Nell’aeroporto di Copenhagen sono apparsi cartelloni pubblicitari con le facce invecchiate dei leader del mondo e la scritta “Mi dispiace. Potevamo fermare gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici… non l’abbiamo fatto“. È la campagna che ha lanciato Greenpeace insieme alla coalizione mondiale tcktcktck.org.
Ci sono Obama, Sarkozy, Brown, Lula, Zapatero, Merkel e gli altri così come potrebbero apparire nel 2020. Chiedono scusa per non essere stati capaci di affrontare i cambiamenti climatici. Lo slogan della campagna è “Act now: change the future“.
L’aeroporto verrà utilizzato da migliaia di delegati, giornalisti e politici che arriveranno a Copenhagen per decidere il destino del clima. Gli annunci pubblicitari con le facce dei leader sono stati diffusi anche sulle riviste distribuite a bordo, per raggiungere i negoziatori in viaggio per il Summit.
Se leader come Obama, Sarkozy, Merkel e Brown non saranno in grado di sbloccare i negoziati, il mondo andrà incontro a migrazioni di massa e carestie. Se questo accadrà, ci dispiace sarà la parola più usata, ma purtroppo non servirà a nulla. Il momento di agire contro i cambiamenti climatici per salvare il nostro futuro è adesso, non l’anno prossimo o quello dopo ancora. È questo il senso della campagna pubblicitaria.
Per il successo di Copenhagen sarà necessario un accordo equo, ambizioso e vincolante che presuppone:
– un impegno da parte dei Paesi industrializzati a tagliare le emissioni del 40 per cento al 2020 rispetto ai livelli del 1990;
– un piano per fermare la distruzione delle foreste tropicali entro il 2020;
– almeno 140 miliardi di dollari all’anno in risorse finanziarie pubbliche per contrastare i cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. (fonte: greenpeace.org)
> APPROFONDIMENTI: speciale Greenpeace sul meeting di Copenhagen