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Risultati da 1 a 10 di 53

Discussione: Referendum Costituzionale

  1. #1
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    Free-uli
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    Devo ammettere che inizialmente avrei voluto votare SI perchè la maggioranza dei punti lo richiedeva a mio avviso, ma parlo da colei che vive già in una regione autonoma a statuto speciale. Siccome il SI era sostenuto da quei soggetti che mi sono piuttosto scomodi, ho calcato una bella croce sul NO e me ne vanto! :-]

  2. #2
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    La strada
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    E il nano che ha detto??? Devo ancora sentire un suo commento... :-]
    "Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."

  3. #3
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    Clivio, un paesello qui vicino a me, ha espresso il 75% di si!
    Stanotte non ho dormito a causa degli ululati e latrati dei legaioli sconfitti!

    La lombardia viene definita la locomotiva che traina l'italia, ma non si ricorda che ancora pochi anni fa, la gente era costretta ad emigrare all'estero per mangiare, ...e che quel tempo potrebbe tornare!

    Booommm!!!!


    Un mondo migliore è possibile, ma bisogna sbattersi!!
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  4. #4
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    Kingston
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    Salve
    sono sincero nel dire che non ho letto tutto e manco ci ho capito tanto di questo referendum... ma dico la mia, secondo me cambiare la costituzione è una cosa assai delicata quindi per me sta fin troppo bene come sta e lasciamola stare... ma la cosa mooolto preoccupante e che le leggi di questa nuova costituzione mi sembra sono state fatte dal NANO E SE SBAGLIO CORREGGETE!!! ma se è così allora CAVOLO ma che ci stà da discutere... tutte leggi a loro favore, loro chi sono :-o tutti pregiudicati e questo lo sappiamo tutti... e li conosciamo benissimo... o poveri noi, tutti in GALERA devono andare !!! TUTTI QUEI BASTARDI DEVONO P A G A R E!!!!!!!!!!, ma vi immaginate se uno di noi avesse violato solo una di quelle leggi che hanno violato loro tipo la la contabilità creativa come caxxo l'hanno chiamata...
    ma come si fa ad applaudire ancora a quei schifosi bastardi.... sarei disposto a farmi arrestare pur di restare in cella con il nano giuro gli metterei un tappo nell'ano e lo farei affogare nella sua cacca qual'è......
    scusatemi lo sfogo che poi tra l'altro non scrivo nemmeno così tanto da nessuna parte ma vi leggo e vi straleggo e siete tutti fantastici, ma mi sa che questi ci vogliono in piazza a lanciargli le scorze di cocomero in faccia visto che siamo anche nel periodo buono dei cocomeri ma solo la scorza però eeh si mo gli lancio il cocomero intero quello andrebbe ficcato nel loro pertugio fetoso.
    SCUSATEMI saluti, baci ed abbracci ;-)

  5. #5
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    andate e votatene tutti.....pensando a quanta gente 'e morta per quel pezzo di carta lungimirantissimo!!!!!!!!!!!! RISPECTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  6. #6
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    Ixtlan
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    il bello è che in tv non ne parla nessuno..o meglio, non c'è nessuno che spiega BENE cos'è questo referendum..
    al tg ho visto solo
    \"votate sì perchè se no il paese non cambierà mai\"
    \"votate no perchè se no il paese non cambierà mai\"
    ok..devo fare due crocette?
    ..manco il quorum c'è
    FANNO SCHIFO
    verrà mai il giorno che finiranno tutti i galera?anzi..lavori forzati...in una piantagione di canapa! :-]
    Il cielo sopra il porto aveva il colore della televisione, sintonizzata su un canale morto.
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  7. #7
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    Approvare il cambiamento della Costituzione disegnato in privato dal silvietto e i suoi compari? Proprio come la legge sulle droghe che è stata dibattuta e stilata solo dalle destre e da chi era a favore??
    Assolutamente No!
    Le informazioni dovremo continuare a cercarcele, visto che la stampa e la tv, come si può constatare dalle referendum-info, sono rimaste molto fedeli al vekkio governo!:-Y

    No & Booommm!!!!
    Un mondo migliore è possibile, ma bisogna sbattersi!!
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  8. #8
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    X CHI FOSSE INTERESSATO QUI C'è IL TESTOINTEGRALE DELLA RIFORMA!

    ———– XIV LEGISLATURA ———–
    SENATO DELLA REPUBBLICA
    N. 2544-D
    LEGGE COSTITUZIONALE
    \"Modifiche alla Parte II della Costituzione\"
    (Testo approvato in via definitiva dal Senato della Repubblica il 16 novembre 2005
    delibera parlamentare di approvazione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2005, n. 269)
    Avvertenza
    Il testo è stato approvato dal Parlamento in seconda votazione a maggioranza assoluta,
    ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera.
    Di conseguenza, ai sensi dell’art.138, co.2, Cost., la legge «è sottoposta a referendum popolare,
    qualora entro tre mesi dalla [...] pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una
    Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum
    non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi»
    ____________________
    Capo I
    MODIFICHE AL TITOLO IDELLA PARTE II DELLACOSTITUZIONE
    Art. 1.
    (Senato federale della Repubblica)
    1. All’articolo 55 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato federale della Repubblica».
    Art. 2.
    (Camera dei deputati)
    1. L’articolo 56 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 56. – La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
    La Camera dei deputati è composta da cinquecentodiciotto deputati elettivi, diciotto dei quali eletti nella
    circoscrizione Estero, e dai deputati a vita di cui all’articolo 59.
    Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i ventuno anni di età .
    La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si
    effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della
    popolazione, per cinquecento e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla
    base dei quozienti interi e dei più alti resti».
    Art. 3.
    (Struttura del Senato federale della Repubblica)
    1. L’articolo 57 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 57. – Il Senato federale della Repubblica è eletto a suffragio universale e diretto su base regionale.
    Il Senato federale della Repubblica è composto da duecentocinquantadue senatori eletti in ciascuna Regione
    contestualmente all’elezione del rispettivo Consiglio regionale o Assemblea regionale e, per la Regione Trentino-
    Alto Adige/Südtirol, dei Consigli delle Province autonome.
    L’elezione del Senato federale della Repubblica è disciplinata con legge dello Stato, che garantisce la
    rappresentanza territoriale da parte dei senatori.
    Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sei; il Molise ne ha due, la Valle d’Aosta/Vallèe
    d’Aoste uno.
    La ripartizione dei seggi tra le Regioni, previa applicazione delle disposizioni del quarto comma, si effettua in
    proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti
    interi e dei più alti resti.
    2
    Partecipano all’attività del Senato federale della Repubblica, senza diritto di voto, secondo le modalità previste dal
    suo regolamento, rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali. All’inizio di ogni legislatura regionale,
    ciascun Consiglio o Assemblea regionale elegge un rappresentante tra i propri componenti e ciascun Consiglio delle
    autonomie locali elegge un rappresentante tra i sindaci e i presidenti di Provincia o di Città metropolitana della
    Regione. Per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol i Consigli delle Province autonome e i rispettivi Consigli
    delle autonomie locali eleggono ciascuno un proprio rappresentante».
    Art. 4.
    (Requisiti per l’eleggibilità a senatore)
    1. L’articolo 58 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 58. – Sono eleggibili a senatori di una Regione gli elettori che hanno compiuto i venticinque anni di età e
    hanno ricoperto o ricoprono cariche pubbliche elettive in enti territoriali locali o regionali, all’interno della Regione,
    o sono stati eletti senatori o deputati nella Regione o risiedono nella Regione alla data di indizione delle elezioni».
    Art. 5.
    (Deputati di diritto e a vita)
    1. All’articolo 59, primo comma, della Costituzione, la parola: «senatore» è sostituita dalla seguente: «deputato».
    2. All’articolo 59 della Costituzione, il secondo comma è sostituito dal seguente:
    «Il Presidente della Repubblica può nominare deputati a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi
    meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero totale dei deputati di nomina presidenziale non
    può in alcun caso essere superiore a tre».
    Art. 6.
    (Durata in carica dei senatori e della Camera dei deputati)
    1. L’articolo 60 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 60. – La Camera dei deputati è eletta per cinque anni.
    I senatori eletti in ciascuna Regione o Provincia autonoma rimangono in carica fino alla data della proclamazione
    dei nuovi senatori della medesima Regione o Provincia autonoma.
    La durata della Camera dei deputati, di ciascun Consiglio o Assemblea regionale e dei Consigli delle Province
    autonome non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra. Con la proroga di ciascun
    Consiglio o Assemblea regionale e dei Consigli delle Province autonome sono prorogati anche i senatori in carica».
    Art. 7.
    (Elezione della Camera dei deputati)
    1. L’articolo 61 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 61. – L’elezione della Camera dei deputati ha luogo entro settanta giorni dalla fine della precedente. La prima
    riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalla elezione.
    Finché non è riunita la nuova Camera dei deputati sono prorogati i poteri della precedente».
    Art. 8.
    (Presidenza della Camera dei deputati e del Senato federale della Repubblica)
    1. All’articolo 63 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti il Presidente e l’Ufficio di Presidenza. Il Presidente è eletto con la
    maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta
    dei componenti. Il regolamento del Senato federale della Repubblica disciplina le modalità di rinnovo anche
    periodico dell’Ufficio di Presidenza».
    Art. 9.
    (Modalità di funzionamento delle Camere)
    1. L’articolo 64 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 64. – La Camera dei deputati adotta il proprio regolamento con la maggioranza dei tre quinti dei suoi
    componenti. Il Senato federale della Repubblica adotta il proprio regolamento con la maggioranza assoluta dei suoi
    componenti.
    3
    Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento in seduta comune possono deliberare
    di riunirsi in seduta segreta.
    Le deliberazioni della Camera dei deputati, del Senato federale della Repubblica e del Parlamento in seduta comune
    non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti e se non sono adottate a maggioranza dei
    presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale. Le deliberazioni del Senato federale della
    Repubblica non sono altresì valide se non sono presenti senatori espressi da almeno un terzo delle Regioni.
    Il regolamento della Camera dei deputati garantisce le prerogative del Governo e della maggioranza ed i diritti delle
    opposizioni. Riserva a deputati appartenenti a gruppi di opposizione la Presidenza delle commissioni, diverse da
    quelle di cui agli articoli 70, terzo comma, e 72, primo comma, delle Giunte e degli organismi interni diversi dal
    comitato di cui all’articolo 70, sesto comma, cui sono attribuiti compiti ispettivi, di controllo o di garanzia.
    Il regolamento del Senato federale della Repubblica garantisce i diritti delle minoranze.
