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Discussione: Estimatori della Canapa. Report dell'assemblea di Bologna

  1. #1
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    Assemblea Nazionale degli Estimatori della Canapa
    Bologna, 28 gennaio 2007
    VAG61 via Paolo Fabbri 110

    LA CANAPA
    Documento con la sintesi del dibattito, analisi, proposte, iniziative concrete

    In un clima disteso e fraterno si è svolta la seconda Assemblea Nazionale
    degli Estimatori della Canapa.
    Inizialmente, dalle 10 del mattino, è stato fatto un giro di presentazioni e
    ogni partecipante ha potuto proporre temi all’ordine del giorno.

    Solo circa 30 persone hanno usufruito di questo incontro tra estimatori, ma il
    grado di consapevolezza riguardante la canapa era a livelli universitari.
    Produttori di canapa tessile, agricoltori, produttori di vestiti in canapa,
    liberi pensatori, organizzatori di “Cannabis Tipo Forte�, persone contrarie al
    proibizionismo, ragazzi di alcuni centri sociali, Associazioni Pro-canapa,
    Chandana e altri, hanno composto la variegata assemblea che si è protratta
    quasi ininterrottamente fino alle 22.00, dopo 11 ore di discussioni basate
    principalmente sullo scambio di informazioni.

    La discussione è quindi proseguita affrontando uno per uno i seguenti temi:

    1. Storia della canapa e del proibizionismo
    2. La situazione politica italiana
    3. Le nostre proposte:
    3.1 La canapa come risorsa ecologica ed economica per uno sviluppo eco-
    compatibile
    3.2 L’autocoltivazione per uso personale e il divieto della pubblicità di
    qualsiasi sostanza come strumenti di riduzione “dei danni�
    4. Il movimento degli estimatori della canapa:
    4.1 Orgoglio cannabista e informazione
    4.2 Formazione di una rete nazionale
    4.2.1 La rete su internet
    4.2.2 La rete reale
    4.2.3 Organizzazione e proposte concrete
    4.3 Mappare l’esistente
    4.4 Iniziative sui sindaci


    1. Storia della canapa e del proibizionismo

    L’uomo utilizza la canapa da sempre per mangiarne i semi (oli, farine, mangimi
    per animali…) e produrre tessuti, carta, corde, reti, sacchi, guarnizioni,
    scarpe, carburanti, vernici, lubrificanti, materiali da costruzione,
    contenitori, pannelli isolanti… Le cime fiorite della pianta femmina, inoltre,
    contengono una particolare resina ricca di fitocannabinoidi con effetti
    psicoattivi e virtù terapeutiche, il più noto dei quali è il THC (delta 9
    tetraidrocannabinolo).

    Negli Stati Uniti d’America del 1937 è iniziata, con l’approvazione del
    “Marijuana Tax Actâ€?, la storia del proibizionismo di questa pianta per volontÃ
    di alcuni uomini politici sostenuti da giornali, banche e industrie della
    carta, del petrolio, delle fibre sintetiche e dei farmaci.

    Fra i più attivi in questa battaglia: Harry Anslinger, capo del Federal
    Bureau of Narcotics, l’editore William Randolph Hearst, Andrew Mellon,
    banchiere e petroliere (già ministro del Tesoro) e la famiglia Dupont,
    interessata a piazzare sul mercato il nylon e le altre fibre sintetiche.

    Aver utilizzato il termine “marijuana� e non “hemp� (il nome inglese della
    canapa) fu un trucco per tenere all’oscuro opinione pubblica e senatori sul
    vero obiettivo della legge. All’epoca nessuno sapeva che “hemp� e “marijuana�
    erano la stessa cosa. I proibizionisti, 4 anni dopo il ritorno dell’alcol alla
    legalità , avevano bisogno di un nuovo capro espiatorio, di una nuova fonte di
    finanziamento per le mafie, di uno strumento formidabile per dare spazio ai
    sentimenti razzisti nei confronti degli ispano-americani (il nomignolo
    “marijuana� veniva usato nello stato di Sonora, in Messico) e, non da ultimo,
    avevano bisogno di eliminare un pericoloso concorrente all’industria chimica e
    del petrolio che in quegli anni erano in forte espansione.
    Sostituire la canapa con i derivati del petrolio significava permettere
    fortissime concentrazioni di capitali: la canapa può essere prodotta da tutti,
    il petrolio no.

    Per contestualizzare maggiormente le vicende di quegli anni occorre ricordare
    che era passato poco più di un quarantennio dall’abolizione dello schiavismo e
    che l’estrema destra americana, vicina al Ku Klux Klan, aveva sostenuto la
    nascita del nazismo. Hitler stesso si ispirava alla politica americana di
    ghettizzazione e sterminio dei nativi americani nel progettare lager e zone di
    confino.
    I giornali scandalistici della Hearst Company vendevano milioni di copie e
    furono determinanti nella campagna di disinformazione contro la “marijuana�, e
    questo in quegli anni ’30 in cui Hearst percepiva finanziamenti da Paul Joseph
    Goebbels, il responsabile della propaganda nazista, per sdoganare la figura di
    Hitler sulla stampa americana.

    Da allora, principalmente attraverso l’ ONU (Convenzione unica sugli
    stupefacenti, 1961), le leggi proibizioniste sulla canapa si sono diffuse in
    tutto il mondo. Vi sono Paesi che prevedono addirittura la pena di morte.
    Fortunatamente esistono realtà come quella olandese, in cui il proibizionismo
    della canapa è stato superato con evidenti benefici per tutti.
    Si stanno inoltre moltiplicando le iniziative per un utilizzo terapeutico
    della pianta, attraverso un progressivo processo di legalizzazione.
    Nonostante questi risultati positivi siamo però ancora lontani dal ricondurre
    nella normalità la canapa in Italia, in Europa e in tutto il mondo.

