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Discussione: POPOLO DI M.......

  1. #1
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    Doc non dire così!! Non voglio fare lezioni di vita a nessuno, non ne sarei in grado... Ho solamente difeso un'Idea, un modo di vivere, quello dell'Ultras, difficilmente comprensibile ma con ventate di Solidarietà e di Sentimenti estremi...
    Tutti sbagliano, ma quando succede negli stadi, siamo tutti ASSASSINI.

    Ci saranno occasioni per rincontrarci, chi non abbandona la Lotta si ritrova sempre... ;-)

  2. #2
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    Magari Ajeje ;-) :-o
    Purtroppo di ferie sto messo malissimo, e poi devo accumulare per poter partire per la svezia questa estate in camper...
    Ma terrò in mente la tua proposta!

  3. #3
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    Vi allego il comunicato apparso sul nostro sito (Boys Parma 1977 - ULTRAS del parma):

    Sangue ed ipocrisia

    04 - 02 - 2007

    Venerdì sera 2 febbraio, a Catania, un agente di Polizia è rimasto ucciso durante gli scontri a margine di Catania-Palermo. La morte di una persona è un fatto irreparabile, che ferisce tutti gli uomini di cuore e di buonsenso. Ma gli uomini di buonsenso non sopportano l'ipocrisia, che puzza più della morte.
    Il dolore è di chi piange il proprio caro, agli altri spetta un rispettoso silenzio. Ma certe persone non si fermano neppure dinnanzi al più nefasto degli accadimenti. E parlano, parlano, per cercare di trarre qualche vantaggio da una tragedia. Anche questo è un crimine (per lo meno morale), si chiama: sciacallaggio.
    Parla l'ex ministro Pisanu. Parla di giustizia, lui, che chiedeva aiuti fraudolenti a Moggi. E parla di privatizzare gli stadi, perché è un affare di miliardi. Grazie ai suoi decreti, si può ora dotarli di qualsiasi struttura commerciale.
    Parlano il presidente del consiglio e il ministro dello sport. Parlano di decisioni drastiche contro un crimine, loro, gli artefici dell'indulto, quelli che garantiscono impunità ai terroristi sfuggiti alla legge.
    Parla il ministro della giustizia. Definisce gli Ultras (milioni di persone totalmente estranee ai fatti) un cancro e dice di voler salvare il calcio. Vuole salvare il calcio, lui, un ex Dc, ex ministro della destra e attuale ministro della sinistra, fautore dell'indulto e strenuo difensore dei corrotti di calciopoli (che voleva tutti amnistiati).
    Parla il presidente del Catania. Parla di ricatti, lui, che aveva \"minacciato\" di non presentare la squadra se lo Stato non avesse acconsentito a far svolgere Catania-Palermo alle 18 di venerdì (così com'è stato).
    Parlano i giornalisti, quelli che hanno coperto calciopoli 2006 e tutte le nefandezze operate per insabbiarlo; quelli rimasti in silenzio quando Paolo di Brescia veniva spedito in coma, o quando veniva ucciso Federico Aldovrandi, o quando un tifoso del Napoli finiva in coma per un lacrimogeno sparato ad altezza uomo.
    Filippo Raciti, ispettore capo di 38 anni con una moglie e due figli, non doveva essere ucciso; così come non doveva esserlo Federico, un ragazzo di soli 18 anni. Entrambi meritano giustizia; tutti la meritano. Ma la giustizia, per essere giusta, deve fondarsi su di una legge uguale per tutti (e non solo in teoria). Chi enfatizza certi fatti e ne omette altri, chi colpisce talune categorie e ne amnistia arbitrariamente altre, non fa giustizia.
    Sono state varate tante leggi speciali in merito alla \"violenza negli stadi\", alcune palesemente anti-costituzionali. Eppure non sono servite, perché erano profondamente sbagliate. Hanno colpito ingiustamente Ultras e tifosi, hanno criminalizzato chi affronta a mani nude un altro uomo, con coraggio e lealtà , secondo un preciso codice d'onore. Ed ecco, è rimasta proprio la violenza, quella che va oltre il pugno e arriva alla tragedia. Telecamere e biglietti nominali possono aver spostato il problema fuori dai cancelli, ma niente di più. Una cultura non si cambia spiando le persone.
    Ogni giorno si commettono omicidi, stragi e stupri in tutto il Paese. In Sicilia (la regione di Catania) si verifica in media più di un omicidio alla settimana. Ma lo stadio è uno dei posti più sicuri del Paese. Possono esserci alcune scazzottate tra giovani ma i fatti di sangue sono estremamente rari. In Italia si viene uccisi prevalentemente in famiglia (al primo posto), oppure dalla mafia o dalla criminalità comune; questo dicono le statistiche. Dicono che il nucleo alla base della nostra società , la famiglia, ha gli elementi sempre più instabili e in conflitto (si uccidono), e che le organizzazioni criminali dettano la loro legge in buona parte del Paese. Quisquiglie? Per questo Stato sembra di sì, perché le leggi speciali le adotta solo contro Ultras e tifosi.
    Domenica 28 gennaio a Luzzi (Calabria), il dirigente di una società calcistica è rimasto ucciso a causa delle percosse subite in una rissa, scoppiata al termine di Cancellese-Sammartinese di Terza Categoria. Due giocatori sono stati indagati per tale omicidio. Ma non saranno varate leggi speciali per i calciatori.
    Noi chiediamo giustizia e verità , per tutti. Giustizia e verità anche per Filippo Raciti. Chiediamo che chi ha sbagliato paghi (sempre) e comunque (senza privilegi per nessuno). Chiediamo siano accertate le responsabilità di tutti. Di chi ha ucciso, innanzitutto. Ma anche di ha gestito l'ordine pubblico, di chi ha fatto svolgere una partita a rischio alle 18, di chi ha fatto perdere metà partita ai palermitani (strategia del sopruso che serve solo a surriscaldare gli animi).
    Volere la verità in un Paese abituato alla menzogna è un desiderio rivoluzionario. Volere la verità , qualunque essa sia, è un desiderio inusitato. Anche per questo siamo Ultras.