    Il regolamento del Senato federale della Repubblica disciplina le modalità ed i termini per l’espressione del parere
    che ogni Consiglio o Assemblea regionale o Consiglio delle Province autonome può esprimere, sentito il Consiglio
    delle autonomie locali, sui disegni di legge di cui all’articolo 70, secondo comma.
    I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto e, se richiesti, obbligo di assistere alle
    sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono. I regolamenti parlamentari stabiliscono i casi nei quali il
    Governo deve essere comunque rappresentato dal Primo ministro o dal Ministro competente».
    Art. 10.
    (Ineleggibilità ed incompatibilità )
    1. All’articolo 65 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «La legge, approvata ai sensi dell’articolo 70, terzo comma, determina i casi di ineleggibilità e incompatibilità con
    l’ufficio di deputato o di senatore».
    Art. 11.
    (Giudizio sui titoli di ammissione dei deputati e dei senatori)
    1. L’articolo 66 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 66. – Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di
    ineleggibilità e di incompatibilità , entro termini stabiliti dal proprio regolamento. L’insussistenza dei titoli o la
    sussistenza delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità dei parlamentari proclamati sono accertate
    con deliberazione adottata dalla Camera di appartenenza a maggioranza dei propri componenti».
    Art. 12.
    (Divieto di mandato imperativo)
    1. L’articolo 67 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 67. – Ogni deputato e ogni senatore rappresenta la Nazione e la Repubblica ed esercita le proprie funzioni
    senza vincolo di mandato».
    Art. 13.
    (Indennità parlamentare)
    1. L’articolo 69 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 69. – I membri delle Camere ricevono un’identica indennità stabilita dalla legge, approvata ai sensi
    dell’articolo 70, terzo comma.
    La legge disciplina i casi di non cumulabilità delle indennità o emolumenti derivanti dalla titolarità contestuale di
    altre cariche pubbliche».
    Art. 14.
    (Formazione delle leggi)
    1. L’articolo 70 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 70. – La Camera dei deputati esamina i disegni di legge concernenti le materie di cui all’articolo 117, secondo
    comma, fatto salvo quanto previsto dal terzo comma del presente articolo. Dopo l’approvazione da parte della
    Camera, a tali disegni di legge il Senato federale della Repubblica, entro trenta giorni, può proporre modifiche, sulle
    4
    quali la Camera decide in via definitiva. I termini sono ridotti alla metà per i disegni di legge di conversione dei
    decreti-legge.
    Il Senato federale della Repubblica esamina i disegni di legge concernenti la determinazione dei princìpi
    fondamentali nelle materie di cui all’articolo 117, terzo comma, fatto salvo quanto previsto dal terzo comma del
    presente articolo. Dopo l’approvazione da parte del Senato, a tali disegni di legge la Camera dei deputati, entro
    trenta giorni, può proporre modifiche, sulle quali il Senato decide in via definitiva. I termini sono ridotti alla metÃ
    per i disegni di legge di conversione dei decreti-legge.
    La funzione legislativa dello Stato è esercitata collettivamente dalle due Camere per l’esame dei disegni di legge
    concernenti le materie di cui all’articolo 117, secondo comma, lettere m) e p), e 119, l’esercizio delle funzioni di cui
    all’articolo 120, secondo comma, il sistema di elezione della Camera dei deputati e per il Senato federale della
    Repubblica, nonché nei casi in cui la Costituzione rinvia espressamente alla legge dello Stato o alla legge della
    Repubblica, di cui agli articoli 117, commi quinto e nono, 118, commi secondo e quinto, 122, primo comma, 125,
    132, secondo comma, e 133, secondo comma. Se un disegno di legge non è approvato dalle due Camere nel
    medesimo testo i Presidenti delle due Camere possono convocare, d’intesa tra di loro, una commissione, composta
    da trenta deputati e da trenta senatori, secondo il criterio di proporzionalità rispetto alla composizione delle due
    Camere, incaricata di proporre un testo unificato da sottoporre al voto finale delle due Assemblee. I Presidenti delle
    Camere stabiliscono i termini per l’elaborazione del testo e per le votazioni delle due Assemblee.
    Qualora il Governo ritenga che proprie modifiche a un disegno di legge, sottoposto all’esame del Senato federale
    della Repubblica ai sensi del secondo comma, siano essenziali per l’attuazione del suo programma approvato dalla
    Camera dei deputati, ovvero per la tutela delle finalità di cui all’articolo 120, secondo comma, il Presidente della
    Repubblica, verificati i presupposti costituzionali, può autorizzare il Primo ministro ad esporne le motivazioni al
    Senato, che decide entro trenta giorni. Se tali modifiche non sono accolte dal Senato, il disegno di legge è trasmesso
    alla Camera che decide in via definitiva a maggioranza assoluta dei suoi componenti sulle modifiche proposte.
    L’autorizzazione da parte del Presidente della Repubblica di cui al quarto comma può avere ad oggetto
    esclusivamente le modifiche proposte dal Governo ed approvate dalla Camera dei deputati ai sensi del secondo
    periodo del secondo comma.
    I Presidenti del Senato federale della Repubblica e della Camera dei deputati, d’intesa tra di loro, decidono le
    eventuali questioni di competenza tra le due Camere, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti, in ordine
    all’esercizio della funzione legislativa. I Presidenti possono deferire la decisione ad un comitato paritetico, composto
    da quattro deputati e da quattro senatori, designati dai rispettivi Presidenti. La decisione dei Presidenti o del comitato
    non è sindacabile in alcuna sede. I Presidenti delle Camere, d’intesa tra di loro, su proposta del comitato,
    stabiliscono sulla base di norme previste dai rispettivi regolamenti i criteri generali secondo i quali un disegno di
    legge non può contenere disposizioni relative a materie per cui si dovrebbero applicare procedimenti diversi».
    Art. 15.
    (Iniziativa legislativa)
    1. All’articolo 71 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun memb ro delle Camere nell’ambito delle rispettive
    competenze ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale».
    Art. 16.
    (Procedure legislative ed organizzazione per commissioni)
    1. L’articolo 72 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 72. – Ogni disegno di legge, presentato alla Camera competente ai sensi dell’articolo 70, è secondo le norme
    del suo regolamento esaminato da una commissione e poi dall’Assemblea, che l’approva articolo per articolo e con
    votazione finale.
    Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza, le modalità e
    i termini entro cui deve essere avviato l’esame delle proposte di legge di iniziativa popolare.
    Può altresì stabilire in quali casi e forme l’esame e l’approvazione dei disegni di legge, di cui all’articolo 70, terzo
    comma, sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi
    parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso
    all’Assemblea, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto della commissione richiedono
    che sia discusso o votato dall’Assemblea oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole
    dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle commissioni.
    La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte dell’Assemblea è sempre adottata per i disegni di
    legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa.
    Su richiesta del Governo sono iscritti all’ordine del giorno delle Camere e votati entro tempi certi, secondo le norme
    5
    dei rispettivi regolamenti, i disegni di legge presentati o fatti propri dal Governo stesso. Il Governo può inoltre
    chiedere che, decorso il termine, la Camera dei deputati deliberi articolo per articolo e con votazione finale sul testo
    proposto o fatto proprio dal Governo. I regolamenti parlamentari stabiliscono altresì le modalità di iscrizione
    all’ordine del giorno di proposte e iniziative indicate dalle opposizioni alla Camera e dalle minoranze al Senato,
    determinandone i tempi di esame.
    Il Senato federale della Repubblica, secondo le norme del proprio regolamento, è organizzato in commissioni.
    Esprime il parere, secondo le norme del proprio regolamento, ai fini dell’adozione del decreto di scioglimento di un
    Consiglio regionale o di rimozione di un Presidente di Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 126, primo comma.
    Le proposte di legge di iniziativa delle Regioni e delle Province autonome sono poste all’ordine del giorno della
    Camera competente nei termini stabiliti dal proprio regolamento, con priorità per quelle adottate da più Regioni e
    Province autonome in coordinamento tra di loro».
    Art. 17.
    (Procedure legislative in casi particolari)
    1. All’articolo 73, secondo comma, della Costituzione, dopo le parole: «dei propri componenti,» sono inserite le
    seguenti: «e secondo le rispettive competenze ai sensi dell’articolo 70,».
    2. A ll’articolo 74, secondo comma, della Costituzione, dopo le parole: «Se le Camere» sono inserite le seguenti: «,
    secondo le rispettive competenze ai sensi dell’articolo 70,».
    3. All’articolo 77, primo comma, della Costituzione, dopo le parole: «delegazione delle Camere,» sono inserite le
    seguenti: «secondo le rispettive competenze ai sensi dell’articolo 70,».
    4. All’articolo 77, secondo comma, della Costituzione, le parole da: «alle Camere» fino alla fine del comma sono
    sostituite dalle seguenti: «alle Camere competenti ai sensi dell’articolo 70, che si riuniscono entro cinque giorni. La
    Camera dei deputati, anche se sciolta, è appositamente convocata».
    5. All’articolo 77, terzo comma, della Costituzione, dopo le parole: «Le Camere» sono inserite le seguenti: «,
    secondo le rispettive competenze ai sensi dell’articolo 70,».
    Art. 18.
    (Decreti legislativi)
    1. All’articolo 76 della Costituzione è aggiunto, in fine, il seguente comma:
    «I progetti dei decreti legislativi, predisposti dal Governo, sono sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari
    competenti secondo le norme dei regolamenti di ciascuna Camera».
    Art. 19.
    (Ratifica dei trattati internazionali)
    1. L’articolo 80 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 80. – È autorizzata con legge, approvata ai sensi dell’articolo 70, primo comma, la ratifica dei trattati
    internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del
    territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi».
    Art. 20.
    (Bilanci e rendiconto)
    1. All’articolo 81 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «Sono approvati ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo ai sensi dell’articolo 70,
    primo comma».
    Art. 21.
    (Commissioni parlamentari d’inchiesta)
    1. All’articolo 82, secondo comma, della Costituzione, l’ultimo periodo è sostituito dai seguenti: «La Commissione
    d’inchiesta istituita dalla Camera dei deputati ovvero con legge approvata dalle Camere ai sensi dell’articolo 70,
    terzo comma, procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. Il
    6
    Presidente della Commissione d’inchiesta istituita dalla Camera è scelto tra deputati appartenenti a gruppi di
    opposizione».
    Capo II
    MODIFICHE AL TITOLO II DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 22.