    Partendo da queste considerazioni si è convenuto di dar vita ad un movimento
    stabile e visibile per la sua normalizzazione.


    2. La situazione politica

    In questi anni in Italia i movimenti hanno subìto gravi sconfitte. Il
    pacifismo è un esempio, ma all’antiproibizionismo non è toccata una sorte
    migliore.
    Cinque anni di governo del centro sinistra, poi cinque del centrodestra e ora
    di nuovo centrosinistra, ma la situazione è andata peggiorando.
    Oggi è in vigore una legge sulle droghe peggiore di quella modificata dal
    referendum del 1993, il quale è stato cancellato, con un colpo di spugna, dal
    decreto Berlusconi-Fini-Giovanardi nella primavera del 2006.

    La maggioranza politica di centro-sinistra, attualmente al governo, ha fissato
    nel proprio programma i seguenti impegni:
    - una giustizia penale uguale per tutti
    - la garanzia di un rigoroso rispetto dell’inviolabilità della libertÃ
    personale
    - l’incentivo di programmi di cura delle tossicodipendenze al di fuori delle
    strutture detentive
    - l’abolizione delle sanzioni amministrative per chi detiene sostanze
    stupefacenti per uso personale

    La situazione sembrerebbe risolta, ma il tempo sta passando e poco o nulla
    viene fatto. Gli impegni assunti nel programma non sono ancora stati mantenuti,
    si perde tempo e intanto continua l’assurda repressione nei confronti degli
    estimatori della canapa.

    Il raddoppio della quantità massima detenibile effettuato dal decreto Turco
    non affronta infatti la questione del mercato nero e della possibilità di
    autocoltivare canapa per uso personale.
    Il decreto Turco sdogana inoltre (seppur raddoppiandola) il concetto di
    quantità massima detenibile, il che è come avvallare il ritorno alla “dose
    media giornaliera� abrogata dal referendum del ’93.

    È sorprendente che nessuno parli di incostituzionalità del decreto Berlusconi-
    Fini-Giovanardi, dal momento che annulla e ribalta il risultato di un
    referendum popolare. E’ ingiustificato il fatto che non sia ancora stato
    abrogato.
    Questo è molto grave.

    La situazione odierna è dunque così riassumibile:

    - il verdetto popolare del referendum ’93 non è stato rispettato
    - il programma del governo attualmente in carica non è ancora stato attuato
    - lampanti ingiustizie vedono come protagonisti “famosi e potenti� cocainomani
    liberi di espatriare o di tornare tranquillamente alle loro attivitÃ
    - almeno 1/3 dei parlamentari consuma abitualmente sostanze vietate
    - gli estimatori della canapa, rei di coltivare una pianta per aver deciso di
    non dare soldi alle mafie, subiscono regolari persecuzioni
    - le mafie prosperano e le sostanze che mettono in circolazione sul mercato
    nero sono fuori controllo.

    L’assemblea si è espressa molto chiaramente sulla necessità di pensare a nuove
    forme di iniziativa che non diano luogo a scontri ma ricerchino e propongano
    chiavi di lettura diverse affrontando la questione a partire da una vera
    evoluzione culturale.
    Non possiamo stare ad aspettare che qualcuno decida per noi: occorre che i
    milioni di cittadini che vogliono far tornare la canapa nella normalità abbiano
    voce.

    I governanti sono molto interessati al loro posto e noi dobbiamo essere in
    grado di far pesare, nelle loro scelte politiche, le nostre proposte e il
    nostro voto.

    Occorre respingere ogni interferenza Vaticana, rivendicando la natura laica e
    di reciproca tolleranza della politica e ricordando ai cattolici che l’alcol
    contenuto nel vino da messa è una droga pesante, responsabile di milioni di
    morti, che viene tranquillamente pubblicizzata senza scandalo per nessuno.

    In questo governo ci sono alcuni che sembrano muoversi nella nostra direzione,
    come il ministro Paolo Ferrero (il primo ad aver detto qualcosa di chiaro sul
    rapporto tra canapa e droghe legali e sul rapporto fra pericolosità delle
    sostanze e proibizione…) e questo ci lascia qualche speranza. Però non bisogna
    rischiare di cadere nella fiducia cieca, né delegare aspettando che vengano a
    darci qualche contentino.
    Ma se non ci interpellano è anche perché non abbiamo nessuno che ci
    rappresenti, non siamo visibili.


    3. Le nostre proposte:

    3.1 La canapa come risorsa ecologica ed economica per uno sviluppo eco-
    compatibile

    L’urgenza condivisa da tutti è che la canapa TORNI SUI CAMPI ITALIANI, con
    tutti i vantaggi che ne possono derivare.
    Si è rilevato che manca una vera e propria filiera che consenta agli
    agricoltori di piazzare sul mercato la canapa prodotta: allo stato attuale
    delle cose infatti mancano stabilimenti per la trasformazione; per un
    industriale, inoltre, è praticamente impossibile trovare filati, carta o altri
    derivati della canapa per poterli inserire nel ciclo produttivo.
    Infine, servirebbero microfiliere per la lavorazione della canapa che creino
    reddito per i piccoli contadini: oggi solo i grandi proprietari terrieri
    possono permettersi di coltivarla, e i beni che ne derivano sono quasi
    unicamente di lusso.
    La soluzione è quella di informare e interessare gli imprenditori e
    investitori più attenti.

    La canapa è stata bandita e vessata perché la diffusione di altri materiali -
    sintetici e non – ha lasciato intravedere nuovi e più lauti guadagni.
    Ma la situazione è cambiata: il petrolio si sta esaurendo; la liberalizzazione
    di questa pianta, oggi, potrebbe essere addirittura più vantaggiosa della sua
    proibizione e, nel ritrovato business della canapa, un imprenditore attento
    sicuramente potrebbe vedere nuovi e più sani guadagni.
    Questo determinerebbe una vasta diffusione dei campi di canapa, e farebbe
    tornare \"normale\" una pianta che è stata per troppo tempo demonizzata e
    sradicata criminalmente dalla terra e che invece è fondamentale per la salute
    di quest’ultima. Ha infatti proprietà disinquinanti, e già alcune aziende
    pensano di coltivarla nei terreni adiacenti ai loro stabilimenti per
    purificarli dall’inquinamento che esse stesse hanno prodotto.

