Una nuova sfida per l’agricoltura statunitense, coltivare marijuana puntando alla coltivazione di un prodotto superiore a quello già proposto dai mercati illegali. In questo frangente si stanno muovendo diversi gruppi di ricerca. La NASA, per molti anni ha studiato un metodo di coltivazione idroponica per la produzione di cibo nelle stazioni spaziali: nello spazio non vi è la tradizionale combinazione di terreno, sole e acqua, pertanto la NASA cercava un modo per coltivare prodotti agricoli all’interno di camerate chiuse ermeticamente.

Nel Colorando, l’emendamento numero 64, impone che tutte le operazioni agricole che hanno a che fare con la coltivazione della marijuana, devono avvenire in ambienti chiusi. Così, Dale Chamberlain, ex scienziato della NASA, spera di aiutare l’agricoltura locale nella coltivazione idroponica della marijuana.

Dale Chamberlain ha conseguito un Master in scienze e ingegneria aerospaziale presso l’Università del Colorado, Boudler. Ha impiegato molti anni nell’opera di progettare e costruire camere di crescita per portare l’agricoltura idroponica nello spazio. Lo scienziato ha così deciso di mettere la sua conoscenza a servizio della nuova sfida agricola, allestire colture idroponiche di marijuana, una missione del tutto terrestre!

Così, Dale Chamberlain e altri pionieri della coltivazione idroponica in ambienti chiusi, stanno organizzando corsi e seminari (dove?) per aiutare gli agricoltori a comprendere i principi della tecnica idroponica, selezionare un sistema efficace e stabilire un ciclo di coltivazione della marijuana capace di garantire rendimenti massimi.

...Spazio prossima frontiera.