    (Elezione del Presidente della Repubblica)
    1. L’articolo 83 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 83. – Il Presidente della Repubblica è eletto dall’Assemblea della Repubblica, presieduta dal Presidente della
    Camera dei deputati, costituita dai componenti delle due Camere, dai Presidenti delle Giunte delle Regioni e delle
    Province autonome di Trento e di Bolzano e dai delegati eletti dal Consiglio o dall’Assemblea regionale. Ciascun
    Consiglio o Assemblea regionale elegge due delegati. Per il Trentino-Alto Adige/Südtirol ciascun Consiglio
    provinciale elegge un delegato. La Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste ha un solo delegato. Ciascun Consiglio o
    Assemblea regionale elegge altresì un numero ulteriore di delegati in ragione di un delegato per ogni milione di
    abitanti nella Regione. L’elezione di tutti i delegati avviene in modo che sia assicurata comunque la rappresentanza
    delle minoranze.
    Il Presidente della Repubblica è eletto a scrutinio segreto con la maggioranza dei due terzi dei componenti
    l’Assemblea della Repubblica. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei componenti.
    Dopo il quinto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti».
    Art. 23.
    (Età minima del Presidente della Repubblica)
    1. All’articolo 84, primo comma, della Costituzione, le parole: «cinquanta anni» sono sostituite dalle seguenti:
    «quaranta anni».
    Art. 24.
    (Convocazione dell’Assemblea della Repubblica)
    1. All’articolo 85 della Costituzione, i commi secondo e terzo sono sostituiti dai seguenti:
    «Sessanta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca l’Assemblea della
    Repubblica per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
    Se la Camera dei deputati è sciolta, o manca meno di tre mesi alla sua cessazione, la elezione ha luogo entro quindici
    giorni dalla riunione della Camera nuova. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica».
    Art. 25.
    (Supplenza del Presidente della Repubblica)
    1. All’articolo 86 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal
    Presidente del Senato federale della Repubblica».
    2. All’articolo 86, secondo comma, della Costituzione, le parole: «se le Camere sono sciolte o manca meno di tre
    mesi alla loro cessazione» sono sostituite dalle seguenti: «se la Camera dei deputati è sciolta o manca meno di tre
    mesi alla sua cessazione».
    Art. 26.
    (Funzioni del Presidente della Repubblica)
    1. L’articolo 87 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 87. – Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato, rappresenta la Nazione ed è garante della
    Costituzione e dell’unità federale della Repubblica.
    Può inviare messaggi alle Camere.
    Indìce le elezioni della Camera dei deputati e quelle dei senatori e fissa la prima riunione della Camera dei deputati.
    Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
    Indìce il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
    Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato e, sentiti i Presidenti delle due Camere, i presidenti
    delle Autorità indipendenti e il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
    Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra,
    7
    l’autorizzazione delle Camere.
    Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo
    stato di guerra deliberato dalle Camere.
    Presiede il Consiglio superiore della magistratura e ne nomina il Vice Presidente nell’ambito dei componenti eletti
    dalle Camere.
    Può concedere grazia e commutare le pene.
    Conferisce le onorificenze della Repubblica.
    Autorizza la dichiarazione del Primo ministro al Senato federale della Repubblica, ai fini di cui all’articolo 70,
    commi quarto e quinto, dopo averne verificato la sussistenza dei presupposti costituzionali».
    Art. 27.
    (Scioglimento della Camera dei deputati)
    1. L’articolo 88 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 88. – Il Presidente della Repubblica decreta lo scioglimento della Camera dei deputati ed indìce le elezioni nei
    seguenti casi:
    a) su richiesta del Primo ministro, che ne assume la esclusiva responsabilità ;
    b) in caso di morte del Primo ministro o di impedimento permanente accertato secondo le modalità fissate dalla
    legge;
    c) in caso di dimissioni del Primo ministro;
    d) nel caso di cui all’a rticolo 94, terzo comma.
    Il Presidente della Repubblica non emana il decreto di scioglimento nei casi di cui alle lettere a), b) e c) del primo
    comma, qualora alla Camera dei deputati, entro i venti giorni successivi, venga presentata e approvata con votazione
    per appello nominale dai deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla
    maggioranza dei componenti della Camera, una mozione nella quale si dichiari di voler continuare nell’attuazione
    del programma e si designi un nuovo Primo ministro. In tale caso, il Presidente della Repubblica nomina il nuovo
    Primo ministro designato».
    Art. 28.
    (Modifica all’articolo 89 della Costituzione)
    1. All’articolo 89, secondo comma, della Costituzione, le parole: «Presidente del Consiglio dei ministri» sono
    sostituite dalle seguenti: «Primo ministro».
    Art. 29.
    (Giuramento del Presidente della Repubblica)
    1. L’articolo 91 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 91. – Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla
    Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi all’Assemblea della Repubblica».
    Capo III
    MODIFICHE AL TITOLO III DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 30.
    (Governo e Primo ministro)
    1. L’articolo 92 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 92. – Il Governo della Repubblica è composto dal Primo ministro e dai ministri, che costituiscono insieme il
    Consiglio dei ministri.
    La candidatura alla carica di Primo ministro avviene mediante collegamento con i candidati ovvero con una o più
    liste di candidati all’elezione della Camera dei deputati, secondo modalità stabilite dalla legge. La legge disciplina
    l’elezione dei deputati in modo da favorire la formazione di una maggioranza, collegata al candidato alla carica di
    Primo ministro.
    Il Presidente della Repubblica, sulla base dei risultati delle elezioni della Camera dei deputati, nomina il Primo
    ministro».
    Art. 31.
    (Giuramento del Primo ministro e dei ministri)
    8
    1. L’articolo 93 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 93. – Il Primo ministro e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del
    Presidente della Repubblica».
    Art. 32.
    (Governo in Parlamento)
    1. L’articolo 94 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 94. – Il Primo ministro illustra il programma di legislatura e la composizione del Governo alle Camere entro
    dieci giorni dalla nomina. La Camera dei deputati si esprime con un voto sul programma. Il Primo ministro ogni
    anno presenta il rapporto sulla sua attuazione e sullo stato del Paese.
    Il Primo ministro può porre la questione di fiducia e chiedere che la Camera dei deputati si esprima, con priorità su
    ogni altra proposta, con voto conforme alle proposte del Governo, nei casi previsti dal suo regolamento. La
    votazione ha luogo per appello nominale. In caso di voto contrario, il Primo ministro si dimette. Non è comunque
    ammessa la questione di fiducia sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale.
    In qualsiasi momento la Camera dei deputati può obbligare il Primo ministro alle dimissioni, con l’approvazione di
    una mozione di sfiducia. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un quinto dei componenti della
    Camera dei deputati, non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione, deve essere
    votata per appello nominale e approvata dalla maggioranza assoluta dei componenti. Nel caso di approvazione, il
    Primo ministro si dimette e il Presidente della Repubblica decreta lo scioglimento della Ca mera dei deputati ed
    indìce le elezioni.
    Il Primo ministro si dimette altresì qualora la mozione di sfiducia sia stata respinta con il voto determinante di
    deputati non appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni. In tale caso si applica l’articolo 88, secondo
    comma.
    Qualora sia presentata e approvata una mozione di sfiducia, con la designazione di un nuovo Primo ministro, da
    parte dei deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla maggioranza dei
    componenti della Camera, il Primo ministro si dimette e il Presidente della Repubblica nomina il Primo ministro
    designato dalla mozione. La mozione non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua
    presentazione e deve essere votata per appello nominale».
    Art. 33.
    (Poteri del Primo ministro e dei ministri)
    1. L’articolo 95 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 95. – I ministri sono nominati e revocati dal Primo ministro.
    Il Primo ministro determina la politica generale del Governo e ne è responsabile. Garantisce l’unità di indirizzo
    politico e amministrativo, dirigendo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri.
    I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri e individualmente degli atti dei loro
    dicasteri.
    La legge provvede all’ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e
    l’organizzazione dei ministeri».
    Art. 34.
    (Disposizioni sui reati ministeriali)
    1. L’articolo 96 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 96. – Il Primo ministro e i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi
    nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato federale della
    Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale».
    Art. 35.
    (Autorità amministrative indipendenti nazionali)
    1. Dopo l’articolo 98 della Costituzione, è inserito il seguente:
    «Art. 98-bis. – Per lo svolgimento di attività di garanzia o di vigilanza in materia di diritti di libertà garantiti dalla
    Costituzione e su materie di competenza dello Stato, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, la legge approvata
    ai sensi dell’articolo 70, terzo comma, può istituire apposite Autorità indipendenti, stabilendone la durata del
    mandato, i requisiti di eleggibilità e le condizioni di indipendenza.
    Le Autorità riferiscono alle Camere sui risultati delle attività svolte».
    9
    Capo IV
    MODIFICHE AL TITOLO IV DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 36.
    (Elezione del Consiglio superiore della magistratura)
    1. All’articolo 104, quarto comma, della Costituzione, le parole: «e per un terzo dal Parlamento in seduta comune»
    sono sostituite dalle seguenti: «per un sesto dalla Camera dei deputati e per un sesto dal Senato federale della
    Repubblica».
    2. All’articolo 104 della Costituzione, il quinto comma è abrogato.
    Capo V
    MODIFICHE AL TITOLO V DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 37.
    (Modifiche all’articolo 114 della Costituzione)
    1. La denominazione del titolo V della Parte II della Costituzione è sostituita dalla seguente: «Comuni, Province,
    Città metropolitane, Regioni e Stato».
    2. All’articolo 114, primo comma, della Costituzione, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, che esercitano le
    loro funzioni secondo i princìpi di leale collaborazione e di sussidiarietà ».
    3. All’articolo 114 della Costituzione, il terzo comma è sostituito dal seguente:
    «Roma è la capitale della Repubblica e dispone di forme e condizioni particolari di autonomia, anche normativa,
    nelle materie di competenza regionale, nei limiti e con le modalità stabiliti dallo statuto della Regione Lazio».
    Art. 38.
    (Approvazione degli statuti delle Regioni speciali)
    1. All’articolo 116, primo comma, della Costituzione, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «previa intesa con la
    Regione o Provincia autonoma interessata sul testo approvato dalle due Camere in prima deliberazione. Il diniego
    alla proposta di intesa può essere manifestato entro tre mesi dalla trasmissione del testo, con deliberazione a
    maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio o Assemblea regionale o del Consiglio della Provincia
    autonoma interessata. Decorso tale termine senza che sia stato deliberato il diniego, le Camere possono adottare la
    legge costituzionale».
    Art. 39.
    (Modifiche all’articolo 117 della Costituzione)
    1. All’articolo 117 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli
    derivanti dall’ordinamento comunitario».
