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Discussione: Giovanardi: colpito e affondato!

  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da J-J Visualizza Messaggio
    "alla fine credo che i traffici si possano stroncare solo nel momento in cui si smette di assumere quelle sostanze". (LOL)
    Premio a lui!!!

    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  2. #12
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    ahahahahahahahah

  3. #13
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    “Maurizio Prestieri, ex boss di Secondigliano ora collaboratore di giustizia, mi disse una volta durante un’intervista: con tutto il fumo che i ragazzi “alternativi” napoletani compravano da noi, sostenevamo le campagne elettorali dei politici di centrodestra in provincia”.

    Ma la cosa triste è che la campagna ellettorale di questi stronzi proibizionisti l'abbiamo pagata noi fumatori (non parlo di voi enjointers ovviamente ) e me compreso fino a qualche mese fa....
    L'unica resta l'autoproduzione! Col cazzo che ritorno a fumare merda pagata come oro e a finanziare questi mafiosi!

  4. #14
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    "Col cazzo che ritorno a fumare merda pagata come oro e a finanziare questi mafiosi"
    il 100% di noi è qui per questo, credo!!!

  5. #15
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    Lo posto anche qua, giovanardi è dappertutto!!

    Mentre si moltiplicano le voci che tentano un approccio ragionevole alla questione delle politiche sulle droghe (ce n'è bisogno, perchè quelle vigenti hanno fallito il loro scopo e creato ex novo una serie infinita di danni e disastri), a Radio 24, una mattina di luglio, va in onda uno pseudodibattito tra un intervistatore esitante, un Giovanardi (PDL) più pestilenziale che mai, un Taradash (PDL) che non riesce ad essere incisivo e non trova argomentazioni valide, che pure ci sono, un proibizionista della società civile che gira tra i giovani a mostrare gli effetti devastanti che la droga ha avuto su sua figlia ... non è dibattito, è un coro di disinformazione.
    Giovanardi rilancia sull'assurdo, con la sua logica talmente rozza che ci si chiederebbe dove avesse la testa chi ce l'ha messo, se non si sapesse fin troppo bene; a sentir lui, la legalizzazione aumenta i guadagni delle mafie, per esempio. C'è forse bisogno di dati per dimostrare la falsità dell'affermazione? Diminuì forse il guadagno della mafia americana quando fu revocato il divieto di produzione e vendita di alcolici, dopo essere aumentato in modo spropositato negli anni del proibizionismo? No, furono convertite le fonti, attraverso la vendita di marijuana e la preparazione del mercato a eroina e cocaina (oltre ai mercati paralleli di prostituzione, vendita armi, traffico di esseri umani ecc.), e i divieti di queste sostanze furono seguiti da una ben organizzata e tempestiva strategia di distribuzione e diffusione; di fronte alle dichiarazioni del responsabile delle politiche antidroga per il PDL, le mafie non possono che ringraziare e baciare le mani.
    Altro cavallo di battaglia di Giovanardi è la canapa come ponte verso le droghe pesanti, lo stesso argomento che fu di Aslinger, negli anni bui dell'esperimento del Volstead Act, emendato nel 1933, e dell'emanazione di una serie di Narcotic Act. In effetti c'è una ragione che rende conto della coincidenza statistica tra tossicodipendenti e consumatori di cannabis (ma non l'inversa): il narcotraffico ragiona proprio come Giovanardi, e l'indubbio successo commerciale di eroina e cocaina - che dopo un lungo periodo di frequentazioni delle élites fin dai primi del novecento, nel secondo dopoguerra invase Italia, Europa e tutto l'Occidente, diffondesi rapidamente nella popolazione fino a diventare "piaga sociale" - è stato spesso gestito con strategie mirate ai consumatori di cannabis, ai quali si faceva mancare l'offerta per lunghi periodi proponendo in cambio polveri da iniezione e sniffo; così che il fattore principale di aggregazione tra i consumatori di canapa e quelli di eroina è quel mercato illegale diretta conseguenza delle leggi proibizioniste. Le stesse strategie sono state ripetute negli anni successivi, fino a creare un vasto impero dal fatturato plurimiliardario che ha infestato il mondo intero, reinvestendo in corruzione della politica, degli eserciti e delle forze dell'ordine.
    Sulla differenza tra droghe pesanti e leggere, visto che l'unico criterio razionale possibile è quello della tossicità della sostanza, non si ricordano mai abbastanza questi numeri: la dose letale della cannabis è da 20000 a 40000 volte la dose normale, mentre per il caffé la dose letale è tra le 100 e le 150 volte la dose normale, per esempio, e il Valium ha una dose letale pari a 7 volte la dose normale. Anche dando credito alla tesi secondo la quale oggi cannabis e derivati sono più "pesanti" di quaranta anni anni fa, che non è verificata, la moltiplicazione fosse anche di venti volte del thc contenuto non sposterebbe di molto il confronto. Le varietà eventualmente tossiche di derivati della canapa sintetici o modificati sono il frutto di un mercato sottratto ai controlli col renderlo illegale; così gli interessi delle narcomafie sono tutelati, oltre che dagli alti prezzi dovuti al richio della clandestinità, dalla totale assenza di verifiche sul prodotto venduto.
    E' un significativo paradosso sociale, il fatto che alcuni ragionamenti e logiche dei proibizionisti, anche se mascherati da ideologia, siano gli stessi che sottostanno alle mafie e al narcotraffico.

