamente all'inalazione delle canne tradizionali. Ma se gli Americani interverranno cambieranno una situazione molto tranquilla in uno stato molto repressivo. Il governo canadese potrebbe seguire la strada percorsa dall'Italia di Berlusconi e poi adottare la politica di tolleranza zero gradite alla Casa Bianca».
Secondo Emery, l'ufficio della Sanità di Vancouver fa una buona politica di riduzione del danno rispetto alle droghe pesanti con l'apertura di narcosale, le famose shooting rooms , di cui si è timidamente parlato in Toscana e a Torino dove i tossicodipendenti trovano assistenza e una via di uscita che non sia la mera repressione che, come dimostrano recenti indagini epidemiologiche svolte a Bologna, ben più delle sostanze contribuisce alla stigmatizzazione.
Il 29 maggio cominceranno quattro giorni di passione per Marc Emery, Michelle Raynart e un altro collaboratore del magazine diretto da Emery che questanno aprirà a Toronto la Million Marijuana March. Anche per questo è a Marc e ai suoi collaboratori che sono dedicati molti striscioni a livello globale.

Spagna
Mercoledì 25 aprile il Bilbao Cannabis Social Club Pannagh ha contribuito al miracolo della decisione delle autorità di Heuskal Herria di restituire la marijuana sequestrata dalla polizia il 3 ottobre 2005. Panagh é una associazione legale di consumatori di cannabis che ha organizzato una coltivazione collettiva per uso personale. Nell'autunno del 2005, la polizia era entrata nel sito che ospitava la piantagione dell'associazione ed aveva sequestrato le piante. Tre membri di Pannagh, tra i quali Martin Barriuso furono arrestati e poi rilasciati. Con questa importante sentenza, il Tribunale Provinciale di Vizcaya ha archiviato il caso, riconoscendo che l'associazione legalmente costituita non aveva nulla a che fare con un'organizzazione criminale dedicata al traffico delle droghe. Il verdetto ha un valore senza precedenti nella giurisprudenza mondiale.

Belgio
Quest'anno alcuni attivisti di Anversa hanno piantato cannabis nel centro della città fiamminga. A pochi mesi di distanza la polizia ha arrestato quattro attivisti poi rilasciati e prosciolti. In realtà in Belgio la coltivazione è tollerata ma il movimento vuole che sia totalmente legale ed è ancora questa la materia del braccio di ferro tra proibizionisti e antiproibizionisti. E tra coloro che intervengono con costanza e dedizione a livello europeo c'è Joep Oomen di Encod, la Coalizione Europea per politiche giuste ed efficaci sulle droghe. E' grazie a lui se quest'anno è risuonata l'antica lingua dei cocaleros maya nel Palazzo Altiero Spinelli del Parlamento europeo nel corso di un incontro con militanti, consumatori ed amministratori. Joep assieme a tanti altri propone una \"Via per Vienna\" a dieci anni di distanza da quando nel 1998 si riunì l'assemblea generale speciale straordinaria delle Nazioni Unite sulle droghe titolando: \"Possiamo farcela. Un Mondo senza Droghe é possibile\". La promessa partiva dal proponimento di eradicare o di ridurre significativamente gli arbusti della coca, il papavero e la canapa, anche con l'utilizzo di tecnologie mutuate dagli arsenali sovietici e attraverso contestatissmi accordi con i Taliban. L'obbiettivo megalomane era di Pino Arlacchi che nel 2008 prevedeva un completo stop al consumo e alla produzione di droghe illecite. Un proponimento decisamente e miseramente fallito .
La realtà ha infatti dimostrato uno sviluppo diverso e il fallimento della tolleranza zero nonostante la linea proibizionista della maggior parte degli stati che si sono legati mani e piedi con la Convenzione Unica sugli Stupefacenti di Vienna e New York.

