Ma perche' si continua a ritenere impossibile e utopico riuscire a liberalizzare piuttosto che legalizzare?
Assodato ormai che questo tipo di fenomeno non e' possibile controllarlo in alcun modo malgrado minacce, sanzioni pecuniarie o addirittura penali, stabilire regole addirittura soggette a giudizi soggettivi che comunque sono sempre esistiti trovo sia una manovra utile solo a chi vorra' e potra' specularci sopra e non ci vuole davvero molto a capire come il limite di 5 piante non significhi proprio nulla per chi vorra' approfittarne rendendo legale del tutto la propria attivita'.
Cio' che e' da regolare senza false ipocrisie e' il solo aspetto commerciale e produttivo o al limite qualificativo se riferito al campo terapeutico e alimentare.
Tutto senza tasse assurde create ad hoc o condizioni impossibili da rispettare.
Certo in questo modo sarebbe molto difficile speculare per chiunque e tante altre cose andrebbero al posto giusto in breve tempo.
Qualunque scenario diverso riesca a immaginare e' peggiore sotto ogni aspetto, possibile che faccia parte di un piccolo gruppo di sognatori utopisti...ma non è perche la maggiorparte della gente guarda la tv, abbia ragione o sia migliore dei pochi che non lo fanno.
Rispetto sempre e comunque il lavoro e le proposte di chi si impegna nel concreto sul campo come l'Avvocato, la competenza reale su un fenomeno che viene affrontato e dibattuto ogni giorno, molto piu' realisticamente delle mie farneticazioni inapplicabili in questo sistema, ecco, io pero' penso che se si continua a partire da ragionamenti possibili in un sistema sbagliato e inequo non si arrivi da nessuna parte, o meglio si sbagli proprio la direzione di un eventuale cammino seppur lastricato di buone intenzioni, come d'altronde si dice di altro luogo famigerato.
Fine dell'opinione personale. (bis)
ps mi scuso se ho usurpato uno spazio nobile che non mi appartiene, ma ritengo sia pertinente all'argomento quanto espresso e che ci sia da dibattere proprio approfittando del parere competente a riguardo dell' @Avv. Zaina, che non si risentira' certo.