    2. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, alla lettera a) sono aggiunte, in fi


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    ———– XIV LEGISLATURA ———–
    SENATO DELLA REPUBBLICA
    N. 2544-D
    LEGGE COSTITUZIONALE
    \"Modifiche alla Parte II della Costituzione\"
    (Testo approvato in via definitiva dal Senato della Repubblica il 16 novembre 2005
    delibera parlamentare di approvazione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2005, n. 269)
    Avvertenza
    Il testo è stato approvato dal Parlamento in seconda votazione a maggioranza assoluta,
    ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera.
    Di conseguenza, ai sensi dell’art.138, co.2, Cost., la legge «è sottoposta a referendum popolare,
    qualora entro tre mesi dalla [...] pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una
    Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum
    non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi»
    ____________________
    Capo I
    MODIFICHE AL TITOLO IDELLA PARTE II DELLACOSTITUZIONE
    Art. 1.
    (Senato federale della Repubblica)
    1. All’articolo 55 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato federale della Repubblica».
    Art. 2.
    (Camera dei deputati)
    1. L’articolo 56 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 56. – La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto.
    La Camera dei deputati è composta da cinquecentodiciotto deputati elettivi, diciotto dei quali eletti nella
    circoscrizione Estero, e dai deputati a vita di cui all’articolo 59.
    Sono eleggibili a deputati tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i ventuno anni di età .
    La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni, fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si
    effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della
    popolazione, per cinquecento e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla
    base dei quozienti interi e dei più alti resti».
    Art. 3.
    (Struttura del Senato federale della Repubblica)
    1. L’articolo 57 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 57. – Il Senato federale della Repubblica è eletto a suffragio universale e diretto su base regionale.
    Il Senato federale della Repubblica è composto da duecentocinquantadue senatori eletti in ciascuna Regione
    contestualmente all’elezione del rispettivo Consiglio regionale o Assemblea regionale e, per la Regione Trentino-
    Alto Adige/Südtirol, dei Consigli delle Province autonome.
    L’elezione del Senato federale della Repubblica è disciplinata con legge dello Stato, che garantisce la
    rappresentanza territoriale da parte dei senatori.
    Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a sei; il Molise ne ha due, la Valle d’Aosta/Vallèe
    d’Aoste uno.
    La ripartizione dei seggi tra le Regioni, previa applicazione delle disposizioni del quarto comma, si effettua in
    proporzione alla popolazione delle Regioni, quale risulta dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti
    interi e dei più alti resti.
    2
    Partecipano all’attività del Senato federale della Repubblica, senza diritto di voto, secondo le modalità previste dal
    suo regolamento, rappresentanti delle Regioni e delle autonomie locali. All’inizio di ogni legislatura regionale,
    ciascun Consiglio o Assemblea regionale elegge un rappresentante tra i propri componenti e ciascun Consiglio delle
    autonomie locali elegge un rappresentante tra i sindaci e i presidenti di Provincia o di Città metropolitana della
    Regione. Per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol i Consigli delle Province autonome e i rispettivi Consigli
    delle autonomie locali eleggono ciascuno un proprio rappresentante».
    Art. 4.
    (Requisiti per l’eleggibilità a senatore)
    1. L’articolo 58 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 58. – Sono eleggibili a senatori di una Regione gli elettori che hanno compiuto i venticinque anni di età e
    hanno ricoperto o ricoprono cariche pubbliche elettive in enti territoriali locali o regionali, all’interno della Regione,
    o sono stati eletti senatori o deputati nella Regione o risiedono nella Regione alla data di indizione delle elezioni».
    Art. 5.
    (Deputati di diritto e a vita)
    1. All’articolo 59, primo comma, della Costituzione, la parola: «senatore» è sostituita dalla seguente: «deputato».
    2. All’articolo 59 della Costituzione, il secondo comma è sostituito dal seguente:
    «Il Presidente della Repubblica può nominare deputati a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi
    meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero totale dei deputati di nomina presidenziale non
    può in alcun caso essere superiore a tre».
    Art. 6.
    (Durata in carica dei senatori e della Camera dei deputati)
    1. L’articolo 60 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 60. – La Camera dei deputati è eletta per cinque anni.
    I senatori eletti in ciascuna Regione o Provincia autonoma rimangono in carica fino alla data della proclamazione
    dei nuovi senatori della medesima Regione o Provincia autonoma.
    La durata della Camera dei deputati, di ciascun Consiglio o Assemblea regionale e dei Consigli delle Province
    autonome non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra. Con la proroga di ciascun
    Consiglio o Assemblea regionale e dei Consigli delle Province autonome sono prorogati anche i senatori in carica».
    Art. 7.
    (Elezione della Camera dei deputati)
    1. L’articolo 61 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 61. – L’elezione della Camera dei deputati ha luogo entro settanta giorni dalla fine della precedente. La prima
    riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalla elezione.
    Finché non è riunita la nuova Camera dei deputati sono prorogati i poteri della precedente».
    Art. 8.
    (Presidenza della Camera dei deputati e del Senato federale della Repubblica)
    1. All’articolo 63 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «Ciascuna Camera elegge fra i suoi componenti il Presidente e l’Ufficio di Presidenza. Il Presidente è eletto con la
    maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta
    dei componenti. Il regolamento del Senato federale della Repubblica disciplina le modalità di rinnovo anche
    periodico dell’Ufficio di Presidenza».
    Art. 9.
    (Modalità di funzionamento delle Camere)
    1. L’articolo 64 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 64. – La Camera dei deputati adotta il proprio regolamento con la maggioranza dei tre quinti dei suoi
    componenti. Il Senato federale della Repubblica adotta il proprio regolamento con la maggioranza assoluta dei suoi
    componenti.
    3
    Le sedute sono pubbliche; tuttavia ciascuna delle due Camere e il Parlamento in seduta comune possono deliberare
    di riunirsi in seduta segreta.
    Le deliberazioni della Camera dei deputati, del Senato federale della Repubblica e del Parlamento in seduta comune
    non sono valide se non è presente la maggioranza dei loro componenti e se non sono adottate a maggioranza dei
    presenti, salvo che la Costituzione prescriva una maggioranza speciale. Le deliberazioni del Senato federale della
    Repubblica non sono altresì valide se non sono presenti senatori espressi da almeno un terzo delle Regioni.
    Il regolamento della Camera dei deputati garantisce le prerogative del Governo e della maggioranza ed i diritti delle
    opposizioni. Riserva a deputati appartenenti a gruppi di opposizione la Presidenza delle commissioni, diverse da
    quelle di cui agli articoli 70, terzo comma, e 72, primo comma, delle Giunte e degli organismi interni diversi dal
    comitato di cui all’articolo 70, sesto comma, cui sono attribuiti compiti ispettivi, di controllo o di garanzia.
    Il regolamento del Senato federale della Repubblica garantisce i diritti delle minoranze.
    Il regolamento del Senato federale della Repubblica disciplina le modalità ed i termini per l’espressione del parere
    che ogni Consiglio o Assemblea regionale o Consiglio delle Province autonome può esprimere, sentito il Consiglio
    delle autonomie locali, sui disegni di legge di cui all’articolo 70, secondo comma.
    I membri del Governo, anche se non fanno parte delle Camere, hanno diritto e, se richiesti, obbligo di assistere alle
    sedute. Devono essere sentiti ogni volta che lo richiedono. I regolamenti parlamentari stabiliscono i casi nei quali il
    Governo deve essere comunque rappresentato dal Primo ministro o dal Ministro competente».
    Art. 10.
    (Ineleggibilità ed incompatibilità )
    1. All’articolo 65 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «La legge, approvata ai sensi dell’articolo 70, terzo comma, determina i casi di ineleggibilità e incompatibilità con
    l’ufficio di deputato o di senatore».
    Art. 11.
    (Giudizio sui titoli di ammissione dei deputati e dei senatori)
    1. L’articolo 66 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 66. – Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di
    ineleggibilità e di incompatibilità , entro termini stabiliti dal proprio regolamento. L’insussistenza dei titoli o la
    sussistenza delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità dei parlamentari proclamati sono accertate
    con deliberazione adottata dalla Camera di appartenenza a maggioranza dei propri componenti».
    Art. 12.
    (Divieto di mandato imperativo)
    1. L’articolo 67 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 67. – Ogni deputato e ogni senatore rappresenta la Nazione e la Repubblica ed esercita le proprie funzioni
    senza vincolo di mandato».
    Art. 13.
    (Indennità parlamentare)
    1. L’articolo 69 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 69. – I membri delle Camere ricevono un’identica indennità stabilita dalla legge, approvata ai sensi
    dell’articolo 70, terzo comma.
    La legge disciplina i casi di non cumulabilità delle indennità o emolumenti derivanti dalla titolarità contestuale di
    altre cariche pubbliche».
    Art. 14.
    (Formazione delle leggi)
    1. L’articolo 70 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 70. – La Camera dei deputati esamina i disegni di legge concernenti le materie di cui all’articolo 117, secondo
    comma, fatto salvo quanto previsto dal terzo comma del presente articolo. Dopo l’approvazione da parte della
    Camera, a tali disegni di legge il Senato federale della Repubblica, entro trenta giorni, può proporre modifiche, sulle
    4
    quali la Camera decide in via definitiva. I termini sono ridotti alla metà per i disegni di legge di conversione dei
    decreti-legge.
    Il Senato federale della Repubblica esamina i disegni di legge concernenti la determinazione dei princìpi
    fondamentali nelle materie di cui all’articolo 117, terzo comma, fatto salvo quanto previsto dal terzo comma del
    presente articolo. Dopo l’approvazione da parte del Senato, a tali disegni di legge la Camera dei deputati, entro
    trenta giorni, può proporre modifiche, sulle quali il Senato decide in via definitiva. I termini sono ridotti alla metÃ
    per i disegni di legge di conversione dei decreti-legge.
    La funzione legislativa dello Stato è esercitata collettivamente dalle due Camere per l’esame dei disegni di legge
    concernenti le materie di cui all’articolo 117, secondo comma, lettere m) e p), e 119, l’esercizio delle funzioni di cui
    all’articolo 120, secondo comma, il sistema di elezione della Camera dei deputati e per il Senato federale della
    Repubblica, nonché nei casi in cui la Costituzione rinvia espressamente alla legge dello Stato o alla legge della
    Repubblica, di cui agli articoli 117, commi quinto e nono, 118, commi secondo e quinto, 122, primo comma, 125,
    132, secondo comma, e 133, secondo comma. Se un disegno di legge non è approvato dalle due Camere nel
    medesimo testo i Presidenti delle due Camere possono convocare, d’intesa tra di loro, una commissione, composta
    da trenta deputati e da trenta senatori, secondo il criterio di proporzionalità rispetto alla composizione delle due
    Camere, incaricata di proporre un testo unificato da sottoporre al voto finale delle due Assemblee. I Presidenti delle
    Camere stabiliscono i termini per l’elaborazione del testo e per le votazioni delle due Assemblee.