    http://droghe.aduc.it/articolo/giova...ante_20535.php
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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  6. #16
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    Vi faccio una domanda sul buon Giova!!! Vedo che non manca mai nel parlare di driga e dipendenza, vi risutla che abbia mai detto qualcosa contro il Gioco d'azzardo?

    Qui in provincia da me c'è una febbre dilagante, aprono sale scommesse come funghi nonostante il sindaco cerchi di bloccarne le aperture per vari motici di "provata dipendenza dal gioco" che porta sempre piu famiglie sul lastrico e sempre piu persone in cura per liberarsi da questa che ormai è provata essere una dipendenza!

    Ma il buon paladino Giovanardi si è mai espresso? Forse perchè le slot non crescono in un vaso? O forse perchè lo satto si sta arricchendo sulle spalle dei deboli cittadini??
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  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da Randagio Visualizza Messaggio
    Vi faccio una domanda sul buon Giova!!! Vedo che non manca mai nel parlare di driga e dipendenza, vi risutla che abbia mai detto qualcosa contro il Gioco d'azzardo?

    Qui in provincia da me c'è una febbre dilagante, aprono sale scommesse come funghi nonostante il sindaco cerchi di bloccarne le aperture per vari motici di "provata dipendenza dal gioco" che porta sempre piu famiglie sul lastrico e sempre piu persone in cura per liberarsi da questa che ormai è provata essere una dipendenza!

    Ma il buon paladino Giovanardi si è mai espresso? Forse perchè le slot non crescono in un vaso? O forse perchè lo satto si sta arricchendo sulle spalle dei deboli cittadini??
    Bè, di sicuro ha interessi nel mondo del disagio sociale, visto il fratello presidente della Confraternita della misericordia, che gestisce alcuni CPT.
    Si vede che per il gioco, non ha ancora fiutato il business
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  8. #18
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    Da ASCIA

    Forse siamo stati un po’ troppo ottimisti nel titolare il precedente articolo “ci rileggiamo a settembre”, quest’anno sembra che il tema cannabis non voglia andare in ferie e quindi siamo di nuovo all’opera per informare e soprattutto controbattere le ridicolaggini che ci vengono propinate quasi quotidianamente da Giovanardi e dal DPA.

    Riuscire a seguire la logica dei ragionamenti di Giovanardi equivale a cercare di trattenere un’anguilla con le mani insaponate e nell’intervista che vi proponiamo di seguito, il nostro senatore riesce a dire (come al solito) tutto e il contrario di tutto, arrivando a delle affermazioni che, proprio per il fatto che evidenziano la natura distorta nel pensiero del padre della legge 49/06, meritano di essere pubblicate per arricchire il nostro archivio dei paradossi.