Slovenia
Matej Jankovic, di Prohibicia Slepj (il proibizionismo acceca), fa parte di alcuni movimenti della società civile nella Repubblica Slovena, dove il governo aveva vietato illegalmente i prodotti alimentari a base di canapa, peraltro sponsorizzati dall'Unione Europea per via della sua politica agricola che punta al no food e che ha condannato la Slovenia per questo atteggiamento abusivo. Molti giovani nell'ex Jugoslavia, in particolare in Serbia e in Croazia, usano sostanze come l'eroina di cui questi paesi sono un importante punto di distribuzione per i carichi provenienti dall'Afghanistan. In Slovenia la situazione é migliore dal punto di vista delle politiche di riduzione del danno con programmi abbastanza accettabili di prevenzione: scambio di siringhe ed un estesa rete di solidarietà . Ma il problema della riduzione del danno é secondo Jankovic il fatto che si punta alla disintossicazione forzata, con la premessa dell'astinenza, una strada ormai abbandonata nei paesi più evoluti nel concetto di accettazione. In parole semplici i tossicodipendenti vanno curati e sostenuti come i soggetti a cui per esempio si è rotto un osso che va riparato al di là di discutibili prediche, tanto attuali e dispensate in questi frangenti ma di nessuna utilità .

Grecia
Michalis Iliosporoi ha organizzato un grande festival musicale. Nella patria della musica rembetika, basata sull'hashish e sugli strumenti della tradizione orientale di oltre metà della popolazione, l'uso delle droghe illegali è molto penalizzato e la condizione dei tossicodipendenti è drammatica. Ma anche i consumatori di cannabis che rischiano qualche anno di prigione per un grammo di hashish, sono timidi e restii a marciare per i propri diritti.
Oggi, ci sarà un grande concerto, con la possibilità di fare un corteo il prossimo anno. E Michalis insiste con il programma della sua organizzazione e della visione della situazione attuale: «Non è una guerra tra civiltà ma fra diversi barbari». Da Bush per cominciare.

Norvegia
In Norvegia, è stato depenalizzato l'uso di piccole quantità di canapa con una possibile multa. E' solo un piccolo passo secondo Bergen Stavanger : «Abbiamo un bel giro di gente legato a Norml, l'organizzazione nata negli Stati Uniti per normalizzare la legislazione sulla marijuana. Sono migliaia le persone che marciano nelle strade del Paese scandinavo a differenza della repressiva Svezia dove le manifestazioni avvengono in tono minore e sotto l'inquietante sguardo delle speciali pattuglie della locale squadra buoncostume». Peter Sarosi, dell'Associazione Diritti Civili di Budapest, in Ungheria.ha sottolineato nel suo intervento.

Sos erba contaminata
Ma c'è spazio anche per le cattive notizie, anche se limitate sui rischi da marijuana di cattiva qualità che vengono dalla Gran Bretagna, la cosidetta gritty weed, addirittura mescolata con granelli di plastica ed altre porcherie. Un fatto denunciato da Andy Cornwell della British Cannabis, il gruppo che organizza quest'anno vari eventi decentrati in tutta la Gran Bretagna. La BBC e il Servizio Sanitario Nazionale hanno messo in guardia i consumatori diffondendo e divulgando una semplice verità : basta inumidire le dita e accarezzare l'erba per rilevare le eventuali contaminazioni. Sono casi rari ma inquietanti diffusi sopratutto in Australia e negli Stati Uniti e spingono il movimento ancora di più sull'unica via percorribile: una completa e ragionata legalizzazione. In Inghilterra i Rasta sono terribilmente frustrati perché non amano la skunk che ritengono troppo forte e non riescono a trovare l'erba tradizionale spesso bloccata ai confini e proveniente da Africa e Giamaica. Mr.Cornwell parla di cannabis education, un concetto molto popolare in Gran Bretagna dove il pubblico si deve confrontare con il fenomeno ma anche con la repressione che aumenta i rischi sanitari dei consumatori. Nel caso dell'erba contaminata la chiusura di centinaia di serre clandestine ha prodotto una scarsità nel mercato e la decisione di alcuni criminali di produrre una marijuana gonfiata con sostanze pericolose.