    Qualora il Governo ritenga che proprie modifiche a un disegno di legge, sottoposto all’esame del Senato federale
    della Repubblica ai sensi del secondo comma, siano essenziali per l’attuazione del suo programma approvato dalla
    Camera dei deputati, ovvero per la tutela delle finalità di cui all’articolo 120, secondo comma, il Presidente della
    Repubblica, verificati i presupposti costituzionali, può autorizzare il Primo ministro ad esporne le motivazioni al
    Senato, che decide entro trenta giorni. Se tali modifiche non sono accolte dal Senato, il disegno di legge è trasmesso
    alla Camera che decide in via definitiva a maggioranza assoluta dei suoi componenti sulle modifiche proposte.
    L’autorizzazione da parte del Presidente della Repubblica di cui al quarto comma può avere ad oggetto
    esclusivamente le modifiche proposte dal Governo ed approvate dalla Camera dei deputati ai sensi del secondo
    periodo del secondo comma.
    I Presidenti del Senato federale della Repubblica e della Camera dei deputati, d’intesa tra di loro, decidono le
    eventuali questioni di competenza tra le due Camere, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti, in ordine
    all’esercizio della funzione legislativa. I Presidenti possono deferire la decisione ad un comitato paritetico, composto
    da quattro deputati e da quattro senatori, designati dai rispettivi Presidenti. La decisione dei Presidenti o del comitato
    non è sindacabile in alcuna sede. I Presidenti delle Camere, d’intesa tra di loro, su proposta del comitato,
    stabiliscono sulla base di norme previste dai rispettivi regolamenti i criteri generali secondo i quali un disegno di
    legge non può contenere disposizioni relative a materie per cui si dovrebbero applicare procedimenti diversi».
    Art. 15.
    (Iniziativa legislativa)
    1. All’articolo 71 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «L’iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun memb ro delle Camere nell’ambito delle rispettive
    competenze ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale».
    Art. 16.
    (Procedure legislative ed organizzazione per commissioni)
    1. L’articolo 72 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 72. – Ogni disegno di legge, presentato alla Camera competente ai sensi dell’articolo 70, è secondo le norme
    del suo regolamento esaminato da una commissione e poi dall’Assemblea, che l’approva articolo per articolo e con
    votazione finale.
    Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l’urgenza, le modalità e
    i termini entro cui deve essere avviato l’esame delle proposte di legge di iniziativa popolare.
    Può altresì stabilire in quali casi e forme l’esame e l’approvazione dei disegni di legge, di cui all’articolo 70, terzo
    comma, sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi
    parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso
    all’Assemblea, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto della commissione richiedono
    che sia discusso o votato dall’Assemblea oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole
    dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle commissioni.
    La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte dell’Assemblea è sempre adottata per i disegni di
    legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa.
    Su richiesta del Governo sono iscritti all’ordine del giorno delle Camere e votati entro tempi certi, secondo le norme
    5
    dei rispettivi regolamenti, i disegni di legge presentati o fatti propri dal Governo stesso. Il Governo può inoltre
    chiedere che, decorso il termine, la Camera dei deputati deliberi articolo per articolo e con votazione finale sul testo
    proposto o fatto proprio dal Governo. I regolamenti parlamentari stabiliscono altresì le modalità di iscrizione
    all’ordine del giorno di proposte e iniziative indicate dalle opposizioni alla Camera e dalle minoranze al Senato,
    determinandone i tempi di esame.
    Il Senato federale della Repubblica, secondo le norme del proprio regolamento, è organizzato in commissioni.
    Esprime il parere, secondo le norme del proprio regolamento, ai fini dell’adozione del decreto di scioglimento di un
    Consiglio regionale o di rimozione di un Presidente di Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 126, primo comma.
    Le proposte di legge di iniziativa delle Regioni e delle Province autonome sono poste all’ordine del giorno della
    Camera competente nei termini stabiliti dal proprio regolamento, con priorità per quelle adottate da più Regioni e
    Province autonome in coordinamento tra di loro».
    Art. 17.
    (Procedure legislative in casi particolari)
    1. All’articolo 73, secondo comma, della Costituzione, dopo le parole: «dei propri componenti,» sono inserite le
    seguenti: «e secondo le rispettive competenze ai sensi dell’articolo 70,».
    2. A ll’articolo 74, secondo comma, della Costituzione, dopo le parole: «Se le Camere» sono inserite le seguenti: «,
    secondo le rispettive competenze ai sensi dell’articolo 70,».
    3. All’articolo 77, primo comma, della Costituzione, dopo le parole: «delegazione delle Camere,» sono inserite le
    seguenti: «secondo le rispettive competenze ai sensi dell’articolo 70,».
    4. All’articolo 77, secondo comma, della Costituzione, le parole da: «alle Camere» fino alla fine del comma sono
    sostituite dalle seguenti: «alle Camere competenti ai sensi dell’articolo 70, che si riuniscono entro cinque giorni. La
    Camera dei deputati, anche se sciolta, è appositamente convocata».
    5. All’articolo 77, terzo comma, della Costituzione, dopo le parole: «Le Camere» sono inserite le seguenti: «,
    secondo le rispettive competenze ai sensi dell’articolo 70,».
    Art. 18.
    (Decreti legislativi)
    1. All’articolo 76 della Costituzione è aggiunto, in fine, il seguente comma:
    «I progetti dei decreti legislativi, predisposti dal Governo, sono sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari
    competenti secondo le norme dei regolamenti di ciascuna Camera».
    Art. 19.
    (Ratifica dei trattati internazionali)
    1. L’articolo 80 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 80. – È autorizzata con legge, approvata ai sensi dell’articolo 70, primo comma, la ratifica dei trattati
    internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del
    territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi».
    Art. 20.
    (Bilanci e rendiconto)
    1. All’articolo 81 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «Sono approvati ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo ai sensi dell’articolo 70,
    primo comma».
    Art. 21.
    (Commissioni parlamentari d’inchiesta)
    1. All’articolo 82, secondo comma, della Costituzione, l’ultimo periodo è sostituito dai seguenti: «La Commissione
    d’inchiesta istituita dalla Camera dei deputati ovvero con legge approvata dalle Camere ai sensi dell’articolo 70,
    terzo comma, procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. Il
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    Presidente della Commissione d’inchiesta istituita dalla Camera è scelto tra deputati appartenenti a gruppi di
    opposizione».
    Capo II
    MODIFICHE AL TITOLO II DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 22.
    (Elezione del Presidente della Repubblica)
    1. L’articolo 83 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 83. – Il Presidente della Repubblica è eletto dall’Assemblea della Repubblica, presieduta dal Presidente della
    Camera dei deputati, costituita dai componenti delle due Camere, dai Presidenti delle Giunte delle Regioni e delle
    Province autonome di Trento e di Bolzano e dai delegati eletti dal Consiglio o dall’Assemblea regionale. Ciascun
    Consiglio o Assemblea regionale elegge due delegati. Per il Trentino-Alto Adige/Südtirol ciascun Consiglio
    provinciale elegge un delegato. La Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste ha un solo delegato. Ciascun Consiglio o
    Assemblea regionale elegge altresì un numero ulteriore di delegati in ragione di un delegato per ogni milione di
    abitanti nella Regione. L’elezione di tutti i delegati avviene in modo che sia assicurata comunque la rappresentanza
    delle minoranze.
    Il Presidente della Repubblica è eletto a scrutinio segreto con la maggioranza dei due terzi dei componenti
    l’Assemblea della Repubblica. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei componenti.
    Dopo il quinto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti».
    Art. 23.
    (Età minima del Presidente della Repubblica)
    1. All’articolo 84, primo comma, della Costituzione, le parole: «cinquanta anni» sono sostituite dalle seguenti:
    «quaranta anni».
    Art. 24.
    (Convocazione dell’Assemblea della Repubblica)
    1. All’articolo 85 della Costituzione, i commi secondo e terzo sono sostituiti dai seguenti:
    «Sessanta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca l’Assemblea della
    Repubblica per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
    Se la Camera dei deputati è sciolta, o manca meno di tre mesi alla sua cessazione, la elezione ha luogo entro quindici
    giorni dalla riunione della Camera nuova. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica».
    Art. 25.
    (Supplenza del Presidente della Repubblica)
    1. All’articolo 86 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal
    Presidente del Senato federale della Repubblica».
    2. All’articolo 86, secondo comma, della Costituzione, le parole: «se le Camere sono sciolte o manca meno di tre
    mesi alla loro cessazione» sono sostituite dalle seguenti: «se la Camera dei deputati è sciolta o manca meno di tre
    mesi alla sua cessazione».
    Art. 26.
    (Funzioni del Presidente della Repubblica)
    1. L’articolo 87 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 87. – Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato, rappresenta la Nazione ed è garante della
    Costituzione e dell’unità federale della Repubblica.
    Può inviare messaggi alle Camere.
    Indìce le elezioni della Camera dei deputati e quelle dei senatori e fissa la prima riunione della Camera dei deputati.
    Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
    Indìce il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
    Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato e, sentiti i Presidenti delle due Camere, i presidenti
    delle Autorità indipendenti e il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.
    Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra,
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    l’autorizzazione delle Camere.
    Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo
    stato di guerra deliberato dalle Camere.
    Presiede il Consiglio superiore della magistratura e ne nomina il Vice Presidente nell’ambito dei componenti eletti
    dalle Camere.
    Può concedere grazia e commutare le pene.
    Conferisce le onorificenze della Repubblica.
    Autorizza la dichiarazione del Primo ministro al Senato federale della Repubblica, ai fini di cui all’articolo 70,
    commi quarto e quinto, dopo averne verificato la sussistenza dei presupposti costituzionali».
    Art. 27.
    (Scioglimento della Camera dei deputati)
    1. L’articolo 88 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 88. – Il Presidente della Repubblica decreta lo scioglimento della Camera dei deputati ed indìce le elezioni nei
    seguenti casi:
    a) su richiesta del Primo ministro, che ne assume la esclusiva responsabilità ;
    b) in caso di morte del Primo ministro o di impedimento permanente accertato secondo le modalità fissate dalla
    legge;
    c) in caso di dimissioni del Primo ministro;
    d) nel caso di cui all’a rticolo 94, terzo comma.
