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Discussione: Depenalizzazione cannabis. La Francia verso la fine dell'ipocrisia?

  1. #1
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    http://droghe.aduc.it/articolo/depen...dell_22659.php



    La politica portata avanti in Francia da quarant'anni per lottare contro la droga e' efficace? Dopo aver audito piu' di 64 persone in merito, i due relatori del Comité d’évaluation et de contrôle des politiques publiques (CEC) dedicato alla materia, hanno reso pubbliche, ieri 20 novembre, dodici proposte “suscettibili” -secondo loro- “di migliorare la lotta contro il consumo di sostanze illecite”. “Constatata la necessita' di passare da una “risposta puramente penale ad una risposta giudiziale”, i due parlamentari hanno fatto appello per una “revisione” della legge del 1970 sugli stupefacenti. Ma rispetto ad uno che parla di semplice “ripulitura”, l'altro evoca un “rimaneggiamento”.
    Sul consumo di cannabis, Anne-Yvonne Le Dain, deputata socialista dell'Hérault e Laurent Marcangeli, deputato UMP della Corsica del sud, si sono messi d'accordo su una posizione “minima” e preconizzano la trasformazione del reato di consumo di cannabis in una contravvenzione di terza categoria (massimo 450 euro). Attualmente, il consumo di stupefacenti e' teoricamente punito con un anno di prigione e 3.750 euro di ammenda.
    “il vero lassismo e' lo status quo”
    “Le risposte giudiziarie oggi non corrispondono a cio' che dice la legge”, ha sottolineato il deputato UMP, che e' favorevole al mantenimento del divieto. Ma per lui, “le forze di polizia hanno altre cose da fare che occuparsi di qualcuno che fuma uno spinello”. 163.000 persone sono state incriminate dalle forze di polizia per uso di stupefacenti nel 2013. Ma solo 1.400 condanne alla prigione sono state inflitte. Nel 90% le condanne per consumo sono con pene alternative alla prigione.
    A titolo personale, Anne-Yvonne Le Dain, sostiene di voler andare piu' lontana rispetto al suo collega dell'UMP. Essa si e' pronunciata in favore della legalizzazione del consumo di cannabis a livello privato e per la possibilita' di una “offerta regolamentata” sotto il controllo dello Stato. Una posizione vicina a quella presa, nel 2011, dall'ex-ministro socialista dell'Interno Daniel Vaillant, che si era dichiarato sostenitore di una “legalizzazione controllata” della cannabis in modo da “uscire dall'ipocrisia”. Il consumo non e' certo un comportamento da seguire, ma il vero lassismo e' lo status quo”, aveva spiegato ad una intervista al quotidiano Le Monde.
    In un comunicato, la Fédération addiction (Federazione Dipendenza), che raggruppa chi si occupa di questa materia, ha ritenuto che i dati riportati “dimostrano l'inefficacia della politica repressiva” e si e' “congratulata” che “la questione di un mercato regolamentato della cannabis sia chiaramente prevista”.
    Rimane da sapere se questa proposta trovera' un'eco favorevole davanti all'Esecutivo. “Il Governo puo' avere delle cautele sulla materia -riconosce Laurent Marcangeli-. Ma l'iniziativa parlamentare esiste. Sono convinto che si puo' trovare una maggioranza, di destra come di sinistra, in merito”. Una proposta di legge che prevede di sanzionare con una semplice ammenda “il primo uso illecito” di stupefacenti, e' gia' stata approvata dal Senato il 7 dicembre 2011.
    A luglio del 2012, l'entourage di Manuel Valls, all'epoca ministro dell'Interno, aveva manifestato la propria “fermezza sulla questione dei divieti”, assicurando che non si trattava di una “chiusura al confronto”. Nel corso della campagna presidenziale, François Hollande, si era manifestato chiaramente ostile ad ogni depenalizzazione della cannabis.

    (articolo di François Béguin pubblicato sul quotidiano Le Monde del 21/11/2014)
    -fumo troppi joints...pensavo di smettere...poi ho pensato di smettere di pensare di smettere...e di fumarci su...

    -"Pietro, prima che il gallo canti...fai partire la base!"

    Mino Pausa

    -"la Nasa spende un sacco di soldi per andare sulla luna...io con 2 tiri vado e torno..."