    Con la canapa si possono produrre un sacco di prodotti e potrebbe essere molto
    conveniente coltivarla, ma bisogna sostenere con incentivi governativi i
    contadini che oggi hanno problemi di commercializzazione, di macchine per il
    raccolto, di costi di trasporto o di lavorazione. Ma si tratta di una grande
    risorsa per il rilancio della nostra agricoltura, e comincia a prendere forma,
    in varie regioni italiane, un movimento contadino interessato al discorso.

    Gli usi di questa pianta sono moltissimi: i vecchi canapicoltori, quelli che
    in passato hanno fatto in tempo a vederne campi interi, dicevano che è come il
    maiale della natura: non si butta via niente! Semi, foglie, fibra, cellulosa,
    tronco: ognuna di queste parti è utilizzabile in più modi, offrendo una
    quantità infinita di opportunità di applicazione. Inoltre è una pianta
    estremamente resistente, e i semi da semina hanno costi sostenibili.

    Inoltre, le modificazioni climatiche che cominciano pesantemente a far sentire
    i loro effetti sulla salute del pianeta e di chi ci vive ci indicano una
    soluzione chiara: bisogna rispettare la natura. La canapa è una delle tante
    strade.


    3.2 L’autocoltivazione per uso personale e il divieto della pubblicità di
    qualsiasi sostanza come strumenti di riduzione “dei danni�

    In questo scenario non possiamo dimenticare che la canapa produce anche
    sostanze psicoattive che sono vietate.
    Coltivarla senza autorizzazione può costare oggi da 6 a 20 anni di carcere.

    Oggi in Italia vi sono svariati milioni di cittadini che consumano canapa o
    suoi derivati contenenti fitocannabinoidi. Queste persone devono rivolgersi
    quotidianamente al mercato nero per acquistare piccole quantità a prezzi
    esorbitanti e con forti rischi di incontrare sostanze inquinate e quindi
    dannose. Il consumo viene punito con sanzioni amministrative pesantissime, alle
    quali si aggiungono il rischio di perdita della patria potestà e del posto di
    lavoro, discriminazioni per gli sportivi, il divieto di donare sangue…
    L’acquisto di piccole quantità non è reato ma la vendita sì. La coltivazione,
    anche di poche piante, è considerata spaccio ed è quindi molto più rischiosa
    del semplice acquisto quotidiano.
    Ciò determina un proliferare del piccolo spaccio e della microcriminalità .
    Gli spacciatori da strada inoltre possono, stando nella dose massima consentita
    dal decreto Berlusconi-Fini-Giovanardi e vendendo a prezzi sempre più bassi,
    guadagnare molto più denaro smerciando eroina, cocaina o droghe chimiche
    piuttosto che canapa (più profumata, voluminosa ed economica).
    Come ha denunciato anche il Ministro dell’interno G. Amato in questi giorni,
    questa situazione sta portando sempre più persone (soprattutto giovani) a
    consumare, spesso inconsapevolmente, droghe pesanti, perché disinformate su
    quali rischi possono incontrare.

    I fitocannabinoidi sono sostanze molto meno pericolose delle principali droghe
    legali e illegali, sono conosciute e consumate da millenni e su questi
    argomenti esiste una amplissima bibliografia e documentazione scientifica.

    Il ritorno alla legalità porterebbe un sensibile distacco dei consumatori di
    canapa dagli ambienti criminali, riducendo drasticamente i danni collegati all’
    attuale circolo vizioso proibizionista.
    La possibilità dell’autocoltivazione, inoltre, sottrarrebbe un’enorme quantitÃ
    di denaro alle mafie per reinserirla nell’economia legale.

    Ricordiamoci poi che il mercato nero offre, sempre per i soliti motivi di
    guadagno ad ogni costo, un prodotto dalla qualità pessima, a volte
    malconservato o addizionata a paraffina, hennè e altre sostanze, che sono
    realmente nocive
    per l'apparato polmonare e la salute di chi le inala e che nessuno si
    preoccupa di controllare.

    Anche da questo si intuisce che lo spirito del proibizionismo non agisce per
    motivi di salute pubblica!

    Crediamo sia tornato il momento di restituire alla natura questo bene
    prezioso.

    L’Assemblea Nazionale degli Estimatori della Canapa ha individuato pertanto le
    seguenti proposte:

