"Cercando le parole si trovano i pensieri"
Joseph Joubert, Pensieri, 1838
MARIUANA.IT grande (ex) sito gestito da una persona stupida.
Da quanto ho visto allora è tutto tranquillo per fortuna. A dire la verità anche le pattuglie per le strade con sto fatto della benza sono diminuite, forse è una mia impressione oppure vanno tutti quanti a fette
Allora, mi sono ritrovato col mio informatore che mi ha spiegato un po' meglio la cosa...
...qui sono partiti con interrogatori a pioggia (sono sull'ordine delle centinaia ) e per la prossima settimana dovrebbero scattare gli arresti.
Sono fin venuti "da fuori" per questa indagine.
Tutto lascerebbe pensare ad un grosso e specifico giro produzione-spaccio, perciò credo che noi piccoli growers della zona possiamo stare relativamente tranquilli.
Per quanto riguarda la posizione del sottoscritto, mi ha definito "insospettabile", e la cosa mi garba molto...
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minchia che utile amicizia :-D
"Se per vivere devi strisciare, alzati e muori."
se vado OT avvisatemi, please
il server è solo il "bidone" che contiene le pagine di un sito
a fornire l'indirizzo IP alla tua connessione internet è il provider (diciamo la tua compagnia telefonica). Ne viene che questa è SEMPRE nello stesso stato dal quale ciascuno di noi sta navigando, indipendentemente dalle pagine web che visualizzi sul tuo monitor.
I provider ricevono l'indirizzo web a cui cerchi di accedere, si fanno carico della tua richiesta, e iniziano a grdirare "hey chi ha queste informazioni che mi servono??"
gli risponde un dns "hey signor telecom italia, ho io le info che cerchi" e lo accompagna per mano verso il server che contiene quello che TU hai richiesto
a questo punto il tuo provider chiede al server "oh ma ce l'hai tu la pagina www.google.com?"
il server risponde "toh eccotela! ciao"
il provider memorizza i dati delle pagine web e le invia al mio pc per visualizzarle sul monitor
Peccato che tra le altre cose, si sia anche memorizzato che l'IP 1.2.3.4 oggi alle ore 21.27 abbia richiesto www.google.com
Un po' semplificato, ma spero di essermi fatto capire
ora che succede con le "intercettazioni"? (non è il termine correto ma rende l'idea)
"qualcuno" mette un finto server che dice al tuo provider "toh eccotela"...mentre con il gomito fa cenno al vero server "psst psst..passami www.google.com che mi serve"
ora il finto server sa tutti gli IP che hanno richiesto di vedere www.google.com...
indovina chi ha messo in mezzo sto finto server? eh già, o qualche smanettone..oppure i signori con la divisa
a questo punto si sa che gli IP italiani di ciascun provider rientrano in determinati intervalli
filtro tutto quello che è passato tra le fauci del mio finto server e vado "in divisa" dal signor telecom a dirgli "senti un po', in che zona hai rilasciato questo IP, in tal data e a tale ora?"
..tutto il resto è semplice realtà...
tra l'altro questo esempio è uno dei TANTISSIMI modi di sniffare il traffico internet
p.s. il fatto che il server incriminato sia all'estero e non in italia, dà alle autorità solamente la possibilità intervenire fisicamente a vari livelli sui dati conservati sul server (oscuramento, cancellazione, chiusura ecc)
Ma, nele caso di OTTIME motivazioni, le forze dell'ordine possono ovviare alla mancanza di giurisdizione andando di nuovo dal provider a dirlgi "senti a mè! è meglio se fai in modo che gli utenti tuoi non riescano ad arrivare su www.google.com, ok? ok???"
..e i provider sono obbligati ad ascoltarli e così fanno..così nessuno più in italia può andare su google.com
p.p.s. la proposta di legge di cui si è molto sentito parlare ultimamente (scusa ma con gli articoli numerati delle leggi non sono bravo e ho poca memoria) non fa nient'altro che abbassare il livello che motiva un intervento di blocco di un sito..se oggi serve un OTTIMO motivo, se passa quella proposta, basta che il motivo sia PERSONALE. Cioè se su un sito leggo che Maria de filippi ha una voce sensuale e io mi sento offeso da questa affermazione, vado dal poliziotto di quartiere, e piangendo, gli dica "signor pulotto, questa cosa che ho letto mi dà il tormento, non ci dormo la notte" oppure una signorina vada a fare denuncia urlando che si sente offesa da quella affermazione sulla voce della de Filippi..e ci sono le basi per procedere...