    IO SONO IN LUTTO PER i 3 OPERAI CHE MUOIONO OGNI GIORNO SUL LAVORO, in CANTIERE, FABBRICA o in mezzo ai campi, magari in nero e sottopagati!

    PER UN ISPETTORE CAPO NO!

  4. #4
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    koala stai generalizzando esattamente come fanno i media istituzionali ed i politici ipocriti. Il Movimento Ultras ha precise regole non scritte, gli infami che girano armati con coltelli ed armi da guerra non fanno parte di noi!
    Nel nostro codice si deve affrontare con lealtà l'avversario, non cerchiamo di ammazzare nessuno, una scazzottata può generare rispetto. Ad esasperare le persone che vivono le curve sono stati le 4 leggi speciali che sono state approvate negli ultimi anni, la polizia è divenuta artefice di questa repressione armata e ben oltre le leggi. I pestaggi di Ultras da parte delle forze dell'ordine sono all'ordine del giorno, quando a morire siamo noi Ultras nessuno muove un dito.
    A Catania si è andato oltre ogni limite... Non difendo gli autori dell'azione... Ma sono loro gli unici responsabili?

  5. #5
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    Koala non ti preoccupare ;-) e scusa i miei toni esasperati, ma sentirmi definire un delinquente disadattato solo per essere Ultras,vedere il pulpito che ci generalizza ed attacca indistintamente, mi fa intoppare un po la vena....
    Condoglianze alla moglie ed ai figli, innocenti che soffrono.

    Vi allego una seconda riflessione del mio gruppo:
    www.boysparma1977.it

    Ultras quale futuro?

