A me non piace. Lo premetto. Ma qui dobbiamo fare all'italiana. Chiedere se il posto è libero in maniera molto educata....... e poi occuparne 4. Chiedere il dito.... e prendersi la mano e cosi via. Cominciamo a fare abbassare il livello di allerta nei confronti della canapa, poi con i dovuti modi e mezzi rosicchiamo progressivamente sempre più diritti. Perché siamo noi in questa storia a dire la verità, siamo noi che sappiamo che il consumo di canapa sia perfino più diffuso di quanto stimato dal DPA, siamo noi che sappiamo di non essere criminali e quando verremo riconosciuti come semplici cittadini con un vizio, come quello del tabacco o dellalcool, noi dovremo solo dimostrare loro che in realtà il nostro vizio fa molto meno danno dei due appena citati e loro NON POTRANNO più negarlo perché sarà davanti agli occhi di tutti. La canapa non ha bisogno di falsi miti, sponsor o slogan. La canapa è nata libera e deve tornare libera. Punto e basta. Il percorso sarà arduo, ma ogni piccolo passo in avanti deve darci forza ed entusiasmo per riuscire a fare il prossimo. Obbiettivo comune nostro e loro è abbattere il mercato nero. Facciamogli capire che siamo dalla stessa parte, che perdiamo tempo a farci una guerra che non ha vinti ne vincitori ma solo VITTIME. Facciamo capire loro che averne in casa 1gr o 1kg non fa differenza alcuna se non ho intenzione di venderla e se non vengo beccato in fragrante a farlo.