Il Messaggero

Tre grandi camion con dj e casse che sparavano musica ad alto volume, birra a fiumi e anche marijuana per la «Million marijuana march» che si è tenuta ieri per le vie della Capitale: Piazza Esedra, via Cavour, Colosseo e Bocca della Verità . Non sono mancati disagi alla circolazione. La manifestazione si è svolta anche in altre 234 città del mondo per chiedere la liberalizzazione, l’uso a scopo terapeutico e la libera coltivazione della pianta di marjuana. La surf music ha accompagnato per la marcia giovani e giovanissimi arrivati da tutta Italia.

[rouge]

Ogni volta la sfilata diventa più interessante.
La dimensione cannabista è sempre più presente e il corteo comincia a differenziarsi dalle solite street.
Noto con piacere che alcuni quotidiani hanno riportato in qualche modo l'evento.
Andare fino in parlamento non sarebbe servito!
La settimana lavorativa inizia di martedì e finisce giovedì, e perciò di sabato quel postaccio è deserto. Con il misero stipendio che prendono, non possono di certo fare gli straordinari!!!

...Diz, le mazze c'erano, e anche belle roventi! Hehehe!
Trentamila e più individui hanno tranquillamente fumato l'impossibile zompettando per le storiche vie della capitale!
Quest'anno è stato caratterizzado dalla quasi totale assenza dei partiti politici, e ho percepito molto più \"nostro\" il significato della protesta!
Completamente andati a ruba i volantini della Tiaccaci-Produzioni e le copie di Dolce Vita che distribuivano a piene mani dal carro subito dietro al Rastacarro (come sempre fotografatissimo ed apprezzato nonostante il look ormai consueto). Segnale questo, che i ragazzi vogliono anche informazione, e non solo stordirsi e sconvolgersi fino allo sfinimento come da sempre qualcuno vuole fare credere!

... un altro piccolo mattoncino per la scala della legalizzazione, è stato posto!
Siamo stati grandi, e dedico una ola a tutti quelli che magari anche solo col cuore, ieri erano intorno al Rastacarro ad addolcire la meravigliosa primavera Romana & Marjana!
Booommm!!!!

[rouge]

<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Dunque sembra che abbiano trovato nel cassetto di un dipendente una busta con 85 gr. di cocaina e, per la prima volta nella storia, abbiano dovuto fare un processo per reato attinente a ciò. Bene, la condanna è stata ben 4 (quattro) mesi con la condizionale.
A voi la parola
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

Bisognera avvertire gli spacciatori di andare a vendere in vatikano!
Se li beccano con 10 grammi di fumo gli fanno dire tre ave-pater-gloria e sono a posto!
In itaglia si sarebbe preso degli anni di galera, altro che 4 mesi con la condizionale.
Chissà poi a chi era destinata?
Cardinali pippatori, vescovi rampanti, preti d'assalto, chierichetti new age o alle guardie svizzere???
O ai visitatori più esigenti???
Forse un omaggio alle tradizioni dei visitatori sudamericani??
O era proprio un omaggio di una delegazione neolatina che era stato dimenticato in un cassetto??

...Ma che andassero a farsi benedire!!
Booommm!!!

[ecko]

Saremo presenti con il carro di Dolce Vita! ;-)

[rouge]

http://www.nimbinmardigrass.com/
Bella Keys,ho dato un'okkiata al sito della Nimbin e deve essere stato favoloso, e ovviamente vale come giustificazione per l'assenza a Roma! :-] :-]
Booommm!!!

[rouge]

Bella Aieje!
L'atmosfera che si respira attorno al rastacarro è unica!
Oltre che ad essere un bordello (versione romanesca di harem) è anche un punto di ripiglio...
Dopo tanto marciare e \"disobbedienza civile\", un po di relax da seduti o sdraiati, è una mossa che rigenera e che ti fa tornare come nuovo.

Quoto sui bong di Tom e Betty!
Strumenti di devastazione interiore e scale mobili per il Paradiso!!:-] :-]
Funzionali e belli, ma soprattutto prodotti e smazzati da gente simpatica a prezzi onesti!
Booommm & Boooommmg!

[rouge]

Ci sarò anch'io, (con tanto di Rastacarro della consapevolezza! :-] )

Bella Ecko per il carro! :-]
Booommm!!!!