<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> Onore a tutti voi, ma soprattutto grazie.
Tutti questi anni di frequentazione di forum riguardanti la cannabis, a me sono serviti di più che ad un ricercatore in camice fra ratti e provette.
Anni e anni di testimonianze raccolte dai consumatori di cannabis mi hanno dato un quadro abbastanza ampio e veritiero, che poi sommato alla lettura degli studi convenzionali hanno nutrito e quasi saziato la mia fame di sapere nei confronti di questa controversa e straordinaria sostanza.
Semplicemente collegandomi a questi forum a tema, ho avuto la possibilità di visionare le esperienze di numerosissime “cavie“, di tutte le età, di tutte le estrazioni sociali, molto acculturate o rozze e sempliciotte. Ogni post è stata una rivelazione da comparare alle numerose altre raccolte.
Ma non solo, grazie alla TIACCACI Produzioni, ho avuto anche l’occasione di conoscere di persona queste “cavie” di parlare con loro, di confrontare le mie sensazioni con le loro.
Ho conosciuto anche numerose “cavie” che io chiamerei Maestri che hanno cominciato ad assumere questa sostanza quando io ancora bevevo latte e molti di loro continuano a farlo tutt’ora.
Ci vorrebbero un milione di pagine per riassumere l’idea che mi sono fatto su questa sostanza, partendo dal seme per arrivare all’ultimo dei più sconosciuti cannabinoidi, ma questo milione di pagine si può riassumere con un unico concetto:
“I principi attivi della cannabis, non sono altro che te stesso elevato a 100”
Il concetto può sembrare a prima vista un luogo comune, tuttavia è di difficile spiegazione, ma chi meglio di voi potrebbe comprenderlo?
Vi sarete accorti anche voi, la ricorrenza di testimonianze contrastanti tra di loro e che a volte vanno a smentire testimonianze precedenti.
Esempio pratico - Partendo dal presupposto che ritengo tutte le testimonianze veritiere (non ha senso mentire) in alcuni post, c’erano dei consumatori che denunciavano un miglioramento nelle facoltà di apprendimento o soltanto notavano dei miglioramenti nel rendimento di studio. Altri post sembravano denunciare il contrario, cioè una difficoltà quasi immane a rimanere concentrati e di conseguenza una fatica tripla per mantenere voti decorosi.
Cosa sta a significare questo? Entrambe le categorie di soggetti hanno assunto la stessa quantità e qualità di principio attivo, cosa li fa differenziare tanto nel risultato finale?
Nient’altro che se stessi elevato a 100 dopo l’assunzione di cannabis.
Se il tuo approccio alla materia è già faticoso prima dell’assunzione, o per svariati motivi, non sopporti l’argomento che stai per affrontare, o solo non sei portato per gli studi, la cannabis te lo dice in faccia, te lo fa avvertire 100 volte di più.
Se al contrario invece, la materia che ti accingi a studiare ti affascina, dopo già tre tiri di canna, potresti addirittura contestare con cognizione di causa l’autore stesso dello scritto che stai studiando.
Altro caso che ho spesso riscontrato e l’esasperazione della pigrizia nei fumatori pigri. In coloro che preferiscono far muovere i propri neuroni al posto delle gambe l’assunzione di cannabis eleva a 100 questa predisposizione.
Al contrario, a chi invece predilige muoversi, a chi non riesce a star fermo, la cannabis accentua questo stato di cose fino a volte a far divenire, per il troppo muoversi, maldestro l’assuntore.
Detto questo, l’assunzione di cannabis è un bene o un male?
Non è ne un bene ne un male…o meglio, è entrambe le cose, un bene per chi lo merita, un male per chi invece no.
Certo che un approccio consapevole alla sostanza è di notevole aiuto, conoscere in partenza quello che stai assumendo può aiutarti a comprendere meglio la reazione del tuo organismo, i limiti e le scorciatoie da imboccare.
Certo varia molto anche lo stato di vita che vivi al momento dell’assunzione, ma di fondo se non puoi nasconderti da te stesso, da te stesso elevato a 100 è impossibile.
Ci sono però delle circostanze comuni a tutti dopo l’assunzione di cannabis, anche se sempre sovrastate dalle peculiarità
di ognuno di noi. Non parlo solo della secchezza delle fauci, del senso d’inebriamento o della fame chimica derivante, parlo soprattutto di una visione delle cose diversa, più intima e profonda, più umana, quasi da vergognarsene in uno stato di lucidità per come siamo abituati a vivere.
In genere chi non merita questa sostanza, dopo un po’ l’abbandonerà semplicemente, in alcuni casi ricorrendo ad altre sostanze psicoattive molto differenti sia nella composizione che nell’effetto….o sbroccherà incasinadosi l’esistenza
Chi la merita invece, instaurerà un’empatia particolare con questa sostanza, che userà per potenziare o solo riequilibrare le proprie facoltà indifferentemente quale sia il campo d’applicazione.
Detto anche questo, concludendo la mia analisi, assolvo la cannabis e i suoi principi attivi per non aver commesso il fatto…e ringrazio tutti voi autori, anonimi e non, di tanti post che in tutti questi anni mi hanno dato l’opportunità e la consapevolezza di poter esprimere una sentenza finale così fatta.
Grazie
Ivan il terribile
</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
fascinoso......