    1) Reintroduzione a pieno titolo della canapa nell’agricoltura del nostro
    Paese.
    2) Libertà per ogni cittadino di coltivarla per uso personale.
    3) Abolizione di tutte le sanzioni amministrative.
    Il divieto di espatrio per i consumatori è una norma che si basa su principi
    giuridici di tipo feudale.
    Per ciò che riguarda il ritiro della patente, la questione deve essere
    chiarita. Innanzitutto non può esserci il ritiro della patente se non si è alla
    guida di un mezzo. Inoltre, occorre che la legge consideri che il periodo di
    efficacia del THC è molto inferiore al periodo di rintracciabilità della
    sostanza nel corpo. Alcune ore di effetto, nel migliore dei casi, e permanenza
    di tracce della sostanza nel corpo anche per settimane.
    4) Superamento di qualsiasi discriminazione sul posto di lavoro per i
    consumatori di canapa. Moltissimi lavoratori hanno perso il posto di lavoro
    solo perché in altri contesti, lontani dal lavoro, venivano arrestati o
    “amministrativamente puniti� per il possesso di qualche piantina o di piccole
    quantità per uso personale. Le categorie più punite sono coloro che usano la
    patente, anche solo per recarsi al luogo di lavoro, o il passaporto, il porto d’
    armi, ecc. Ma anche coloro che sono a contatto con l’infanzia o nelle forze di
    polizia.
    In questi casi non viene punita la negligenza sul lavoro, ma comportamenti
    individuali assimilabili per gravità a chi ha una cantina piena di buon vino.
    5) Non presumibilità del reato di spaccio.
    Non si può condannare per spaccio basandosi solo sulla presunzione del reato
    indotta dalla detenzione della sostanza e non sulla prova.
    6) Educazione ad un uso consapevole delle sostanze - Superamento graduale di
    ogni forma di mercato nero – Divieto di pubblicizzare qualsiasi sostanza
    psicoattiva, legale o illegale che sia.
    Occorre eliminare ogni tipo di incentivo al consumo e sottrarre l’uso delle
    sostanze alle logiche del consumismo. L’abolizione della pubblicità dell’alcol
    (come già avviene in Italia per il tabacco) non può essere che vantaggiosa,
    perché non danneggia i produttori artigianali - che non hanno bisogno di
    pubblicità per vendere il loro vino - ma le grandi aziende che inventano
    bevande alcoliche di ogni tipo sempre nuove e per ogni pubblico, dai più
    giovani ai più anziani.
    7) Diritto dei consumatori ad una corretta informazione sulla canapa e su
    tutte le sostanze, un’informazione che sia laica e responsabile, priva di
    pregiudizi e di condizionamenti moralistici.
    Chiediamo anche che, quando si discute e si legifera in tema di canapa,
    vengano interpellati, oltre agli “esperti� ufficiali, anche i diretti
    interessati: coltivatori, consumatori, estimatori e coloro che posseggono una
    conoscenza pratica della pianta, dei suoi usi, vantaggi, effetti ed eventuali
    rischi. Chiediamo soprattutto che questa corretta informazione sia indirizzata
    anche e soprattutto ai giovani, perché sviluppino consapevolezza e abbiano i
    mezzi per tutelarsi.
    8) Patria potestà .
    In nessun caso l’essere un estimatore della canapa può e deve indurre il
    giudice a impedire l’affidamento dei figli.
    9) Doping.
    Fra le sostanze considerate dopanti c’è anche la canapa. È evidente che i
    cannabinoidi non possano essere assunti a scopo dopante a ridosso di una
    competizione sportiva: questo sarebbe in netta contraddizione con tutto ciò che
    si dice sui loro effetti.
    Ma la questione è sempre quella relativa al periodo di permanenza delle tracce
    del THC nel corpo: gli effetti durano alcune ore ma le tracce nei capelli
    possono permanere per mesi. Un atleta che si è ubriacato due giorni prima di
    una gara non corre nessun rischio, un altro che ha fumato uno spinello un mese
    prima può essere squalificato per doping. Il THC non deve più essere
    considerato doping.
    10) Donazione del sangue.
    Agli estimatori della canapa viene impedita la possibilità di donare sangue e
    plasma. Stiamo ancora cercando di capirne i motivi, ma nel frattempo si
    abroghino subito queste norme.


    4. Il movimento degli estimatori della canapa

    4.1 Orgoglio cannabista e informazione

    È ora che il mondo degli estimatori della canapa cambi atteggiamento nei
    confronti della realtà circostante.
    La canapa non è un “viziettoâ€? di cui vergognarsi, ma un bene prezioso che è
    stato negato alla natura e all’umanità per 70 anni, e gli unici a doversi
    vergognare sono i proibizionisti, che da decenni ne negano l’esistenza e fanno
    del suo divieto di crescere un potente strumento di morte e di controllo
    sociale. E tutto questo in nome di una presunta tutela della salute…

    Noi non dobbiamo vergognarci perché noi sì, abbiamo a cuore la nostra e salute
    e quella altrui. E siamo in possesso di una nutritissima documentazione, la
    stessa che i proibizionisti cercano da tempo di non far trapelare.
    Non siamo riusciti a far emergere con forza la questione durante il governo di
    destra, e allora occorre riorganizzare il movimento e ricreare la politica dal
    basso: dobbiamo far sentire la nostra voce ma partendo dall’interno del
    sistema, portando avanti un discorso produttivo e parlando anche a quelli con
    cui non siamo in sintonia, evitando l’autoreferenzialità .

    È per questo che uno degli obiettivi fondamentali dell’Assemblea è diffondere
    una corretta informazione sulla canapa, in tutti i suoi aspetti. Intendiamo
    infatti:

    - riavvicinare “genitori e nonni� a questa pianta, un tempo molto nota e poi
    scomparsa dalla terra e dalla memoria
    - informare sul perché tutto questo è accaduto e quali nessi abbia questa
    storia con il terrorismo sulla “Marijuana assassina� e gli altri miti che dagli
    anni ’30 si sono conservati fino ad oggi
    - offrire ai giovani una corretta informazione per un uso consapevole della
    canapa
    - informare sulle sue virtù terapeutiche e su come in Italia, nell’ultimo
    trentennio, un sacco di gente si sia curata la psiche con questa pianta,
    evitando così di finire rovinata nel circuito psichiatrico.

    In sintesi, il nostro lavoro mira a preparare una solida base culturale
    propedeutica ad una futura legalizzazione della canapa, in maniera che, nel
    momento in cui questa si realizzerà , possano derivarne soltanto benefici e non
    pericolosi “colpi di codaâ€?, com’è avvenuto in Svizzera qualche anno fa.


    4.2 Formazione di una rete nazionale

    Il disordine va organizzato per diffondersi meglio … e per organizzarci
    dobbiamo trovare il modo più leggero possibile perché è difficile coordinarsi…
    Dall’esperienza di questi anni emerge la necessità di creare una rete fatta di
    realtà locali.
    La strada delle manifestazioni oceaniche nazionali organizzate a Roma si è
    dimostrata insufficiente e spesso incapace di “fare notizia�.

