27 marzo 2012, presso la sala “Caduti di Nassiriya” del Senato della Repubblica, si è svolta la conferenza stampa: “Droga: Riccardi come Giovanardi? Alla commissione droghe di Vienna l’Italia resta ferma ad approcci pietistici e anti-scientifici”.
Ad organizzare la conferenza la Sen. Donatella Poretti. Hanno partecipato Giancarlo Cecconi di ASCIA, Andrea Trisciuoglio dell’associazione “Luca Coscioni”, Claudia Sterzi dell’ARA e Edoardo De Blasio segretario del Movimento Liberali Antiploibizionisti.
Le argomentazioni, delle principali associazioni antiproibizioniste italiane, hanno evidenziato i molteplici danni conseguenza della normativa vigente in Italia per la regolamentazione delle droghe.
Noi dell’ASCIA ci riteniamo soddisfatti della disponibilità da parte del mondo politico che, a distanza di un anno dalla conferenza tenuta alla Camera dei Deputati, torna a darci spazio presso il Senato.
Con la speranza che quanto detto in conferenza inizi ad essere seriamente preso in considerazione e che le varie proposte già presentate non restino in fondo alla scala delle priorità, come associazioni, stiamo elaborando delle iniziative affinché il tema della persecuzione dei semplici consumatori di canapa acquisti la visibilità necessaria per ottenere dall’opinione pubblica e politica, un interpretazione obbiettiva dei danni sociali e dei dati scientifici ed economici, senza che alcuna maschera venga posta da chi, grazie agli interessi procuratigli dal proibizionismo, possiede gli strumenti per filtrare o addirittura camuffare la realtà.
Di seguito pubblichiamo il comunicato ANSA relativo alla conferenza, e i link con l’audio dei vari interventi.
Per quanto riguarda il documento video, lo stiamo elaborando e verrà pubblicato tra alcuni giorni.
ASCIA
Links ai vari interventi Audio Qui
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Comunicato ANSA :
DROGA: ANTIPROIBIZIONISTI, STOP A CACCIA CONSUMATORI CANNABIS ‘OGNI GIORNO 10 ARRESTI; RIVEDERE LEGGE FINI-GIOVANARDI’ (ANSA) – ROMA, 27 MAR – ‘In Italia e’ in atto una vera e propria caccia al consumatore di cannabis’. Ogni giorno, in media, vengono arrestati ‘circa 10 consumatori’ e tra questi ‘almeno uno e’ fermato per aver superato di pochissimo la dose massiva consentita’. Lo affermano le associazioni Luca Coscioni, Radicali antiproibizionisti, Sensibilizzazione Canapa autoprodotta (Ascia) e il movimento Liberali antiproibizionisti, che oggi, in occasione di una conferenza stampa al Senato, hanno invitato il ministro con delega alle politiche antidroga, Andrea Riccardi, il Governo, il Dpa e il Parlamento a ‘rivedere la Fini-Giovanardi, cancellare la presunzione di reato, giungere a una regolamentazione della coltivazione domestica e della detenzione a scopo personale e a non introdurre, in caso di incidente stradale, l’esame delle urine per il conducente, poiche’ si potrebbe riscontrare la presenza della sostanza anche se consumata un mese prima’.
‘Ognuna delle nostre organizzazioni ha chiesto un incontro a Riccardi – ha spiegato Giancarlo Cecconi (Ascia) – ma il ministro non ci ha ancora risposto. Non vogliamo altro che evitare la ‘criminalizzazione’ dei 5 milioni di consumatori occasionali o abituali di cannabis’. ‘Viviamo in uno Stato di polizia, quando le richieste che giungono dai social network e dalla rete vanno in direzione opposta’ ha puntualizzato Edoardo De Blasio (movimento Liberali antiproibizionisti). Per le associazioni ‘non e’ corretto che chi consuma cannabis, magari nella propria abitazione, venga criminalizzato, a differenza di chi beve o fuma’.
‘Per quanto si continuino a depositare in Parlamento disegni di legge – ha commentato la senatrice radicale Donatella Poretti – non si riesce a modificare in positivo la Fini-Giovanardi. Da questo Governo tecnico ci aspettavamo iniziative piu’ pragamatiche, meno ideologiche’. ‘Preoccupa’, ha sottolineato infine Claudia Sterzi (Radicali antiproibizionisti), la risoluzione proposta dal Dipartimento antidroga ai lavori dell’Unodc (organizzazione dell’Onu contro la droga e il crimine) di Vienna a tutela delle donne e dei minori: ‘Questa risoluzione, in Italia, si trasformera’ in un accanimento verso le donne e le giovani mamme: vogliamo affermare la facolta’ di far uso di cio’ che vogliamo senza essere chiamati criminali’.
(ANSA).