    Ma prima dell’intervista forse vanno menzionati i tre fatti che hanno animato il dibattito sulla cannabis anche in pieno clima ferragostano.

    Il primo riguarda il prof. Serpelloni, che la scorsa settimana si è dimostrato molto disponibile ad un interessante scambio di mail con i rappresentanti di alcune associazioni compresa la nostra e che, comunque, è purtroppo terminato con la solita intransigenza nei confronti di qualsiasi possibilità di regolamentazione o legalizzazione della cannabis, ma per fortuna che il dottor Serpelloni ha anche risposto ad alcune argomentazioni simili alle nostre, portate nel proprio profilo Facebook da Vasco Rossi e allora (ancora una volta) sono state rese pubbliche le contraddizioni che muovono la politica proibizionista e per questo, visto che la nostra voce è ancora troppo piccola per meritare l’attenzione dei media, non ci resta che ringraziare Vasco per la sua coerenza nel voler continuare a combattere l’ipocrisia del DPA: https://www.facebook.com/notes/vasco...51069064587633

    Il secondo fatto che ha riscontrato l’attenzione di tutti i media nazionali è quello relativo alla scoperta di 7.000 mq. di gallerie in disuso, trovate a Roma e coltivate a cannabis in modo intensivo.
    Dovrebbe risultare chiaro a tutti di come solo una forte organizzazione, in grado di muovere investimenti e mano d’opera possa accedere a simili spazi, al loro utilizzo, all’installazione di tecnologia d’avanguardia e alla distribuzione nel mercato illegale del prodotto ricavato, ma ancor di più, dovrebbe apparire chiara nella sua folle portata, la legge Fini-Giovanardi che mette sullo stesso piano la coltivazione intensiva a chiaro scopo di spaccio, con la presunzione del medesimo reato anche per una modesta coltivazione domestica posta in essere da una persona per un uso strettamente personale.

    Il terzo è sulla notizia di assoluzione per possesso di 5 g. di cocaina, concessa dal giudice di Forlì ad uno studente: http://www.corriere.it/cronache/12_a...e70d5d31.shtml ed è proprio su questa sorprendente notizia che il senatore Giovanardi ha voluto pronunciarsi in un incomprensibile e pirotecnico groviglio di pensiero.
    (In neretto le risposte di Giovanardi e in corsivo le nostre osservazioni):

    “Il giudice di Forlì ha fatto bene”.
    “Ma come, lo dice proprio lei? Il politico più proibizionista d’Italia?”
    “Certo! Qui da noi, grazie soprattutto alle balle che raccontano i radicali e gli antiproibizionisti, l’ignoranza regna sovrana. L’interpretazione della legge da parte del magistrato è del tutto corretta”.

    Parola di Carlo Giovanardi, padre della legge 49 del 2006 sulla droga, che un po’ a sorpresa si dichiara d’accordo con il magistrato del Tribunale di Forlì, Alessandro Trinci, il quale ha assolto uno studente fermato dai carabinieri nelle campagne romagnole in possesso di 5 grammi di cocaina.
    Una quantità che supera la soglia stabilita dalla legge per uso personale ma che secondo il giudice era giustificata dalla necessità di fare scorta per l’estate.

    “Onorevole Giovanardi, possibile che le leggi si applichino in base alle stagioni?”
    “No, ma mi sono appena informato presso il Dipartimento per le Politiche antidroga e mi ha hanno confermato che benché 5 grammi superino la soglia di uso personale, per quanto riguarda la cocaina si tratta della tipica dose da week end“.

    Quindi per Giovanardi consumare 5 grammi di cocaina durante un week end è concepibile perché scientificamente determinato dal suo DPA, mentre coltivare una pianta di cannabis dentro casa, sempre in base alle serissime conclusioni scientifiche del DPA, è segno di dipendenza cronica da stupefacenti e chiara presunzione del reato spaccio.