    L’azione sul territorio, in un ambiente conosciuto, offre la possibilità di
    comunicare con molte più persone, di informare e di mettere in moto nuove
    energie.

    Pensiamo a piccole manifestazioni organizzate in rete che siano in grado di
    trovare spazio nei media locali: momenti di incontro, di discussione e
    informazione pubblica, volantinaggi, proiezioni, diffusione di materiali, ecc.

    Occorre inoltre organizzare la nostra presenza su internet sia come luogo di
    incontro e coordinamento che come luogo di informazione e documentazione
    accessibile a tutti.

    Tuttavia, è importante utilizzare tutti i vantaggi di internet senza esserne
    dipendenti. Il nostro movimento, infatti, può trovare molti ostacoli sul suo
    cammino ed è noto che la rete non è sempre così libera e accessibile...
    Occorre allora dotarsi, come stiamo cercando di fare, di una rete reale, fatta
    da persone reali che si incontrano liberamente, senza capi, senza
    organizzazioni pesanti, senza condizionamenti.

    Ma essere liberi non significa non agire perché nessuno dà ordini: ogni
    persona deve far crescere dentro di sé la coscienza di essere un cittadino che
    ha il diritto di essere un soggetto politico. Tutti noi siamo liberi di
    esercitare la libertà di esprimere la nostra opinione e di farla pesare.

    L’Assemblea di Bologna stabilisce in questo documento dei punti di riferimento
    per il dibattito e propone degli appuntamenti e dei momenti di confronto e
    discussione. Ogni persona sarà sempre libera di proporre nuove questioni all’
    ordine del giorno ed esprimere il proprio punto di vista. La questione
    fondamentale è però cominciare a trovare un denominatore comune, unirsi e
    costruire una forza in grado di condizionare chi gestisce e chi legifera.


    4.2.1 La rete con internet

    I principali siti di riferimento nazionale e internazionale per il nostro
    movimento sono i seguenti:

    Forum e organizzazione

    www.tiaccaciproduzioni.info
    www.enjoint.net
    www.legalizzala.it
    www.mariuana.it
    www.beppegrillo.it
    www.encod.org
    www.cannabis-clubs.eu

    Giornali

    www.dolcevitaonline.net (anche in edicola)
    www.frigomag.it (ritorna “Frigidaire�, prossimamente in edicola)

    Altri siti per l’informazione

    http://droghe.aduc.it/php/
    www.antiproibizionisti.it
    www.confinizero.it
    www.fuoriluogo.it

    Sulla canapa tessile e industriale

    www.assocanapa.it
    www.canapaitalia.com
    www.ecocanapa.it
    http://www.provincia.modena.it/page....=1613&ID=55828

    sulla cannabis terapeutica

    www.medicalcannabis.it
    www.cannabis-med.org
    www.pazienticannabis.org

    Questo parziale elenco di luoghi virtuali evidenzia un sempre più diffuso
    interesse e può essere per il movimento degli estimatori della canapa un
    prezioso luogo di incontro, socializzazione, informazione, comunicazione e
    organizzazione.

    4.2.2 La rete reale

    Parallelamente all’attività virtuale, l’assemblea ha sottolineato l’esigenza
    di far nascere una rete di persone con momenti di incontro reali:

    - Assemblea nazionale annuale degli estimatori della canapa – ogni anno.
    Prossimo appuntamento: domenica 27 gennaio 2008 al Vag, via Paolo Fabbri 101,
    Bologna.

    - Assemblee nazionali e momenti di incontro nel corso delle varie iniziative
    organizzate nel corso dell’anno - Rototom a Osoppo, Cannabis tipo forte a
    Bologna, CanaParma, CanaPisa, Million Marijuana March a Roma, concerti reggae…

    - La rete locale - Occorre far nascere in ogni città o paese dei coordinamenti
    in grado di costruire iniziative di informazione e di aggregazione. Occorre
    individuare in ogni realtà persone, associazioni e soggetti vari che intendano
    incontrarsi per dare vita a iniziative concrete. Per realizzare questo
    obiettivo abbiamo a disposizione sia luoghi virtuali come i forum segnalati
    precedentemente - e in particolare i Meetup di Grillo (forum virtuali suddivisi
    per città ; vi si trattano diversi argomenti e ciascuno può partecipare alle
    discussioni che lo interessano) - o proposte come quella di Critical grass
    (sull’esempio di Critical mass, un appuntamento fisso nelle principali cittÃ
    italiane il secondo sabato del mese dalle ore 15 – www.legalizzala.it è lo
    spazio dove si organizza).



    4.2.3 Organizzazione e proposte concrete

    Riguardo all’organizzazione della rete e delle iniziative locali sono emerse
    nel corso dell’Assemblea varie proposte, tutte valide e sperimentabili:

