Un segnale che si sta facendo strada a suon di sentenze di assoluzione per coltivazione di cannabis domestica e non destinata alla vendita (che è poi quello che nessuno vuole ammettere... chi se la coltiva a casa, col cazzo che la vende... se la tiene gelosamente ben stretta... ) è che la magistratura dà prova di coerenza, sulla base di prove reali, magari faticosamente messe insieme dall'imputato, che dimostrano che l'autoproduzione è destinata all'autoconsumo.

Dal canto mio sono sempre più sollevato, ogni volta che apro la home page di antiproibizionisti, e ci trovo una nuova notizia di questo genere.

l'ultima, pubblicata da antipro, è ripresa da un quotidiano di Lecce:
Qui la notizia

:-)