    Il Presidente della Repubblica non emana il decreto di scioglimento nei casi di cui alle lettere a), b) e c) del primo
    comma, qualora alla Camera dei deputati, entro i venti giorni successivi, venga presentata e approvata con votazione
    per appello nominale dai deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla
    maggioranza dei componenti della Camera, una mozione nella quale si dichiari di voler continuare nell’attuazione
    del programma e si designi un nuovo Primo ministro. In tale caso, il Presidente della Repubblica nomina il nuovo
    Primo ministro designato».
    Art. 28.
    (Modifica all’articolo 89 della Costituzione)
    1. All’articolo 89, secondo comma, della Costituzione, le parole: «Presidente del Consiglio dei ministri» sono
    sostituite dalle seguenti: «Primo ministro».
    Art. 29.
    (Giuramento del Presidente della Repubblica)
    1. L’articolo 91 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 91. – Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla
    Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi all’Assemblea della Repubblica».
    Capo III
    MODIFICHE AL TITOLO III DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 30.
    (Governo e Primo ministro)
    1. L’articolo 92 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 92. – Il Governo della Repubblica è composto dal Primo ministro e dai ministri, che costituiscono insieme il
    Consiglio dei ministri.
    La candidatura alla carica di Primo ministro avviene mediante collegamento con i candidati ovvero con una o più
    liste di candidati all’elezione della Camera dei deputati, secondo modalità stabilite dalla legge. La legge disciplina
    l’elezione dei deputati in modo da favorire la formazione di una maggioranza, collegata al candidato alla carica di
    Primo ministro.
    Il Presidente della Repubblica, sulla base dei risultati delle elezioni della Camera dei deputati, nomina il Primo
    ministro».
    Art. 31.
    (Giuramento del Primo ministro e dei ministri)
    8
    1. L’articolo 93 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 93. – Il Primo ministro e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del
    Presidente della Repubblica».
    Art. 32.
    (Governo in Parlamento)
    1. L’articolo 94 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 94. – Il Primo ministro illustra il programma di legislatura e la composizione del Governo alle Camere entro
    dieci giorni dalla nomina. La Camera dei deputati si esprime con un voto sul programma. Il Primo ministro ogni
    anno presenta il rapporto sulla sua attuazione e sullo stato del Paese.
    Il Primo ministro può porre la questione di fiducia e chiedere che la Camera dei deputati si esprima, con priorità su
    ogni altra proposta, con voto conforme alle proposte del Governo, nei casi previsti dal suo regolamento. La
    votazione ha luogo per appello nominale. In caso di voto contrario, il Primo ministro si dimette. Non è comunque
    ammessa la questione di fiducia sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale.
    In qualsiasi momento la Camera dei deputati può obbligare il Primo ministro alle dimissioni, con l’approvazione di
    una mozione di sfiducia. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un quinto dei componenti della
    Camera dei deputati, non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione, deve essere
    votata per appello nominale e approvata dalla maggioranza assoluta dei componenti. Nel caso di approvazione, il
    Primo ministro si dimette e il Presidente della Repubblica decreta lo scioglimento della Ca mera dei deputati ed
    indìce le elezioni.
    Il Primo ministro si dimette altresì qualora la mozione di sfiducia sia stata respinta con il voto determinante di
    deputati non appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni. In tale caso si applica l’articolo 88, secondo
    comma.
    Qualora sia presentata e approvata una mozione di sfiducia, con la designazione di un nuovo Primo ministro, da
    parte dei deputati appartenenti alla maggioranza espressa dalle elezioni in numero non inferiore alla maggioranza dei
    componenti della Camera, il Primo ministro si dimette e il Presidente della Repubblica nomina il Primo ministro
    designato dalla mozione. La mozione non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua
    presentazione e deve essere votata per appello nominale».
    Art. 33.
    (Poteri del Primo ministro e dei ministri)
    1. L’articolo 95 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 95. – I ministri sono nominati e revocati dal Primo ministro.
    Il Primo ministro determina la politica generale del Governo e ne è responsabile. Garantisce l’unità di indirizzo
    politico e amministrativo, dirigendo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri.
    I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri e individualmente degli atti dei loro
    dicasteri.
    La legge provvede all’ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e
    l’organizzazione dei ministeri».
    Art. 34.
    (Disposizioni sui reati ministeriali)
    1. L’articolo 96 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 96. – Il Primo ministro e i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi
    nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato federale della
    Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale».
    Art. 35.
    (Autorità amministrative indipendenti nazionali)
    1. Dopo l’articolo 98 della Costituzione, è inserito il seguente:
    «Art. 98-bis. – Per lo svolgimento di attività di garanzia o di vigilanza in materia di diritti di libertà garantiti dalla
    Costituzione e su materie di competenza dello Stato, ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, la legge approvata
    ai sensi dell’articolo 70, terzo comma, può istituire apposite Autorità indipendenti, stabilendone la durata del
    mandato, i requisiti di eleggibilità e le condizioni di indipendenza.
    Le Autorità riferiscono alle Camere sui risultati delle attività svolte».
    9
    Capo IV
    MODIFICHE AL TITOLO IV DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 36.
    (Elezione del Consiglio superiore della magistratura)
    1. All’articolo 104, quarto comma, della Costituzione, le parole: «e per un terzo dal Parlamento in seduta comune»
    sono sostituite dalle seguenti: «per un sesto dalla Camera dei deputati e per un sesto dal Senato federale della
    Repubblica».
    2. All’articolo 104 della Costituzione, il quinto comma è abrogato.
    Capo V
    MODIFICHE AL TITOLO V DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 37.
    (Modifiche all’articolo 114 della Costituzione)
    1. La denominazione del titolo V della Parte II della Costituzione è sostituita dalla seguente: «Comuni, Province,
    Città metropolitane, Regioni e Stato».
    2. All’articolo 114, primo comma, della Costituzione, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, che esercitano le
    loro funzioni secondo i princìpi di leale collaborazione e di sussidiarietà ».
    3. All’articolo 114 della Costituzione, il terzo comma è sostituito dal seguente:
    «Roma è la capitale della Repubblica e dispone di forme e condizioni particolari di autonomia, anche normativa,
    nelle materie di competenza regionale, nei limiti e con le modalità stabiliti dallo statuto della Regione Lazio».
    Art. 38.
    (Approvazione degli statuti delle Regioni speciali)
    1. All’articolo 116, primo comma, della Costituzione, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «previa intesa con la
    Regione o Provincia autonoma interessata sul testo approvato dalle due Camere in prima deliberazione. Il diniego
    alla proposta di intesa può essere manifestato entro tre mesi dalla trasmissione del testo, con deliberazione a
    maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio o Assemblea regionale o del Consiglio della Provincia
    autonoma interessata. Decorso tale termine senza che sia stato deliberato il diniego, le Camere possono adottare la
    legge costituzionale».
    Art. 39.
    (Modifiche all’articolo 117 della Costituzione)
    1. All’articolo 117 della Costituzione, il primo comma è sostituito dal seguente:
    «La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli
    derivanti dall’ordinamento comunitario». (SEGUE)


  10. #10
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    (CONTINUA)
    2. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, alla lettera a) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:
    «promozione internazionale del sistema economico e produttivo nazionale;».
    3. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, alla lettera e) sono premesse le seguenti parole: «politica
    monetaria,»; dopo le parole: «tutela del risparmio» sono inserite le seguenti: «e del credito»; dopo le parole: «tutela
    della concorrenza» sono inserite le seguenti: «e organizzazioni comuni di mercato».
    4. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, alla lettera h), dopo le parole: «polizia amministrativa» sono
    inserite le seguenti: «regionale e».
    5. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, dopo la lettera m) è inserita la seguente:
    «m-bis) norme generali sulla tutela della salute; sicurezza e qualità alimentari».
    6. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, alla lettera o) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:
    «sicurezza del lavoro;».
    7. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, alla lettera p) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole:
    «ordinamento della capitale;».
    8. All’articolo 117, secondo comma, della Costituzione, dopo la lettera s) sono aggiunte le seguenti:
    10
    «s-bis) grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale e relative norme di sicurezza;
    s-ter) ordinamento della comunicazione;
    s-quater) ordinamento delle professioni intellettuali; ordinamento sportivo nazionale;
    s-quinquies) produzione strategica, trasporto e distribuzione nazionali dell’energia».
    9. All’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, sono apportate le seguenti modificazioni:
    a) sono soppresse le parole: «e sicurezza»;
    b) sono soppresse le parole: «tutela della salute;»;
    c) dopo le parole: «ordinamento sportivo» è inserita la seguente: «regionale»;
    d) le parole: «grandi reti di trasporto e di navigazione» sono sostituite dalle seguenti: «reti di trasporto e di
    navigazione»;
    e) le parole: «ordinamento della comunicazione» sono sostituite dalle seguenti: «comunicazione di interesse
    regionale, ivi compresa l’emittenza in ambito regionale; promozione in ambito regionale dello sviluppo delle
    comunicazioni elettroniche»;
    f) le parole: «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia» sono sostituite dalle seguenti:
    «produzione, trasporto e distribuzione dell’energia»;
    g) le parole: «casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e
    agrario a carattere regionale» sono sostituite dalle seguenti: «istituti di credito a carattere regionale».
    10. All’articolo 117 della Costituzione, il quarto comma è sostituito dal seguente:
    «Spetta alle Regioni la potestà legislativa esclusiva nelle seguenti materie:
    a) assistenza e organizzazione sanitaria;
    b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l’autonomia delle istituzioni
    scolastiche;
    c) definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione;
    d) polizia amministrativa regionale e locale;
    e) ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato».
    11. All’articolo 117 della Costituzione, l’ottavo comma è sostituito dal seguente:
    «La Regione interessata ratifica con legge le intese della Regione medesima con altre Regioni per il miglior
    esercizio delle proprie funzioni amministrative, prevedendo anche l’istituzione di organi amministrativi comuni».
    Art. 40.
    (Modifica dell’articolo 118 della Costituzione)
    1. L’articolo 118 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 118. – Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario,
    siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei princìpi di sussidiarietà ,
    differenziazione ed adeguatezza.
    I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite
    con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
    La legge, approvata ai sensi dell’articolo 70, terzo comma, istituisce la Conferenza Stato-Regioni per realizzare la
    leale collaborazione e per promuovere accordi ed intese. Per le medesime finalità , può istituire altre Conferenze tra
    lo Stato e gli enti di cui all’articolo 114.
    Ai Comuni, alle Province e alle Città metropolitane è garantita l’autonomia nell’esercizio delle funzioni
    amministrative, nell’ambito delle leggi statali o regionali.