    - in ogni grande o piccola città italiana, attraverso i nostri contatti,
    dobbiamo trovare delle persone che si attivino e vadano nei forum per far
    nascere coordinamenti e iniziative a livello locale. Dai semplici meeting point
    di Critical grass, a serate di approfondimento e di incontro, a momenti
    pubblici con proiezioni, dibattiti, informazione, festa...
    Obiettivo: essere in rete in tanti, riuscire a creare iniziative per bucare l’
    informazione. I coordinamenti locali, messi in rete, potranno facilmente
    coordinarsi a livello nazionale, scambiarsi esperienze e informazioni e
    organizzare manifestazioni locali in tanti posti contemporaneamente, facendo
    così diventare tutto più visibile e efficace: dal semplice volantinaggio alla
    catena umana, dal dibattito pubblico al tazebao…
    - produzione di materiali video o webcam sulle iniziative da pubblicare in
    rete
    - trovare contatti con tutte le radio e i mezzi di informazione locale per
    diffondere le iniziative
    - proporre momenti di informazione anche a enti pubblici. Per esempio: l’
    assessorato alla gioventù organizza un momento di informazione sulla nuova
    legge? E noi partecipiamo e diciamo le nostre ragioni. È importante discutere
    anche con i proibizionisti.
    - sandwich con attaccati gli articoli sulla storia della canapa, un fascio di
    foglie di canapa, ecc. Esporre lo stesso sandwich contemporaneamente in tutte
    le città d’Italia
    - per essere ascoltati dalla gente bisogna creare interesse, curiosità e
    voglia di ascoltare: teatralizzazione del modo di manifestare attraverso forme
    di espressione artistica come il “Clown clandestino�, il “Teatro dell’
    oppresso�, il Teatro di Strada, la Musica, la Pittura, la Poesia…
    - creare stage di lavorazione e tessitura della canapa.
    - una roulotte/piccolo canapaio viaggiante. Chiedere il permesso: come
    produttori agricoli, si ha diritto a uno spazio nel mercato rionale
    - dare alla gente tutte le informazioni necessarie per agire nei forum
    - autotassiamoci, andiamo tutti a Roma con le zappe e facciamogli vedere come
    si tratta con la terra
    - si può usare Arcoiris TV per confronti
    - con il meetup di Beppe Grillo si possono organizzare audio-video conferenze
    sulla canapa da pubblicare su internet


    4.3 Mappare l’esistente

    Questa parte del documento sarà costantemente in aggiornamento. Per ogni
    categoria saranno indicati siti web, indirizzi e punti di riferimento. Per i
    prodotti si indicheranno le aziende produttrici e i punti di vendita. Per ogni
    categoria vi sarà una sezione italiana e una sezione internazionale. Tutti
    sono invitati a completare la mappa segnalando siti web, indirizzi e contatti
    nei vari forum precedentemente indicati.


    - Centri di ricerca e università :
    www.assocanapa.it
    www.agenziariflesso.it/assocanapa.html
    www.canapaitalia.com
    www.ecocanapa.it
    www.life-pianalto.org/documents/schedacanapa.pdf

    - Aziende agricole:
    http://www.provincia.modena.it/page....=1613&ID=55828

    - Biocarburanti
    www.hempcar.org/
    www.fiatautopress.com/index.php?
    method=cartelle&action=article&id=20060907163225ab ae92c91710c3c6af277d82742f2b2d&group=1

    - Bioedilizia
    www.edilportale.com/
    www.artimestieri.com/home/index2.php

    - Tessuti
    www.fattidicanapa.it/inizio.asp
    www.hempower.it/ita/azienda.php?p=whoweare
    www.gruppofibranova.it/it/azienda.htm

    - Corde
    www.ilcordaio.it/index.html

    - Carta
    www.ilsecondorinascimento.it/Pages/TxtMala1.htm
    www.ecosportello.org/TANews/news/show_news.php?
    subaction=showfull&id=1137429626&archive=113838400 3&template=
    www.alberosacro.org/coseungruppodiacquisto.htm
    www.echosduchanvre.com/N-6/Echosn6p7.pdf
    www.laplumedefeu.com/papier-article.htm
    http://lepapier.amoks.com/?rep=papie...eau_du_chanvre

    - Cosmetici
    www.indica.it/pub/prodotti/cosm.html

    - Olio, pellet e altri prodotti
    www.mainline-baits.com/itailain/pellets.php

    - Musei
    hempmuseum.org/index.htm
    http://www.comune.carmagnola.to.it/V...nola.asp?cod=5

    - Cannabis terapeutica:
    www.medicalcannabis.it
    www.cannabis-med.org
    www.pazienticannabis.org

    - Negozi in Italia:
    www.bottegadellacanapa.it Bologna, Cesena e Ravenna

    - Grow
    www.mysticanza.it/home.htm

    - Articoli per fumatori
    www.labottegadelrosso.com

    - Associazioni, collettivi, gruppi, forum di iniziativa cannabista in Italia:
    www.tiaccaciproduzioni.info
    www.enjoint.net
    www.legalizzala.it
    www.beppegrillo.it
    web.tiscali.it/centrocanapa/ Centro culturale canapa
    www.canaparma.com
    www.mariuana.it
    www.confinizero.it
    www.fuoriluogo.it
    http://www.vag61.info/
    csa-kontatto.noblogs.org csa Kontatto, Falconara (AN)
    www.compagniaspeakerscorner.it
    http://ilcanovaccio.wordpress.com/
    http://attivopensante.blogspot.com/
    www.nojerksite.it/
    www.nonesemprepesante.org/index2.html
    www.marijuana-forum.net/index.php
    http://it.groups.yahoo.com/group/canapa/
    http://it.groups.yahoo.com/group/amantidrogheleggere/


    - Organizzazioni internazionali:
    www.encod.org
    www.cannabis-clubs.eu
    www.coolhemp.com/fre_home.htm
    www.fac.cc/
    www.cannabis-partido.com/inicio.htm
    www.canamo-espana.com/asociaciones.htm
    www.green-coop.ch/cas/index.html
    www.protezionegioventu.ch/homei.php
    http://found.at/hanf/geschichte/
    www.hempfarm.org/index.html
    www.alcp.org.nz/index.php
    www.softsecretsforum.com/

    - Giornali e luoghi per l’informazione italiani:
    www.dolcevitaonline.net (anche in edicola)
    www.frigomag.it la redazione di Frigidaire
    http://droghe.aduc.it/php/
    www.antiproibizionisti.it
    http://www.girodivite.it/

    internazionali
    www.canamo.cl/v2/inicio/
    www.cannabisculture.com
    www.votehemp.com/

    - Mostre, convegni, eventi, fiere:
    www.cannabistipoforte.com Bologna
    www.rototomsunsplash.com Osoppo (Udine)
    www.millionmarijuanamarch.info Roma

    4.4 Iniziative sui sindaci

    Ogni città ha un sindaco che è il primo nostro referente presso il governo. A
    livello costituzionale, i sindaci hanno margini di libertà elevati.
    In questi giorni si è insediata per volontà della Ministra Livia Turco la
    commissione consultiva sulle dipendenze patologiche. La Commissione, presieduta
    dal Sottosegretario Antonio Gaglione, è composta dai rappresentanti delle
    associazioni e delle società scientifiche più rappresentative nel campo delle
    dipendenze, da esponenti di comunità terapeutiche e reti di comunità ,
    rappresentanti dei ministeri coinvolti nella prevenzione delle
    tossicodipendenze, regioni ed enti locali.
    Noi dobbiamo parlare agli enti locali, facendo in modo che rappresentino anche
    il nostro punto di vista in questo e in altri contesti istituzionali.