    Jim Morrison

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  2. #2
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    http://it.blastingnews.com/politica/...-00210405.html

    Il quotidiano francese 'Le Monde' ha pubblicato le conclusioni di uno studio della think tank Terra Nova


    Mentre in Francia il dibattito sulla questione della cannabis ristagna, uno studio del think tank Terra Nova rileva che un quadro meno repressivo potrebbe avere un risultato più soddisfacente per limitarne il consumo. Esso modella gli scenari sanitari e finanziari della depenalizzazione o della legalizzazione della cannabis, che potrebbero portare circa 2 miliardi di euro all'anno allo Stato. In primo luogo, la constatazione. "La politica di repressione in Francia sta fallendo" rivelano i tre economisti autori dello studio. Malgrado la repressione, il consumo di cannabis in Francia è uno dei più elevati in Europa. Soprattutto, questa politica pubblica costa cara. Essa capta una parte considerevole delle risorse allocate al mantenimento dell'ordine pubblico e alla giustizia. A ciò si aggiunge il costo sociale indiretto. Il sistema non raggiunge i suoi obiettivi, gli autori hanno studiato delle alternative che possono portare a risultati migliori.

    La depenalizzazione dell'uso

    Consiste nell'eliminare le sanzioni in caso di detenzione di cannabis per consumo personale, come in Portogallo o in Spagna. Tale scenario permetterebbe di ridurre del 55% il costo (di polizia, giudiziario e carcerario) della repressione. Ma non permetterebbe di controllare il prezzo, determinante per la domanda, e non offrirebbe dunque degli strumenti per influire sul consumo. Il prezzo rimarrebbe inalterato. L'aumento dello spaccio sarebbe del 16%. si avrebbero 6000 consumatori quotidiani in più (pari al 12%) e 309.000 consumatori occasionali supplementari.

    Legalizzazione della produzione, della vendita e dell'uso nel quadro di un monopolio pubblico

    La cannabis diventerebbe un prodotto commerciale come il tabacco. Questa è la strada scelta dall'Uruguay: questa opzione permette allo Stato di giocare sul prezzo per garantire una relativa stabilità del consumo. Questo può essere il caso con un aumento del 40% rispetto al prezzo corrente, 6 euro al grammo, a € 8,40 - l'idea è di integrare nel prezzo di vendita sul mercato legale l'equivalente monetario dei rischi effettivamente sostenuti sul mercato nero. A 8,40 euro al grammo, con una tassazione pari a quella del tabacco (80%), permetterebbe di registrare delle "entrate significative" (1,3 miliardi di euro all'anno) e una drastica riduzione della spesa pubblica di 523 milioni (- 92%) a causa della scomparsa dei costi di giustizia e di polizia, nonché di evitare delle spese sanitarie supplementari. L'impatto totale sul budget sarebbe di 1,8 miliardi di euro. Allo stesso prezzo, il numero degli consumatori giornalieri aumenterebbe di oltre il 47%, a 812.000, e le entrate salirebbero a 1,6 miliardi dollari, in quanto il mercato nero scomparirebbe. L'impatto complessivo sarebbe di 2,1 miliardi.
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  3. #3
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    La cannabis diventerebbe un prodotto commerciale come il tabacco. Questa è la strada scelta dall'Uruguay: questa opzione permette allo Stato di giocare sul prezzo per garantire una relativa stabilità del consumo. Questo può essere il caso con un aumento del 40% rispetto al prezzo corrente, 6 euro al grammo, a € 8,40 - l'idea è di integrare nel prezzo di vendita sul mercato legale l'equivalente monetario dei rischi effettivamente sostenuti sul mercato nero. A 8,40 euro al grammo, con una tassazione pari a quella del tabacco (80%), permetterebbe di registrare delle "entrate significative" (1,3 miliardi di euro all'anno) e una drastica riduzione della spesa pubblica di 523 milioni (- 92%) a causa della scomparsa dei costi di giustizia e di polizia, nonché di evitare delle spese sanitarie supplementari. L'impatto totale sul budget sarebbe di 1,8 miliardi di euro. Allo stesso prezzo, il numero degli consumatori giornalieri aumenterebbe di oltre il 47%, a 812.000, e le entrate salirebbero a 1,6 miliardi dollari, in quanto il mercato nero scomparirebbe. L'impatto complessivo sarebbe di 2,1 miliardi.
    questa parte fa proprio ridere...la trovo delirante...ma davvero c'e' chi si beve ste cazzate immani?
    Leggo in giro sempre piu' ipotesi strampalate che con le scuse o i pretesti piu' assurdi tentano di accaparrarsi o almeno gestire una sorta di monopolio.

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