    La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del
    secondo comma dell’articolo 117, e disciplina inoltre forme di coordinamento con riferimento alla tutela dei beni
    culturali ed alla ricerca scientifica e tecnologica. Disciplina altresì forme di coordinamento con riferimento alle
    grandi reti strategiche di trasporto e di navigazione di interesse nazionale.
    Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato riconoscono e favoriscono l’autonoma iniziativa dei
    cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di
    sussidiarietà , anche attraverso misure fiscali. Essi riconoscono e favoriscono altresì l’autonoma iniziativa degli enti
    di autonomia funzionale per le medesime attività e sulla base del medesimo principio. L’ordinamento generale degli
    enti di autonomia funzionale è definito con legge approvata ai sensi dell’articolo 70, primo comma.
    La legge, approvata ai sensi dell’articolo 70, terzo comma, favorisce l’esercizio in forma associata delle funzioni dei
    piccoli comuni e di quelli situati nelle zone montane, attribuendo a tali forme associative la medesima autonomia
    riconosciuta ai Comuni».
    11
    Art. 41.
    (Modifiche all’articolo 120 della Costituzione)
    1. All’articolo 120, secondo comma, della Costituzione, sono apportate le seguenti modificazioni:
    a) le parole: «Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province e dei
    Comuni» sono sostituite dalle seguenti: «Lo Stato può sostituirsi alle Regioni, alle Città metropolitane, alle Province
    e ai Comuni nell’esercizio delle funzioni loro attribuite dagli articoli 117 e 118»;
    b) dopo le parole: «dei governi locali» sono inserite le seguenti: «e nel rispetto dei princìpi di leale collaborazione e
    di sussidiarietà »;
    c) è soppresso il secondo periodo.
    Art. 42.
    (Modifiche all’articolo 122 della Costituzione)
    1. All’articolo 122, primo comma, della Costituzione, dopo le parole: «stabilisce anche» sono inserite le seguenti: «i
    criteri di composizione e».
    2. A ll’articolo 122, quinto comma, della Costituzione, al primo periodo sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «e
    non è immediatamente rieleggibile dopo il secondo mandato consecutivo».
    Art. 43.
    (Modifiche all’articolo 123 della Costituzione)
    1. All’articolo 123, secondo comma, della Costituzione, è soppresso il secondo periodo.
    2. All’articolo 123 della Costituzione, il quarto comma è sostituito dal seguente:
    «In ogni Regione, lo statuto disciplina il Consiglio delle autonomie locali, quale organo di consultazione, di
    concertazione e di raccordo fra le Regioni e gli enti locali».
    Art. 44.
    (Modifiche all’articolo 126 della Costituzione)
    1. All’articolo 126, primo comma, della Costituzione, l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: «Il decreto è
    adottato previo parere del Senato federale della Repubblica».
    2. All’articolo 126, terzo comma, della Costituzione, al primo periodo, sono soppresse le parole: « , l’impedimento
    permanente, la morte» e il secondo periodo è sostituito dai seguenti: «Non si fa luogo a dimissioni della Giunta e a
    scioglimento del Consiglio in caso di morte o impedimento permanente del Presidente della Giunta. In tale caso, lo
    statuto regionale disciplina la nomina di un nuovo Presidente, cui si applicano le disposizioni previste per il
    Presidente sostituito. In ogni caso le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio conseguono alle
    dimissioni contestuali della maggioranza dei componenti il Consiglio».
    Art. 45.
    (Leggi regionali ed interesse nazionale della Repubblica)
    1. All’articolo 127 della Costituzione, dopo il primo comma è inserito il seguente:
    «Il Governo, qualora ritenga che una legge regionale o parte di essa pregiudichi l’interesse nazionale della
    Repubblica, entro quindici giorni dalla sua pubblicazione invita la Regione a rimuovere le disposizioni
    pregiudizievoli. Qualora entro i successivi quindici giorni il Consiglio regionale non rimuova la causa del
    pregiudizio, il Governo, entro gli ulteriori quindici giorni, sottopone la questione al Parlamento in seduta comune
    che, entro gli ulteriori quindici giorni, con deliberazione adottata a maggioranza assoluta dei propri componenti, può
    annullare la legge o sue disposizioni. Il Presidente della Repubblica, entro i successivi dieci giorni, emana il
    conseguente decreto di annullamento».
    Art. 46.
    (Garanzie per le autonomie locali)
    12
    1. Dopo l’articolo 127 della Costituzione, è inserito il seguente:
    «Art. 127-bis. – I Comuni, le Province e le Città metropolitane, qualora ritengano che una legge o un atto avente
    forza di legge dello Stato o della Regione leda le proprie competenze costituzionalmente attribuite, possono
    promuovere dinanzi alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzionale. Una legge costituzionale
    disciplina le condizioni, le forme e i termini di proponibilità della questione».
    Art. 47.
    (Coordinamento interistituzionale da parte del Senato federale della Repubblica)
    1. Dopo l’articolo 127-bis della Costituzione, è inserito il seguente:
    «Art. 127-ter. – Fatte salve le competenze ammin istrative delle Conferenze di cui all’articolo 118, terzo comma, la
    legge dello Stato, approvata ai sensi dell’articolo 70, terzo comma, promuove il coordinamento tra il Senato federale
    della Repubblica e i Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni e ne disciplina forme e modalità .
    Il regolamento del Senato federale della Repubblica garantisce rapporti di reciproca informazione e collaborazione
    tra i senatori e i rappresentanti degli enti di cui al secondo comma dell’articolo 114.
    I senatori possono essere sentiti, ogni volta che lo richiedono, dal Consiglio o Assemblea della Regione ovvero dal
    Consiglio della Provincia autonoma in cui sono stati eletti con le modalità e nei casi previsti dai rispettivi
    regolamenti».
    Art. 48.
    (Modifica all’articolo 131 della Costituzione)
    1. All’articolo 131 della Costituzione, le parole: «Valle d’Aosta» e «Trentino-Alto Adige» sono sostituite,
    rispettivamente, dalle seguenti: «Valle d’Aosta/Vallèe d’Aoste» e: «Trentino-Alto Adige/Su¨dtirol».
    Art. 49.
    (Città metropolitane)
    1. All’articolo 133 della Costituzione è premesso il seguente comma:
    «L’istituzione di Città metropolitane nell’ambito di una Regione è stabilita con legge dello Stato, approvata ai sensi
    dell’articolo 70, terzo comma, su iniziativa dei Comuni interessati, sentite le Province interessate e la stessa
    Regione».
    Art. 50.
    (Abrogazione)
    1. All’articolo 116 della Costituzione, il terzo comma è abrogato.
    Capo VI
    MODIFICHE AL TITOLO VI DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE
    Art. 51.
    (Corte costituzionale)
    1. L’articolo 135 della Costituzione è sostituito dal seguente:
    «Art. 135. – La Corte costituzionale è composta da quindici giudici. Quattro giudici sono nominati dal Presidente
    della Repubblica; quattro giudici sono nominati dalle supreme magistrature ordinaria e amministrative; tre giudici
    sono nominati dalla Camera dei deputati e quattro giudici sono nominati dal Senato federale della Repubblica,
    integrato dai Presidenti delle Giunte delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano.
    I giudici della Corte costituzionale sono scelti fra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria
    ed amministrative, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni di esercizio.
    I giudici della Corte costituzionale sono nominati per nove anni, decorrenti per ciascuno di essi dal giorno del
    giuramento, e non possono essere nuovamente nominati.
    Alla scadenza del termine il giudice costituzionale cessa dalla carica e dall’esercizio delle funzioni. Nei successivi
    tre anni non può ricoprire incarichi di governo, cariche pubbliche elettive o di nomina governativa o svolgere
    funzioni in organi o enti pubblici individuati dalla legge.
    La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in carica per
    un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni caso i termini di scadenza dall’ufficio di giudice.
    13
    L’ufficio di giudice della Corte è incompatibile con quello di membro del Parlamento, di un Consiglio regionale,
    con l’esercizio della professione di avvocato e con ogni carica ed ufficio indicati dalla legge.
    Nei giudizi d’accusa contro il Presidente della Repubblica intervengono, oltre i giudici ordinari della Corte, sedici
    membri tratti a sorte da un elenco di cittadini aventi i requisiti per l’eleggibilità a deputato, che la Camera dei
    deputati compila ogni nove anni mediante elezione con le stesse modalità stabilite per la nomina dei giudici
    ordinari».
    2. All’articolo 2 della legge costituzionale 22 novembre 1967, n. 2, le parole: «dal Parlamento» sono sostituite dalle
    seguenti: «dalla Camera dei deputati».
    3. L’articolo 3 della legge costituzionale 22 novembre 1967, n. 2, è sostituito dal seguente:
    «Art. 3. – 1. I giudici della Corte costituzionale nominati dal Senato federale della Repubblica e quelli nominati
    dalla Camera dei deputati sono eletti a scrutinio segreto e con la maggioranza dei due terzi dei componenti la
    rispettiva Assemblea. Per gli scrutini successivi al terzo è sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei componenti la
    rispettiva Assemblea».
    Art. 52.
    (Referendum sulle leggi costituzionali)
    1. All’articolo 138 della Costituzione, il terzo comma è abrogato.
    Capo VII
    DISPOSIZIONI TRANSITORIE
    Art. 53.
    (Disposizioni transitorie)
    1. Le disposizioni di cui agli articoli 65, 69, 76, 84, 98-bis, 114, 116, 117, 118, 120, 122, 123, 126, terzo comma,
    127, 127-bis, 131 e 133 della Costituzione, come modificati dalla presente legge costituzionale, si applicano a
    decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale. Ogni richiamo all’articolo 70 della
    Costituzione, contenuto negli articoli 65, 69, 98-bis, 118 e 133 della Costituzione, come modificati dalla presente
    legge costituzionale, è riferito, fino all’applicazione dell’articolo 14 della presente legge costituzionale, all’articolo
    70 della Costituzione nel testo vigente alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale.
    2. Fatto salvo quanto previsto dai commi 3, 4 e 6 del presente articolo, le disposizioni di cui agli articoli 55, 56,
    primo comma, 57, primo e sesto comma, 58, 59, 60, primo comma, 61, 63, 64, 66, 67, 70, 71, 72, 73, 74, 77, 80, 81,
    82, 83, 85, 86, 87, 88, 89, 91, 92, 93, 94, 95, 96, 104, 126, primo comma, 127-ter, 135 e 138 della Costituzione,
    come modificati dalla presente legge costituzionale, e le disposizioni di cui all’articolo 51, commi 2 e 3, della
    presente legge costituzionale si applicano con riferimento alla prima legislatura successiva a quella in corso alla data
    di entrata in vigore della presente legge costituzionale. Gli articoli 56, secondo, terzo e quarto comma, 57, secondo,
    terzo, quarto e quinto comma, 60, secondo e terzo comma, della Costituzione, come modificati dalla presente legge
    costituzionale, si applicano per la successiva formazione della Camera dei deputati, nonchè del Senato federale della
    Repubblica trascorsi cinque anni dalle prime elezioni del Senato medesimo, salvo quanto previsto dai commi 4 e 7
    del presente articolo. Fino alla prima applicazione delle disposizioni costituzionali di cui al presente comma,
    continuano ad applicarsi i corrispondenti articoli della Costituzione nel testo vigente alla data di entrata in vigore
    della presente legge costituzionale.