Non metterti mai a discutere con un idiota: prima ti trascina al suo livello e poi ti batte con l'esperienza!
dio mio che ansia wajù.....................
server non server.. non ho capito ma se mi connetto da casa di un mio amico allora che fanno, vanno a casa sua?... a prescindere da tutto non si può vivere col cervello segato in questo modo... ..FACCIAMO UNA COSA ILLEGALE.. è inutile che poi a un certo punto facciamo le pecore e corriamo ai ripari.. invece di far questo dovremmo andare a bloccare le strade finchè sti stronzi non sloggiano dalle loro poltroncine plurimiliardarie, finchè sti stronzi non ci restituiscono il nostro paese, la nostra libertà, e soprattutto la nostra dignità.
PORCA TROIA!!!! (scusate lo sfogo!)
Se può interessare da poco Goolge ha introdotto un servizio di connessione sicura SSL per le ricerche, diponibile all'indirizzo https://www.google.com (versione derivata della BETA di https://encrypted.google.com/).
Se dovete fare ricerche sospette (seedbank, growshop, ecc.) vi consiglio di farle da li anziche da Google classico.
Oltre a questo, se utilizzate Firefox, abilitate in Privacy l'opzione anti-tracciamento dei dati personali.
La sicurezza assoluta non esiste (a meno di non collegarsi a reti pubbliche. O al Wi-Fi del vicino...), ma comunque prendere precauzioni non fa mai male.
Ultima modifica di mad man; 29-10-11 alle 13:13
"Cercando le parole si trovano i pensieri"
Joseph Joubert, Pensieri, 1838
Operaio di 29 anni ‘pizzicato’ con 23 chili di droga
Il casolare si trasforma in fabbrica di marjiuana
Ogni ambiente dell’edificio era dedicato a una fase della produzione
Rovigo, 29 ottobre 2011 - Un operaio di 29 anni, di Cavarzere, aveva organizzato, in un casolare semidistrutto ad Ariano Polesine, un laboratorio ben attrezzato, dove dedicarsi alla coltivazione di marijuana. Ottimizzando gli spazi e organizzando il lavoro con metodo ‘fordista’ aveva diviso ogni settore produttivo in stanze diverse, così che la droga venisse prodotta, in modo ordinato, quasi in una piccola catena di montaggio. Nel casolare abbandonato in frazione di Rivà aveva montato due serre, attrezzate di tutto punto, un essiccatoio ed un laboratorio per il confezionamento della droga.
Peccato che l’odore della marijuana, che usciva da un tubo di aerazione che sfogava sopra un tetto dello stabile diroccato fosse così intenso da attirare l’attenzione dei carabinieri della Compagnia di Adria, guidata dal capitano Riccardo Marchi. Che decidevano di perquisire tutto il casolare. Al piano terra trovavano dunque le due serre, costruite in legno e schermate con la stagnola: dentro a questi ambienti, al calore di lampade idonee, venivano fatte crescere le piante, appena seminate, fino all’altezza di 40 centimenti. Poi, questa la ricostruzione degli investigatori dell’Arma, le piante venivano spostate dal coltivatore in terra, in terreni vicino all’argine del Po, dove per abbondanza d’acqua e umidità la crescita, in estate, poteva proseguire rigogliosa.
Una volta arrivate ad un metro e fiorite, le piante venivano raccolte e messe nell’essiccatoio, stese con pazienza una ad una per favorire il processo. Alcune parti, forse le infiorescenze più pregiate, il cavarzerano le portava addirittura nel garage della casa dove abitava, sempre allo scopo di favorire l’essiccazione. Al termine delle perquisizioni i carabinieri trovavano 23 chili circa di marijuana, 38 piante di canapa indiana in essiccazione, e 16 piante lungo l’area golenale sinistra del Po di Goro vicino al casolare. Secondo i militari dell’Arma lo stupefacente sarebbe a breve arrivato sul mercato per rifornire il basso Polesine e le zone vicine del Veneziano e Ferrarese. E’ stato dunque arrestato, per il reato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, Michele Bergamin, di anni 29, operaio edile, l’uomo è stato portato al carcere di Rovigo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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