Cannabis nociva ai pazienti di sclerosi multipla
Secondo uno studio del Sunnybrook Centre l’uso di droga a scopo terapeutico nuoce al cervello
TORONTO - Se da un lato i pazienti con la sclerosi multipla cercano sollievo ai sintomi della malattia fumando marijuana, dall’altra potrebbero invece rovinare le loro capacità cognitive.
Questo il risultato di una ricerca canadese messa a punto al Sunnybrook Health Sciences Centre di Toronto.
Questo studio ha dimostrato che i malati di sclerosi multipla che fumano una certa quantità di marijuana hanno poi maggiori difficoltà a elaborare le informazioni ricevute e avrebbero la memoria corta.
A metterli in allerta sui rischi, l’autore della ricerca, Anthony Feinstein: «Quello che abbiamo scoperto è molto importante. La sclerosi multipla è già di per sé una malattia che colpisce il sistema neuro-psicologico nel 40-60 per cento dei pazienti. L’uso di droga a scopo terapeutico non può fare altro che peggiorare la situazione».
Lo studio, pubblicato sull’edizione online della rivista Neurology mette a confronto l’abilità mentale e lo stato emozionale di un piccolo gruppo di pazienti che hanno ammesso di fumare regolarmente marijuana contro i 130 che non ne fanno uso. I ricercatori hanno notato che i primi hanno ottenuto risultati molto scarsi nei test sulla velocità di apprendimento, di pensiero, di cognizione e di processo dell’informazione. Erano, in media, il 50 per cento più lenti degli altri. Nei pazienti fumatori di cannabis possono sorgere disordini psichici e depressione che andrebbero ad aggiungersi ai sintomi classici della malattia: spasticità muscolare e semiparalisi oltre a problemi di coordinazione motoria. In Canada è permesso ad alcuni pazienti di utilizzare o far crescere cannabis a scopi medici.
Possono, inoltre, essere prescritti medicinali contenenti il principio attivo della marijuana, venduto come Saltivex, Marinol e Cesamet.
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