    05 - 02 - 2007

    Dopo la morte di un uomo, anche se in divisa, dovrebbe arrivare il momento del silenzio, ma visto che tutti parlano, anche chi farebbe meglio a star zitto anche chi, prendendo la palla al balzo, parla di cose che centrano fino ad un certo punto, allora noi ne approfittiamo, non per sparare giudizi, sentenze o prendere posizione, ma solamente per qualche riflessione a mente calda.
    Siamo nel bel mezzo del processo indiscriminato all'Ultras, sentiamo ogni giorno parlare gente come Pisanu (intercettato mentre chiedeva favori a Moggi), Lotito (coinvolto in Calciopoli) ecc ecc, sentiamo da più parti gente che ha preso al volo la vicenda, non portando rispetto alla morte di un uomo, per spostare l'attenzione sugli stadi non adeguati, un bell'affare per molti, anche per lo Stato.
    Sentiamo anche gente rinnegare il recente passato e, per farsi bella e mischiarsi al coro, unirsi nella caccia alle streghe. Sentiamo chiamarci \"disadattati\", \"casi sociali\", \"falliti\", \"disoccupati\" ecc ecc. Praticamente, niente di nuovo.
    Noi non rinneghiamo i nostri pensieri da Ultras, eravamo Ultras prima del derby siciliano mentre preparavamo PARMA-Fiorentina, siamo Ultras oggi quando tutti ci danno contro, anche chi ci ascoltava, chi cercava di capire le nostre ragioni. Mai come ora siamo soli, soli contro tutti.
    Ma non vogliamo fare del vittimismo. Se siamo arrivati a questo punto c'è un perché, anche se, per buttarsi nel ragionamento, si rischia veramente di avvicinarsi a quei pennivendoli che credono di sapere tutto di un movimento giovanile nato più di 35 anni fa.
    Con l'aumentare della repressione in risposta alla violenza, che fa parte del mondo Ultras, forse era il momento di usare la testa, e questo già da anni a questa parte. Noi nella nostra piccola realtà l'abbiam fatto, anche per motivi di \"sopravvivenza\", e, pur seguendo i nostri ideali, ci siamo adattati pagandone comunque le conseguenze in termini di arresti, diffide e manganellate.
    Capiamo benissimo che per piazze più grandi queste parole potrebbero sembrare eresie, piazze per cui regole non ne esistono in quanto l'Ultras viene dalla strada (condividiamo), per cui nulla è vietato. Purtroppo però se siamo noi Ultras i primi ad alzare il livello dello scontro, non possiamo poi non aspettarci un ritorno di fiamma ben maggiore, a cui forse non tutti potrebbero resistere.
    Discorso complicato, troppo, da cui è difficile uscirne. Troppo facile col senno di poi dire \"bisognava usar la testa\" (anche a ragione), \"scontri a mani nude\", quando si sa benissimo che in cambio si potevano ricevere lacrimogeni ad altezza uomo, manganelli al contrario, o da altri rivali: spranghe, coltelli e razzi.
    Ma guardando avanti, quale futuro si prospetta per noi Ultras? Prendendo per esempio una piazza piccola come la nostra.
    Tralasciando l'aumento della repressione che ci sarà sicuramente, la cosa che forse ci spaventa di più è come cambierà il modo di andare allo stadio.
    Siamo in Italia vero, ma non crediamo che questa volta tutto passi sotto l'uscio, come si vuol dire.
    Se ci proibiranno le trasferte, massimo momento di aggregazione per il gruppo, se non ci permetteranno di stare in piedi a cantare e sventolare, a esporre liberamente le nostre idee su striscioni, come diventerà per un Ultras il modo di andare allo stadio? O meglio, il modo di andare allo stadio sarà adatto all'Ultras, per come noi lo intendiamo?
    Interrogativi, domande, paure.
    Non ci resta che aspettare le decisioni di chi non guarda solo il problema della violenza ma anche i propri interessi, non ci rimane che stare a guardare, per poi trovarsi a quattr'occhi e decidere.
    Guardando negli occhi e ascoltando quei \"ragazzi\" che allo stadio vanno da oltre 20 anni, alcuni dei quali già hanno abbandonato, lo stadio non il gruppo, per principio, per non dare il nome da stampare su un biglietto.
    DA PIU' DI 30 ANNI TRADIZIONALMENTE ULTRAS... A TESTA ALTA!