    “Ma in base a quali elementi è possibile stabilire che chi gira con 5 grammi in tasca non sta spacciando?”
    “Ci sono vari elementi: se uno non ha precedenti per spaccio, non possiede dosi frazionate o strumenti per il confezionamento, probabilmente non è uno spacciatore. Al massimo un grosso consumatore. E la legge in vigore, quella che porta anche il mio nome, stabilisce chiaramente che il consumatore può essere sottoposto solo a sanzioni amministrative, mentre lo spacciatore anche a quelle penali“.

    Abbiamo centinaia di testimonianze, depositate alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, che smentiscono in modo categorico le affermazioni di Giovanardi e il senatore farebbe bene ad andarle a consultare, ma visto che ci siamo gli vorremmo ricordare ancora una volta di quanto sia ridicolo voler associare la carta stagnola, una bilancia da cucina e un coltellino svizzero con la presunzione di spaccio anche quando la quantità ritrovata non sarebbe sufficiente neanche per un consumo giornaliero e questo è in realtà quello che accade nel 70% dei casi di incriminazione proprio grazie all’infame legge che porta il suo nome.

    “A dirla così sembra che la sua sia una legge tutt’altro che proibizionista”.
    “Guardi, diversamente da tutti gli altri paesi del mondo, dove se qualcuno viene trovato con un pizzico di droga finisce dritto in prigione (eccetto in Portogallo, Spagna, Olanda, Belgio, Austria, Repubblica Ceca ecc. n.d.r.) qui da noi, checché ne dicano i detrattori della “Fini-Giovanardi”, è il magistrato ad avere l’onere di dimostrare che chi viene trovato in possesso di un certo quantitativo di droga è uno spacciatore e non un semplice consumatore“.

    Sempre parlando in percentuali, continua ad essere indicativo di come più dell’80% dei processi causati dalla sua infausta legge, si concludano con il “patteggiamento” e quindi con una estorta ammissione di colpa, il che lascia dedurre che non sia la discrezionalità del giudice a valutare la colpevolezza dell’individuo, ma al contrario, che l’individuo cerchi solo di limitare il danno di una condanna assurda per un crimine inesistente (ricordiamo: da 6 a 20 anni).

    “Ma allora a che è servito stabilire delle soglie?”
    “Al tempo della discussione della legge, ricordo in particolare la Conferenza di Palermo del dicembre 2005, ci fu un grande scontro tra chi sosteneva, come Andrea Muccioli, che l’arresto doveva scattare automaticamente per chi veniva trovato in possesso di un certo quantitativo di droga e chi invece pensava che la quantità di principio attivo fosse sì un elemento importante ma non sufficiente per infliggere una sanzione penale. Io ero tra questi ultimi“.

    A Palermo …ma guarda che coincidenza! Comunque nella nostra ignoranza ci sembra che in pratica sia stata la posizione di Muccioli ad aver prevalso, perché, checché ne dica il senatore, grazie alla perversa legge da lui partorita, sono più di sei anni che migliaia di persone varcano le porte del carcere con l’accusa di essere presunti spacciatori, anche se la quantità ritrovata in loro possesso era irrisoria ai fini di qualsiasi ipotesi di attività criminale e ce lo conferma lui stesso con la risposta alla seguente domanda:

    “Quindi uno può andare in galera anche con 1 milligrammo?”
    “Ovvio, perché se il magistrato scopre che a casa questo c’ha una raffineria vuol dire che è uno spacciatore“.

    Senatore, quante migliaia di raffinerie avete trovato nelle case di gente per bene che si limitava a coltivare poche piante per uso personale? Risposta più ridicola non poteva essere data!

    “Ma se la sua legge è davvero efficace, perché in Italia girano ancora così tanti stupefacenti?”
    “Ma non è vero! Per fortuna in Italia non si droga quasi nessuno“.

    E qui ci vuole Totò: “senatore ….ma ci faccia il piacere!” e stia attento, che qualche volta il suo amato sangiovese e il lambrusco possono avere spiacevoli effetti collaterali, specialmente nel tentativo dell’elaborazione di un pensiero logico e convincente.

    ASCIA
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