Buongiorno enjointers,
sono qui per descrivervi la brutta mattinata che purtroppo ho passato oggi.
Stamattina mi sono svegliato con l'intento di andare con un mio amico al moletto (luogo molto frequentato da consumatori) e rilassarmi sotto il sole mattutino.
Arrivato al moletto, con 2g. di hash, scelgo un posticino dove batteva il sole e mi sdraio in attesa del mio amico. Passano circa 10 minuti quando in lontananza vedo un agente della guardia di finanza che mi guardava, non faccio in tempo a girarmi che un altro era a circa 10 metri da me; decido quindi di mantenere la calma e stare zitto sdraiato.
Si avvicina quindi questo agente che guardava in terra come se stesse cercando qualcosa, mi chiede di favorirgli un documento ed inizia a chiedermi dove vado a scuola, dove abito... Fino a quando non arriva alla fatidica domanda:" Hai qualcosa da dichiarare ?".
In quel secondo ho sentito il sangue ghiacciarsi nelle vene ed un brivido lungo la schiena, ho preso in considerazione diverse ipotesi di comportamento da tenere ed alla fine ho preso quella più sensata.
Ho risposto di si, ho consegnato i 2g che erano in una velina.
Uno dei due agenti quindi si è avviato verso il camioncino della cinofila per stendere il verbale ed il suo superiore è rimasto a parlarmi.
Mi ha fatto un discorso sulla legalità, mi ha chiesto in particolare chi sono, cosa studio, dove studio e cose personali sulla mia famiglia. Ho risposto a tutte queste senza problemi e sembrava addolcirsi fino a quando ha detto la frase che non avrei mai voluto sentire:" Va bene, ora però andiamo a casa per il controllo del domicilio".

In quel momento ho sentito tutto il mondo crollarmi addosso per paura di cosa sarebbe potuto accadere con i miei genitori e per la piega penale che avrebbe potuto prendere la faccenda.
Nonostante questo però ha cominciato a chiedersi perchè io stessi facendo certe cose, gli sembrava strano perchè mi reputava da subito una persona intelligente e "retta". Insomma non gli sembrava possibile che un ragazzo bravo come me potesse fare certe cose.
Quindi mi ha detto che non sarebbero venuti a casa mia a controllare in cambio che io gli dicessi dove prendo quello che uso.
Mi sono trovato davanti ad un bivio veramente pesante, ma alla fine ho solo detto che di solito mi rifornisco proprio li al moletto o in un altro posto.
Per mia immensa fortuna la questione si è risolta con una ramanzina e verbale, inoltre sono tenuto a contattare uno psicologo della questura per farmi segnare un appuntamento.

E' stata la prima volta e sinceramente spero l'ultima, un'esperienza senza dubbio inquietante.

Ora però chiedo un consiglio a voi, questo è il mio progetto che sto portando avanti, mi conviene abbandonarlo ?

A presto ragazzi !