    Epilogo

    Proposta di metodo: abbiamo dei punti in comune? Li approfondiamo. Ci sono
    punti con divergenze d’opinione? Prendiamone atto, scriviamoli e pubblichiamo
    il dibattito e la libera ricerca.
    Diffondiamo con ogni mezzo questo documento.
    Buon lavoro!


    NOTE
    Emilia Romagna: dalla Regione un pdl per promuovere la canapa
    Da estense.com - 29 gennaio 2007

    Bologna. Alcuni consiglieri regionali della maggioranza: Gian Carlo Muzzarelli
    (primo firmatario), Mario Mazzotti, Paolo Lucchi, Laura Salsi e Nino Beretta
    dei ds; Roberto Piva e Marco Barbieri della margherita; Gianluca Borghi
    (ecologisti per l'ulivo- gruppo misto); hanno presentato un progetto di legge
    dal titolo \"Promozione della coltura della canapa (cannabis Sativa L) e altre
    colture innovative nel territorio dell'Emilia-Romagna\". La relazione che
    accompagna il testo di legge evidenzia che la trasformazione che attraversa il
    settore della produzione agricola, legata alla nuova Pac (Politica Agricola
    Comune) e alla riforma dell'Ocm zucchero, e l'interesse che si sta sviluppando
    verso coltivazioni no-food con caratteristiche e destinazione industriale
    analoghe a quelle della canapa, rendono di fondamentale importanza fornire al
    mondo agricolo strumenti nuovi per la ricerca e la messa a punto di alternative
    economicamente interessanti attraverso l'introduzione di colture innovative
    rispetto a quelle tradizionali.

    Per questo motivo, il progetto di legge, costituito da 5 articoli, si propone
    lo scopo di promuovere la strutturazione di filiere produttive di carattere
    innovativo finalizzate a sostenere la competitività e la diversificazione
    produttiva delle imprese agricole e favorire l'integrazione fra i processi
    agricoli e quelli industriali. Il pdl identifica quindi le attività alle quali
    erogare i contributi e stabilisce che i beneficiari \"sono i soggetti che tra i
    propri scopi hanno la produzione, la lavorazione, la trasformazione e
    commercializzazione della canapa\" con priorità \"ai soggetti aggregati in
    filiera\".

    Gli estensori del pdl evidenziano che la canapa, quasi scomparsa per decenni
    dai nostri ambienti, oggi si propone con forza all'attenzione dei consumatori
    dal momento che le varie componenti della pianta costituiscono un'importante
    materia prima naturale utilizzata nell'industria della fibra tessile, della
    carta e di altri prodotti, ad esempio nel campo della cosmesi. L'attuale
    scenario - sostengono i firmatari del testo - fa considerare come il mercato
    legato alla canapa in generale, e in particolare quello specifico della
    produzione di fibra tessile e tecnica e di granella, sia in crescita in questi
    anni, con prevedibile sviluppo per il futuro.

    La Regione Emilia-Romagna, ricorda ancora la relazione, ha partecipato alla
    reintroduzione della canapa nei nostri territori finanziando progetti di
    ricerca e sperimentazione ed uno stabilimento di prima lavorazione situato nel
    comune ferrarese di Comacchio.


    Un mondo migliore è possibile, ma bisogna sbattersi!!
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  2. #2
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    evvai rosso! :-D

    ma c'è qualcuno che riesce a tradurre il documento? inglese, francese. spagnolo, tedesco, ecc ecc



  3. #3
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    presto il documento sarà pubblicato formato libretto 1000 lire.

    intanto rinnovo l'invito a farlo circolare con ogni mezzo.

    i primi frutti stanno cominciando a arrivare...

    ciao a tutti
    giovanni :-)

  4. #4
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    Ciao Giovanni,si puedo ser ùtil,avisame ;-)

  5. #5
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    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
    05-03-2007 alle ore 19:15, chala :
    Ciao Giovanni,si puedo ser ùtil,avisame ;-)

    </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    certo che si!

    puoi tradurre il documento che ha postato il rosso in spagnolo?

    e poi mi dai una mano a postarlo in tutti i forum cannabisti del mondo in lingua spagnola?: si deve sapere cosa succede in Italia e servono più strette relazioni internazionali....

    grazie
    giovanni ;-)

  6. #6
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    per quando ti serve?
    con moltissima calma, te lo traduco in tedesco... :-]

  7. #7
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    tra l'altro è notizia recente che in Romagna hanno promosso nuovamente iniziative per la coltivazione della canapa da fibra sul territorio... avanti così!!

  8. #8
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    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
    06-03-2007 alle ore 09:23, OldGoblin :
    per quando ti serve?
    con moltissima calma, te lo traduco in tedesco... :-]

    </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    molto bene. direi anche, se fosse possibile aggiungerei una breve nota in italiano e tradotta, con sintetiche notizie della situazione in germania, nel caso del tedesco, o in spagna, ecc ecc

    questa nota potrebbe servire anche per aiutare a costruire in ogni Paese una piattaforma adeguata alla situazione reale.

    per i tempi, penso che noi non possiamo avere fretta perchè, facendo queste cose stiamo già vivendo una situazione diversa e, almeno per quallo che mi ruguarda, mi rende già più allegro. quindi zoro para e zero stress:-]

    ciao e grazie a tutti
    giovanni

  9. #9
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    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
    06-03-2007 alle ore 16:58, OldGoblin :
    tra l'altro è notizia recente che in Romagna hanno promosso nuovamente iniziative per la coltivazione della canapa da fibra sul territorio... avanti così!!

