120mila anni fa si fumava cannabis, le prove scoperte in una tomba paleolitica in Pak

[Dolce Vita magazine]

Durante uno scavo archelogico in un sito paleolitico nella zona montuosa dell’Hindu Kush, in Pakistan, gli archeologi hanno scoperto quella che sarebbe la più antica prova di utilizzo intenzionale di sostanze a scopo psicotropo da parte dell’uomo. Durante la ricerca, in un sito paleolitico, gli scienziati hanno scoperto semi, resina[Continua...]

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[Pawan Kumar - ASCIA]

Molto interessante quest'articolo su questa scoperta archeologica, che sposta enormemente all'indietro nel tempo l'uso psicoattivo che l'uomo preistorico faceva della canapa (e probabilmente anche di tutte le piante psicoattive che trovava). E' nella nostra natura, da tempi ancestrali.
Più o meno è l'epoca in cui l'homo sapiens attuale è giunto in quei posti dell'Himalaya, la zona d'origine della pianta di canapa, e l'ha notata subito!!!
E i proibizionisti non erano ancora stati inventati, sai che bello!!!

Quindi è da un bel pezzo che è considerata una pianta magica sacra, oltre che cibo, fibra e medicina. E' una storia d'amore che dura da 120.000 anni.
Quei primi umani che hanno apprezzato la cannabis provenivano dall'Africa attraverso il medio oriente, erano neri ed erano gli antenati comuni degli indoeuropei, degli asiatici e degli amerindi, che avrebbero successivamente popolato l'Asia, l'Europa e le Americhe.

Se fosse vero che provoca danni al cervello e psicosi, dopo tutte queste generazioni che si sono succedute da allora, dovremmo essere tutti deficienti.
A me sembra che i danni al cervello e le psicosi più gravi le provochi l'intolleranza dei proibizionisti, oltre all'abuso di alcoolici e droghe pesanti.

La canapa, in tutti i suoi usi, è stata una benedizione per la storia dell'uomo e non ha mai fatto danni per 120.000 anni, finché non hanno inventato il proibizionismo come forma di persecuzione sociale.
Probabilmente è stata anche una delle prime piante ad essere coltivate dall'uomo, se non proprio la prima, per la sua facilità di coltivazione e per l'alto valore nutritivo dei suoi semi, l'alimento più completo per la specie umana, per la fibra e per l'effetto psicoattivo.