    3. Fino all’adeguamento della legislazione elettorale, ivi comprese le norme concernenti le elezioni nella
    circoscrizione Estero, alle disposizioni di cui all’articolo 92, secondo comma, della Costituzione, come modificato
    dalla presente legge costituzionale:
    a) a decorrere dalla prima legislatura della Ca mera dei deputati successiva a quella in corso alla data di entrata in
    vigore della presente legge costituzionale, il Governo, entro dieci giorni dalla sua formazione, si presenta alla
    Camera per ottenerne la fiducia; la Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per
    appello nominale;
    b) non si applica il quarto comma dell’articolo 70 della Costituzione, come modificato dalla presente legge
    costituzionale;
    c) ai fini dello scioglimento della Camera dei deputati si applica l’articolo 88 della Costituzione, nel testo vigente
    alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale.
    4. In sede di prima applicazione della presente legge costituzionale:
    a) le prime elezioni del Senato federale della Repubblica, successive alla data di entrata in vigore della medesima
    legge, sono indette dal Presidente della Repubblica, che ne fissa la prima riunione non oltre il ventesimo giorno dalle
    elezioni medesime, hanno luogo contestualmente a quelle della Camera dei deputati ed i senatori così eletti durano
    in carica per cinque anni; sono eleggibili a senatori di una Regione o Provincia autonoma gli elettori che hanno
    14
    compiuto i quaranta anni di età ; sono eletti nella circoscrizione Estero solamente i diciotto deputati di cui all’articolo
    56, secondo comma, della Costituzione, come modificato dalla presente legge costituzionale; ai fini
    dell’applicazione dell’articolo 56, quarto comma, della Costituzione, la ripartizione dei seggi fra le circoscrizioni,
    fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione Estero, si effettua dividendo per seicentododici il numero
    degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione;
    b) alla scadenza dei cinque anni di cui alla lettera a) hanno luogo le nuove elezioni del Senato federale della
    Repubblica, nella composizione di cui all’articolo 57 della Costituzione, come modificato dalla presente legge
    costituzionale; sono eleggibili a senatori di una Regione o Provincia autonoma gli elettori che hanno comp iuto i
    venticinque anni di età ;
    c) la legislatura di ciascuna Assemblea o Consiglio regionale e di Provincia autonoma, in carica trascorsi trenta mesi
    dalla data di indizione delle prime elezioni di cui alla lettera a), dura fino alla data di indizione delle nuove elezioni
    di cui alla lettera b); è fatto salvo il caso di scioglimento ai sensi del comma 5;
    d) le nuove elezioni di cui alla lettera b) sono indette dal Presidente della Repubblica, che fissa la prima riunione del
    Senato federale della Repubblica entro il ventesimo giorno dalle elezioni medesime, ed hanno luogo
    contestualmente a quelle di tutte le Assemblee o Consigli regionali o di Provincia autonoma, in carica alla data delle
    elezioni, che sono conseguentemente sciolti.
    5. Con esclusivo riferimento al quinquennio successivo alle prime elezioni del Senato federale della Repubblica, di
    cui alla lettera a) del comma 4, in caso di scioglimento del Consiglio o Assemblea regionale o dei Consigli delle
    Province autonome in base all’articolo 126 o ad altra norma costituzionale, la durata della successiva legislatura
    regionale o provinciale è ridotta conseguentemente, in modo da assicurare, nelle nuove elezioni del Senato federale
    della Repubblica, la contestualità di cui all’articolo 57, secondo comma, della Costituzione, come modificato dalla
    presente legge costituzionale.
    6. Per le prime elezioni del Presidente della Repubblica successive alla data di entrata in vigore della presente legge
    costituzionale, il termine di quindici giorni di cui all’articolo 85, terzo comma, della Costituzione, come modificato
    dalla presente legge costituzionale, è fissato in quarantacinque giorni.
    7. Per le elezioni del Senato federale della Repubblica e della Camera dei deputati, successive alla data di entrata in
    vigore della presente legge costituzionale, e fino all’adeguamento della legislazione elettorale alle disposizioni della
    presente legge costituzionale, trovano applicazione le leggi elettorali per il Senato della Repubblica e la Camera dei
    deputati, vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale.
    8. Le disposizioni dei regolamenti parlamentari vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge
    costituzionale continuano ad applicarsi fino alla data di entrata in vigore delle loro modificazioni conseguenti alla
    medesima legge. Le norme regolamentari incompatibili con la presente legge costituzionale cessano di avere
    efficacia a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge medesima. Fino alla determinazione dei criteri
    generali di cui all’articolo 70, sesto comma, della Costituzione, come modificato dalla presente legge costituzionale,
    il Presidente di ciascuna Camera verifica che un disegno di legge non contenga disposizioni relative a materie per
    cui si dovrebbero applicare procedimenti diversi.
    9. Le funzioni attribuite ai Consigli delle autonomie locali da disposizioni costituzionali sono esercitate dal
    rispettivo Consiglio o Assemblea regionale o Consiglio della Provincia autonoma, fino alla data della istituzione di
    ciascun Consiglio delle autonomie locali.
    10. In sede di prima applicazione dell’articolo 135 della Costituzione, come modificato dalla presente legge
    costituzionale, alla scadenza del termine dei giudici della Corte costituzionale già eletti dal Parlamento in seduta
    comune e alle prime scadenze del termine di un giudice già eletto dalla suprema magistratura ordinaria e di un
    giudice già nominato dal Presidente della Repubblica, al Senato federale della Repubblica, integrato dai Presidenti
    delle Giunte delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, e alla Camera dei deputati è attribuita
    alternativamente l’elezione di ciascun giudice in scadenza. Al Senato è attribuita l’elezione del primo giudice in
    scadenza.
    11. Il quarto comma dell’articolo 135 della Costituzione, come sostituito dall’articolo 51 della presente legge
    costituzionale, non si applica nei confronti dei giudici costituzionali in carica alla data di entrata in vigore della
    presente legge costituzionale.
    12. In caso di cessazione anticipata dall’incarico di singoli componenti del Consiglio superiore della magistratura,
    già eletti dal Parlamento in seduta comune, il Senato federale della Repubblica procede alle conseguenti elezioni
    suppletive fino alla concorrenza del numero di componenti di sua competenza, ai sensi dell’articolo 104, quarto
    comma, della Costituzione, come modificato dall’articolo 36 della presente legge costituzionale.
    13. Nei cinque anni successivi alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale si possono, con leggi
    costituzionali, formare nuove Regioni con un minimo di un milione di abitanti, a modificazione dell’elenco di cui
    all’articolo 131 della Costituzione, come modificato dalla presente legge costituzionale, senza il concorso delle
    condizioni richieste dal primo comma dell’articolo 132 della Costituzione, fermo restando l’obbligo di sentire le
    popolazioni interessate.
    14. Le popolazioni interessate di cui al comma 13 sono costituite dai cittadini residenti nei Comuni o nelle Province
    15
    di cui si propone il distacco dalla Regione.
    15. I senatori a vita in carica alla data di inizio della prima legislatura successiva a quella in corso alla data di entrata
    in vigore della presente legge costituzionale permangono in carica presso il Senato federale della Repubblica.
    16. All’articolo 5 della legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1, sono apportate le seguenti modificazioni:
    a) al comma 2, lettera b), sono soppresse le parole: «, impedimento permanente o morte»;
    b) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
    «2-bis. Nel caso di impedimento permanente o morte del Presidente della Giunta, il Consiglio nomina un nuovo
    Presidente».
    17. Le disposizioni di cui al comma 16 si applicano in via transitoria anche nei confronti delle Regioni nelle quali,
    alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale, siano già entrati in vigore i nuovi statuti regionali, ai
    sensi della legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1.
    18. All’articolo 1, comma 3, della legge costituzionale 31 gennaio 2001, n. 2, nel primo periodo le parole: «il primo
    rinnovo» sono sostituite dalle seguenti: «i rinnovi» e la parola: «successivo» è sostituita dalla seguente:
    «successivi».
    Art. 54.
    (Regioni a statuto speciale)
    1. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 38, sino all’adeguamento dei rispettivi statuti di autonomia le
    disposizioni di cui al capo V della presente legge costituzionale si applicano anche alle Regioni a statuto speciale e
    alle Province autonome di Trento e di Bolzano per le parti in cui prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a
    quelle già attribuite. Sino all’adeguamento dei rispettivi statuti le rimanenti disposizioni della presente legge
    costituzionale che interessano le Regioni si applicano anche alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome
    di Trento e di Bolzano.
    Art. 55.
    (Adeguamento degli statuti speciali)
    1. Ai fini dell’adeguamento degli statuti di cui all’articolo 54, nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province
    autonome di Trento e di Bolzano è riconosciuta parità di diritti ai cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al
    quale appartengono.
    Art. 56.
    (Trasferimento di beni e di risorse)
    1. Entro cinque anni dalla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale, il Governo assicura la
    puntuale individuazione dei beni e delle risorse da trasferire alle Regioni e agli enti locali, la loro ripartizione tra le
    Regioni e tra Regioni ed enti locali, per garantire l’effettivo esercizio delle rispettive funzioni e competenze di cui
    alla presente legge costituzionale e alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. La legge dello Stato, approvata ai
    sensi dell’articolo 70, terzo comma, della Costituzione, come modificato dalla presente legge costituzionale,
    stabilisce le modalità e i tempi per la ripartizione dei beni e delle risorse individuati e i successivi trasferimenti, che
    devono comunque essere congrui rispetto alle funzioni e alle competenze esercitate e comportano l’adeguamento
    delle amministrazioni statali, in rapporto ad eventuali compiti residui.
    Art. 57.
    (Federalismo fiscale e finanza statale)
    1. Entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale, le leggi dello Stato assicurano
    l’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione. In nessun caso l’attribuzione dell’autonomia impositiva ai Comuni,
    alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni può determinare un incremento della pressione fiscale
    complessiva. P.S. VOTA NO
    E FAI VOTARE NO

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