  6. #6
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    I nostri codici non sono equiparabili minimamente agli infami mafiosi!
    Capisco che non è assolutamente facile farvi capire i nostri cervelli e la nostra Mentalità ... Purtroppo dopo Catania sarà un'impresa impossibile.


  7. #7
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    Entro nello specifico di una mia riflessione:
    Ajeje pensi che a Catania l'altra sera fossero tutti Ultras ad attaccare le forze dell'ordine? Io ho visto le immagini in tv e ho sentito dei ragazzi di catania... Era una generazione a caricare! Anzi c'era uno spaccato sociale trasversale all'età , ceti sociali rappresentativo di tutti quei soggetti che in questi anni hanno visto lo stato italiano sempre e unicamente sotto una divisa.
    E' un odio a cui ci hanno portato loro, le istituzioni brave sole a blaterare e farci passare come Male del secolo.... siete convinti di questo?
    P.S. Per i nostri morti solo silenzi, Carlo Giuliani e Federico vivono!

    [ Questo Messaggio è stato Modificato da: barricate il 05-02-2007 18:43 ]

  8. #8
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    Grazie Wizard per non aver sputato sentenze, per non esserti abbassata al livello di tanti avvoltoi ipocriti e ben pagati....
    \"Purtroppo\" sono un Ultras,e rimango sempre schifato dalla feccia che gira armata.
    La Mentalità Ultras ci guida, e guida migliai di persone e ragazzi nel nostro paese, preferisco parlare di mentalità piuttosto che di codici di onore, termine usato dagli SPORCHI mafiosi. Le curve sono Aggregazione, Spazi sociali liberi.... Da 5-6 anni sono dependance delle questure e dei carceri, dove gli sbirri si fanno le ossa per poi andare alle manifestazioni ed ucciderci (vedi G8 di Genova).
    Se vorrete cercherò con calma di parlarvi del nostro mondo....

  9. #9
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    Ciao PianetaErba e grazie per la voglia di conoscere... non tante altre persone avrebbero accettato, perchè è più facile chiudere gli occhi e la mente e partire con la caccia all'Ultras.
    Il mio debutto nel mondo delle curve e degli Ultras è avvenuto nel 1994, appena trasferito a Parma con la famiglia ho scoperto per caso lo stadio e entro pochi mesi la curva mi risvegliava ammirazione e mistero, quegli striscioni incomprensibili, quelle bandiere al vento, i tamburi, i fumogeni e le torce (che spettacolo per un 14enne campagnolo...).
    Piano piano ho iniziato ad entrare alle riunioni settimanali del gruppo dei Boys 1977, a sentire parlare i vecchi Ultras, personaggi atipici e più mitici della città ...
    Ho iniziato a respirare a pieni polmoni l'amicizia e la solidarietà che solo un gruppo Ultras può dimostrarti, nei momenti peggiori, inseguiti da celerini o mentre si scappa davanti a gruppi ULtras avversari che ti si presentano in centinaia di fronte...
    Ho imparato tante cose da questo ambiente...Se ne avete voglia vi scriverò in questo post alcune delle mie esperienze più significative...
    Come non parlare dei gemellaggi, dei 3000 km percorsi per andare a t5rovare i nostri fratelli dei Devils Bordeaux, le nottate passate su pullman stracarichi fumando e parlando con i toui amici magari dopo aver subito 5 gol...
    Il mondo Ultras è immenso, con tutti i limiti propri dell'essere umano....
    TO BE CONTINUED... ;-)

  10. #10
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    [ Questo Messaggio è stato Modificato da: barricate il 08-02-2007 01:22 ]

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