    </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    Emilia e Piemonte :-D

    Emilia Romagna: dalla Regione un pdl per promuovere la canapa
    Da estense.com - 29 gennaio 2007

    Bologna. Alcuni consiglieri regionali della maggioranza: Gian Carlo Muzzarelli (primo firmatario), Mario Mazzotti, Paolo Lucchi, Laura Salsi e Nino Beretta dei ds; Roberto Piva e Marco Barbieri della margherita; Gianluca Borghi (ecologisti per l'ulivo- gruppo misto); hanno presentato un progetto di legge dal titolo \"Promozione della coltura della canapa (cannabis Sativa L) e altre colture innovative nel territorio dell'Emilia-Romagna\". La relazione che accompagna il testo di legge evidenzia che la trasformazione che attraversa il settore della produzione agricola, legata alla nuova Pac (Politica Agricola Comune) e alla riforma dell'Ocm zucchero, e l'interesse che si sta sviluppando verso coltivazioni no-food con caratteristiche e destinazione industriale analoghe a quelle della canapa, rendono di fondamentale importanza fornire al mondo agricolo strumenti nuovi per la ricerca e la messa a punto di alternative economicamente interessanti attraverso l'introduzione di colture innovative rispetto a quelle tradizionali.

    Per questo motivo, il progetto di legge, costituito da 5 articoli, si propone lo scopo di promuovere la strutturazione di filiere produttive di carattere innovativo finalizzate a sostenere la competitività e la diversificazione produttiva delle imprese agricole e favorire l'integrazione fra i processi agricoli e quelli industriali. Il pdl identifica quindi le attività alle quali erogare i contributi e stabilisce che i beneficiari \"sono i soggetti che tra i propri scopi hanno la produzione, la lavorazione, la trasformazione e commercializzazione della canapa\" con priorità \"ai soggetti aggregati in filiera\".

    Gli estensori del pdl evidenziano che la canapa, quasi scomparsa per decenni dai nostri ambienti, oggi si propone con forza all'attenzione dei consumatori dal momento che le varie componenti della pianta costituiscono un'importante materia prima naturale utilizzata nell'industria della fibra tessile, della carta e di altri prodotti, ad esempio nel campo della cosmesi. L'attuale scenario - sostengono i firmatari del testo - fa considerare come il mercato legato alla canapa in generale, e in particolare quello specifico della produzione di fibra tessile e tecnica e di granella, sia in crescita in questi anni, con prevedibile sviluppo per il futuro.

    La Regione Emilia-Romagna, ricorda ancora la relazione, ha partecipato alla reintroduzione della canapa nei nostri territori finanziando progetti di ricerca e sperimentazione ed uno stabilimento di prima lavorazione situato nel comune ferrarese di Comacchio.


    Regione Piemonte: in commissione i finanziamenti alla canapa

    http://www.targatocn.it/it/internal....29&cat_code=10
    E’ notizia di queste ore che dovrebbe iniziare nelle prossime settimane (se non prorio nel prossimo OdG comunque nei successivi), nella terza Commissione del Consiglio regionale del Piemonte, la discussione di un interessante Progetto di Legge (il n. 204) mirato ad incentivare la produzione e la commercializzazione della canapa sativa per uso terapeutico-industriale. L’iniziativa – in verità un pò datata – nasce da un gruppo di consiglieri di Forza Italia ed è attualmente al vaglio della commissione Agricoltura – il vicepresidente Juri Bossuto (Rifondazione Comunista) si è dichiarato a favore del progetto e la collaborazione tra le diverse parti politiche è un dettaglio che fa ben sperare per l’approvazione della PdL –.

    Viste le alte potenzialità della canapa - dai tessuti (abiti, ottimo cordame ecc...) alla produzione di energia (si parla di pulita), dalla carta (la migliore qualità in commercio è infatti quella di canapa) alla cosmesi, fino ai pannelli isolanti per abitazioni o ai cruscotti per automobili (e molto altro ancora) - risulta pertanto essenziale che leggi di questo genere vengano discusse e approvate in tutte le regioni d’Italia, questo per riabilitare, da un lato, l’immagine di un prodotto dalle proprietà incredibili ma da troppo tempo ingiustamente demonizzato e dall’altro, per risollevare l’occupazione regionale che in questi ultimi giorni ci sta segnalando allarmanti crisi e paventate ipotesi di licenziamento. Nella speranza che in futuro possa decadere anche la distinzione tra la qualità sativa e quella indica – piante morfologicamente identiche che differiscono solo nella produzione spontanea del tetraidrocannabinolo – attendiamo gli sviluppi del Consiglio Regionale piemontese nella convinzione che l’esempio possa essere seguito anche da altri.
    :-]

  10. #10
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    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> 4.1 Orgoglio cannabista e informazione

    È ora che il mondo degli estimatori della canapa cambi atteggiamento nei
    confronti della realtà circostante.
    La canapa non è un “viziettoâ€? di cui vergognarsi, ma un bene prezioso che è
    stato negato alla natura e all’umanità per 70 anni, e gli unici a doversi
    vergognare sono i proibizionisti, che da decenni ne negano l’esistenza e fanno
    del suo divieto di crescere un potente strumento di morte e di controllo
    sociale. </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    mi piace...l' Orgoglio Cannabista...suona bene :-]

    <TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> un interessante Progetto di Legge (il n. 204) </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>

    ho letto anch' io qualcosa...speriamo proprio di vedere quanto prima anche campi coltivati a canapa...[addsig]
    Guardare dentro, guardare fuori, verso un mare di stelle.


    ale

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